La Procura chiede il processo per gli amministratori indagati dopo il sequestro dei traghetti ritenuti non idonei al collegamento con le isole minori
MESSINA – Va al vaglio del giudice l’inchiesta della Guardia di Finanza sull‘idoneità delle navi utilizzate da Caronte&Tourist per il servizio di collegamento con le isole minori. Il giudice per l’udienza preliminare esaminerà le ipotesi d’accusa per Vincenzo Franza, presidente del Cda di Caronte & Tourist, l’Ad Edoardo Bonanno, Sergio La Cava e Luigi Genchi, in passato amministratori della “Navigazione generale italiana Spa” incorporata nel 2017 dalla Caronte & Tourist. La Procura di Messina ritiene infatti che l’ipotesi d’accusa siano fondate ed ha formulato per tutti la richiesta di rinvio a giudizio.
I traghetti non idonei
La data fissata per il confronto dal GUP è il prossimo 7 novembre. Si tratta dell’indagine che ha portato al clamoroso sequestro dei traghetti Helga, che viaggia sulla linea Palermo-Ustica, Bridge che fa rotta per le isole Eolie, e Ulisse, prima impiegato sulla linea Palermo-Ustica poi per il traffico merci sullo Stretto. Sequestro revocato de facto successivamente dallo stesso giudice che lo aveva autorizzato, per consentire il prosieguo del servizio. Contestualmente era scattato il sequestro fino a poco più di 30 milioni di euro.
Proprio il provvedimento della magistratura aveva spinto la società armatrice messinese a dismettere il servizio, stop poi scongiurato grazie all’accordo raggiunto con la Regione che recentemente ha varato il nuovo bando. Sulla scorta di questa nuova assegnazione si è mossa la magistratura messinese, che ha congelato una parte della somma dell’appalto, per arrivare alla concorrenza degli oltre 30 milioni di euro congelati.
Il provvedimento è stato notificato a Palermo qualche giorno fa, proprio subito dopo il rinnovo del servizio. Un paradosso, in qualche modo, visto che la Regione è tra gli enti che il sequestro intende tutelare, come parte offesa dei presunti reati.