A metà settembre un nuovo confronto tra sindaco e amministratore delegato della società Stretto di Messina. I dubbi e le domande del primo cittadino
MESSINA – L’incontro avverrà a metà settembre. Ed è considerato di particolare importanza per conoscere lo stato delle cose sul ponte. Il sindaco di Messina Federico Basile incontrerà di nuovo, dopo il confronto del 13 luglio a Palazzo Zanca, l’amministratore delegato della società Stretto di Messina, Pietro Ciucci. La priorità è avere chiarezza sui tempi e sull’aggiornamento del progetto. “Esiste il vecchio. E il nuovo?”,è la domanda che si fanno in tanti al Comune. “Messina e il suo sindaco non possono rimanere all’oscuro”.
Mentre il ministro Salvini annuncia la prima pietra nell’estate del 2024, il sindaco intende fare sentire la “voce della città”, le istanze e le esigenze di chi vive a Messina, e verificare quali saranno i passi successivi. “La città non può subire questo processo ma esserne partecipe”, ha più volte ribadito Basile.
Nella sua relazione annuale, così il primo cittadino si è espresso: “Messina non può, e non deve, essere esclusa dalla governance del Ponte per ogni fase, già da adesso, e sino alle fasi gestionali. Questo è quello che chiede il Comune e che verrà perseguito in ogni sede istituzionale”.
“Su espropri, opere compensative e impatto ambientale occorre chiarezza”
Sostiene Basile: “Dobbiamo avere certezze sui tempi di progettazione e sugli espropri. Non è da escludere che si siano, nel frattempo, autorizzate opere e manufatti su aree che, tra qualche anno, saranno espropriate dal nuovo progetto del ponte. Il Comune ha chiesto ufficialmente se le aree sulle quali riapporre i vincoli siano quelle del vecchio progetto ma non ha avuto risposta dal ministero”.
E ancora: “Serve pure chiarezza sulle opere compensative. Messina deve decidere quali prevedere con le relative risorse: nessuno oltre Messina può decidere per Messina. Un territorio depredato da decenni che oggi vede ettari ed ettari da bonificare dopo che chiunque vi abbia installato reti e impianti e ha poi lasciato lì il rifiuto produttivo. Messina oggi deve poter decidere come rivitalizzare il proprio territorio in relazione alle aree naturali protette, quelle commercialmente produttive, quelle turistiche e quelle residenziali. E serve una nuova procedura di verifica dell’impatto ambientale. Messina chiede una cabina di regia per il monitoraggio costante, già da oggi, che possa registrare le esigenze sociali e ambientali del territorio in relazione alla realizzazione del ponte”.
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Chi accetta la devastazione è complice