Sedie incatenate a Torre Faro, i residenti: "Non occupiamo la piazza, la puliamo e curiamo" VIDEO

Sedie incatenate a Torre Faro, i residenti: “Non occupiamo la piazza, la puliamo e curiamo” VIDEO

Silvia De Domenico

Sedie incatenate a Torre Faro, i residenti: “Non occupiamo la piazza, la puliamo e curiamo” VIDEO

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giovedì 24 Agosto 2023 - 15:12

Dopo la segnalazione WhatsApp pubblicata su Tempostretto, fra i frequentatori della piazzetta Feluca si sono scatenate le polemiche

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Qualche giorno fa un video pubblicato sul nostro giornale ha fatto scatenare le polemiche sui social (vedi qui). Un lettore segnalava, tramite WhatsApp, la presenza di sedie e tavoli nella piazza Feluca a Torre Faro. A posizionarle e legarle alla recinzione sono stati alcuni residenti del borgo marinaro. Molti di loro sono pescatori che si ritrovano li il pomeriggio o la sera dopo la giornata di lavoro, ma anche tanti anziani che non hanno altri punti di ritrovo all’ombra nel villaggio. Nel video la loro risposta a chi li accusa di aver occupato abusivamente l’affaccio al mare nel cuore di Capo Peloro.
Al fianco dei residenti interviene anche in consigliere della V Municipalitá Andrea Zumbo.

10 commenti

  1. Plauso agli abitanti che hanno cuore e senso di appartenenza per il proprio territorio. Avvinghiati ai ricordi ed alle tradizioni MESSINESI. Purtroppo, battaglia persa contro l’incivilta’ e la cattiva educazione degli avventori. Non a caso non si vedono giovani che curano quello che Madre Natura ci ha donato. Al di là del mero catastrofismo sociale, ma purtroppo questa è la società che stiamo consegnando ai nostri figli.

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  2. È vero che tengono pulito anche più di Messina servizi e a tal proposito sarebbe giusto premiarli con panchine e tavoli, cosi anziché usare sedie di plastica che col tempo diventano vecchie meglio una panchina di cemento che durerà nel tempo.

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  3. Giovanni Donato 24 Agosto 2023 17:15

    Iniziativa più che lodevole. Mi congratulo con quei “Faroti” che si fanno carico di migliorare questo paese. Rimane da chiarire perché c’è chi consenta ogni mattina a un locale di riempire il proprio serbatoio dell’acqua attaccando un tubo di gomma al rubinetto dell’acqua pubblica…

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  4. Dei loro paesani, tanti anni fa, mi hanno affittato casa, consegnandomi le chiavi unico mazzo esistente, peccato che mi entravano di nascosto in casa durante la mia assenza, come ho scoperto.

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  5. L’ennesima vergogna. L’unico villaggio della città con potenzialità turistiche serie e concrete abbandonato a se stesso!!! Non solo nessuno ha avuto il coraggio di porre rimedio a quell’insulsa e sciagurata posa in opera di basolato su una strada carrabile ( con le conseguenze ampiamente visibili a chi percorre quella strada che porta a punta faro) ma non ha ancora dato seguito a quanto promesso ripetutamente e cioè che sarebbero state liberate le spiagge da tutti i relitti di barche che degradano l’ambiente circostante e che di sicuro non attraggono bagnanti. E poi parlano di visione. Di Messina 2. Di svolta. Ma se non sono capaci di valorizzare una ricchezza paesaggistica naturale, unica e bellissima, di che cosa stiamo a parlare. E vai con il pollice verso!!!!! Guai a parlar male!!!!

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  6. Dai residenti gradiremmo sapere:
    Costruzioni abusive;
    Stendibiancheria, sedie, vasi, carcasse di motorini ecc. posti sotto i marciapiedi ove si può parcheggiare;
    Barche che occupano la spiaggia;
    ecc. ecc.

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  7. Consigliere Zumbo cosa non si fa per una trentina di voti elettorali.
    Che paghino il suolo pubblico, la piazza è della comunita’ messinese, non proprieta’ privata di un paio di persone, poi se puliscono la piazza lo facciano per senso civico non perche’in cambio abbiano padronanza del suolo pubblico.

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  8. Ma non si tratta di occupazione di suolo pubblico ?

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  9. Il problema semplicemente è che non pagano. Perchè se paghi il bene pubblico si può tranquillamente privatizzare.

    In piazzetta invece chiunque può sedersi liberamente e questo a qualche ammiratore del nord (a distanza) non va bene.

    Li invito a treviso dove le panchine sono scomparse per evitare che “i perdigiorno bivacchino”. Oppure, più genericamente, ammirare la meraviglia dell’architettura ostile fatta di spuntoni e scomodità.

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