Spese dell'era Ciacci, è iniziata l'ispezione regionale. Acquisiti i primi atti al Comune

Spese dell’era Ciacci, è iniziata l’ispezione regionale. Acquisiti i primi atti al Comune

Francesca Stornante

Spese dell’era Ciacci, è iniziata l’ispezione regionale. Acquisiti i primi atti al Comune

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giovedì 22 Ottobre 2015 - 10:18

L'ispettore nominato dal Dipartimento regionale Autonomie Locali, Antonio Garofalo, si è presentato questa mattina a Palazzo Zanca per acquisire i primi atti relativi alla nomina dell'ex liquidatore di Messinambiente. Sotto la lente le spese extra del periodo marzo-novembre 2014 e gli eventuali mancati controlli del Comune.

L’ispezione è iniziata. Si è presentato questa mattina a Palazzo Zanca l’ispettore regionale Antonio Garofalo, spedito dal Dipartimento Autonomie Locali per fare luce sulle spese dell’epoca Alessio Ciacci. E’ giunto negli uffici comunali per acquisire tutti i documenti relativi alla nomina del liquidatore di Messinambiente e gli atti che parlano del lavoro di Ciacci alla guida della società di via Dogali. Sotto la lente di ingrandimento dell’ispettore regionale ci sarà soprattutto l’attività di controllo che il Comune, in quanto proprietario di Messinambiente, avrebbe dovuto effettuare, per verificare se in quel periodo Palazzo Zanca teneva gli occhi aperti su ciò che accadeva tra le mura della società che gestisce il servizio rifiuti.

Un’ispezione scattata sulla scorta delle numerose denunce del consigliere comunale Angelo Burrascano che in questi mesi non ha dato tregua al liquidatore di Capannori e ha passato al setaccio tutti i conti e le spese effettuate in città.

Burrascano indicava «la presunta sussistenza di alcune ipotesi di irregolarità riferibili all’attività del commissario liquidatore di Messinambiente Alessio Ciacci per non aver avuto esaustiva risposta circa la documentazione giustificativa di alcune spese effettuate dal liquidatore e dallo staff di consulenti con riguardo ad una cena di rappresentanza per 499,50 euro e delle spese per mezzi di viaggio che, per il periodo marzo-novembre 2014, ammonterebbero a 23.196,02 euro». Si era immediatamente mosso l’Ufficio Ispettivo regionale che aveva chiesto al sindaco e al segretario generale di relazionare sulle azioni effettivamente messe in campo dal Comune per verificare quanto sostenuto dal consigliere. Avevano risposto Accorinti e Ialacqua con una relazione in cui però si parlava di Ciacci e delle novità portate in città grazie alla sua presenza, dei progetti e degli obiettivi, senza entrare nel merito delle richieste che invece aveva formulato l’Ufficio ispettivo regionale. E infatti evidentemente le risposte non sono state sufficienti ed esaustive, tanto che è stato compiuto il passo successivo e la Regione ha fatto scattare l’ispezione (VEDI QUI).

Garofalo avrà 60 giorni a disposizione per «svolgere un accertamento ispettivo direttamente presso gli uffici del Comune di Messina con il compito di relazionare con urgenza sull’esito della verifica svolta e, qualora ne risultino verificate e le condizioni, rapportare i fatti agli Organi e Autorità normativamente interessate». 60 giorni a disposizione per fare luce sui 30 mila euro utilizzato da Alessio Ciacci e dai suoi consulenti tra il 31 marzo e il 30 novembre 2014. Spiccava quell’ormai famosa cena da 499,50 euro, ma nel mezzo ci sono spese per viaggi, alberghi, ristoranti. Adesso è tutto nelle mani dell’ispettore Garofalo.

Francesca Stornante

10 commenti

  1. MessineseAttento 22 Ottobre 2015 14:49

    Nel ritenere assolutamente legittima l’ispezione, volta ad accertare spese che interessano i contribuenti, non posso fare a meno di rammaricarmi per la totale assenza, in passato, della medesima solerzia; quando, cioè, si andava creando l’enorme buco che oggi ammorba l’economia cittadina, al cospetto del quale i 30.000 euro (comunque cifra ragguardevole che va accertata!) di Ciacci fanno quasi ridere. Perché, quindi, in passato, quando le cifre erano enormemente diverse, nessuno batteva ciglio? Cosa ha portato, per decenni, l’intero consiglio comunale a tacere su certe pratiche che oggi hanno portato la città al fallimento? Perché non si è mai saputo nulla della mala gestione delle partecipate, oggi vera palla al piede della ripresa?

