La Cisal preannuncia lo stato di agitazione al Cas. Nella nota l'organizzazione sindacale pone l'accento sulle condizioni delle cabine di esazione e sui turni dei casellanti.
La Cisal-lavoratori autostradali, scrive ai vertici del Cas, agli organi provinciali di vigilanza (ispettorato del lavoro e Asp), all’assessore regionale Pizzo, al ministero dei Trasporti in merito ai mancati interventi a garanzia della prevenzione e protezione per la sicurezza sul lavoro, annunciando lo stato di agitazione ed alla situazione di sovraccarico che riguarderebbe alcuni casellanti. Nella nota Graziella Franchina, fa riferimento ad una serie di segnalazioni rimaste senza seguito a proposito delle condizioni inidonee dei luoghi di lavoro. La Cisal denuncia la mancanza di interventi alle cabine di esazione della A/18 e della A/20 per quel che riguarda la situazione igienica (a Catania mancherebbe ancora l’acqua) e in merito all’organizzazione dei turni di esazione e del lavoro straordinario per il personale della categoria invalidi in servizio presso la sede di Scoppo e chiede controlli e sopralluoghi alla presenza di un rappresentante Sla-Cisal. Secondo la Franchina “a causa dell’allegra nota gestione di assegnazione di caselli avviene che molti Ate risultano concentrati sulla A/18, creando perfino eccesso di presenza (che viene poi regolata giornalmente con concessione di ferie non richieste?) nonostante la grave carenza di personale sulla A/20”.
La CISAL rileva come la conseguenza sia che in alcuni caselli gli esattori restino soli e costretti spesso a non lasciare il posto di lavoro anche per le necessità fisiologiche “pena i noti addebiti, tra l’altro inutilmente portati a conoscenza del direttore generale Pirrone) e nei giorni di affluenza estiva sono obbligati anche a superare il numero di transiti contrattualmente previsti, a volte oltre il doppio. Nel rammentare che la continuata violazione all’integrità psicofisica del personale viene imposta dai responsabili Cas si chiede l’interruzione di tale inumana organizzazione e di adottare urgentemente i provvedimenti per un’equa distribuzione dei turni”.
In mancanza di risposte la Cisal preannuncia lo stato di agitazione.
Intanto continuano ad arrivare in redazione lettere di segnalazione e di protesta in merito alla vicenda dei comandati. Stando alle segnalazioni, trasmesse anche in Procura, numerose sarebbero state le richieste da parte di dipendenti di altri Enti di poter essere trasferiti in comando al Consorzio, istanze rimaste ignorate, mentre nulla si sa sui criteri adottati dal Cas per selezionare quanti sono stati finora spostati in azienda.
Rosaria Brancato