Confcommercio chiede il rispetto della sentenza del Tar. Il presidente conferma che la propria posizione irremovibile: l'associazione di categoria non parteciperà al nuovo bando
Oggi sul sito della Camera di Commercio è stato pubblicato l’avviso del nuovo bando per l’insediamento del Consiglio camerale. Un avviso che arriva "in spregio alle sentenze del Tar di Catania, e nonostante un esposto alla Procura della Repubblica di Messina, dopo tre anni di congelamento voluto da Palermo – afferma Carmelo Picciotto –. Confcommercio Messina chiede il rispetto delle sentenze del Tar e per questo motivo non parteciperà al bando per la ricomposizione del Consiglio camerale. Inoltre, lo impugneremo davanti agli organi preposti perché a nostro avviso la procedura adottata presenta evidenti debolezze, legate all’iter con il quale il commissario ad acta ha inteso dare seguito agli indirizzi dell’assessore dimissionario Linda Vancheri, che com’è noto ha congelato deliberatamente la Camera di Commercio di Messina, impedendo a suo tempo la costituzione del Consiglio camerale, peraltro decisa da una sentenza del Tar di Catania, cui non è stato dato alcun seguito”.
Il presidente Carmelo Picciotto comunica quindi che “Confcommercio Messina intende confermare la propria irremovibile posizione nell'ambito delle regole nella ricomposizione del Consiglio Camerale. Non sono bastati tre anni di battaglie legali e quattro sentenze della magistratura amministrativa, che ha condannato e imposto all’Assessorato Regionale (presidiato da un esponente designato da Confindustria), di ottemperare al bando dell’agosto 2013, per ripristinare la legalità. Forti e particolari interessi che ci sfuggono e che passano sulla pelle delle imprese e del tessuto economico messinese hanno prevaricato i diritti legittimi imponendo un commissariamento che come obiettivo ha centrato il default camerale ed in alternativa la consegna della Camera di Commercio di Messina a Catania. Per tale motivo in linea con la coerenza di una scelta che crede nella magistratura e nella giustizia procederemo in continuata solitudine e con una politica sorda ad impugnare qualsiasi tentativo di nuovo Bando per la ricostituzione del Consiglio Camerale attenendoci a quello del 2013 riconosciuto dal TAR. Di conseguenza ci asterremo dal presentare qualsiasi nuova istanza di partecipazioni a nuovi bandi artatamente elaborati per i ‘forti’ del momento, in danno e beffa a tutti coloro che non sono rappresentati nel Governo Regionale. Piuttosto, intervenga il governatore Rosario Crocetta per l’annullamento in autotutela del bando e consenta l’insediamento del Consiglio deliberato dal suo stesso assessore nel 2013 e poi guarda caso congelato con la nomina di un commissario ad acta”.