Gli ex "Garibaldi" - e il loro sindacato, FLMU-CUB - non sono stati invitati all'incontro previsto al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti, nel quale si deciderà il loro futuro. Da qui la decisione di indire uno sciopero di 24 ore
Non è stata gradita dai portuali ex “Garibaldi” di Milazzo la decisione, promossa da alcuni politici locali, di convocare un tavolo tecnico al Ministero delle Infrastrutture e dei Trasporti. Al tavolo, infatti, non sono stati invitati gli stessi lavoratori; una scelta che ha portato a uno sciopero di 24 ore indetto dalla FLMU-CUB, sindacato che sta seguendo la vertenza dei portuali milazzesi. Ad incrociare le braccia è il personale portuale addetto alla movimentazione merci del Gruppo Portuale di Milazzo, Portuali G. Garibaldi e Comet Milazzo.
Tema dell’incontro romano, come di tutta la vertenza, resta l’applicazione dell’art. 17 della legge 84/94, che permetterebbe alle 27 maestranze che da sempre operano nello scalo di continuare il loro lavoro, tramite una cooperativa costituita dai lavoratori stessi. All’incontro romano il direttore generale Enzo Pujia ha convocato il sindaco della città mamertina, Giovanni Formica, il presidente dell’Autorità portuale Antonino De Simone e i parlamentari Tommaso Currò e Alessio Villarosa.
Giovanni Passalacqua