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  2. MessineseAttento 22 Ottobre 2015 14:49

    Nel ritenere assolutamente legittima l’ispezione, volta ad accertare spese che interessano i contribuenti, non posso fare a meno di rammaricarmi per la totale assenza, in passato, della medesima solerzia; quando, cioè, si andava creando l’enorme buco che oggi ammorba l’economia cittadina, al cospetto del quale i 30.000 euro (comunque cifra ragguardevole che va accertata!) di Ciacci fanno quasi ridere. Perché, quindi, in passato, quando le cifre erano enormemente diverse, nessuno batteva ciglio? Cosa ha portato, per decenni, l’intero consiglio comunale a tacere su certe pratiche che oggi hanno portato la città al fallimento? Perché non si è mai saputo nulla della mala gestione delle partecipate, oggi vera palla al piede della ripresa?

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  3. Probabilmente, se qualcuno avesse controllato i conti, avrebbe fatto un esposto, esattamente come fatto da Burrascano, e ci sarebbe stata una conseguente ispezione. Adesso, vogliamo dare addosso a chi chiede una verifica affinché si stabilisca se qualcuno si è intascato i soldi dei contribuenti????
    Capisco, però, che uno stipendiato del tibetano ha, come unico e solo scopo, quello di spostare l’attenzione dalla fallimentare gestione dello scalzo e dei suoi compari, su quellicheceranoprima. Purtroppo, però, i fatti sono fatti: il tibetano in due anni e mezzo di mandato ha fatto solo danni, e questo è un dato inconfutabile!

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  4. Probabilmente, se qualcuno avesse controllato i conti, avrebbe fatto un esposto, esattamente come fatto da Burrascano, e ci sarebbe stata una conseguente ispezione. Adesso, vogliamo dare addosso a chi chiede una verifica affinché si stabilisca se qualcuno si è intascato i soldi dei contribuenti????
    Capisco, però, che uno stipendiato del tibetano ha, come unico e solo scopo, quello di spostare l’attenzione dalla fallimentare gestione dello scalzo e dei suoi compari, su quellicheceranoprima. Purtroppo, però, i fatti sono fatti: il tibetano in due anni e mezzo di mandato ha fatto solo danni, e questo è un dato inconfutabile!

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  5. Achille Starace, segretario del partito fascista per nove anni, uomo copertosi di ridicolo per innumerevoli iniziative al limite del comico, fu anche uno fra i pochissimi a non arricchirsi, perché onesto.
    Per farlo cadere in disgrazia e giustificarne la defenestrazione fu accusato di corruzione.
    Farinacci invece, ladro sin da quando era ferroviere non fu mai accusato di nulla.
    Nella storia le risposte a molte delle domande della nostra vita e la spiegazione dei vizzi di questo sfortunato Paese.

    Salvatore

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  6. Achille Starace, segretario del partito fascista per nove anni, uomo copertosi di ridicolo per innumerevoli iniziative al limite del comico, fu anche uno fra i pochissimi a non arricchirsi, perché onesto.
    Per farlo cadere in disgrazia e giustificarne la defenestrazione fu accusato di corruzione.
    Farinacci invece, ladro sin da quando era ferroviere non fu mai accusato di nulla.
    Nella storia le risposte a molte delle domande della nostra vita e la spiegazione dei vizzi di questo sfortunato Paese.

    Salvatore

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  7. Poichè chi doveva vigilare non lo ha fatto, se dovessero risultare irregolarità, i signori Accorinti, Signorino,Ialacqua e tutti coloro che sono coinvolti nella faccenda, dovranno pagare di tasca propria ciò che hanno permesso al Ciacci venuto dal nord per mano di Le Donne.Infatti è stato proprio Le Donne a consigliare il Ciacci, dato che era stato suo collaboratore in altro paese di 10 mila abitanti, figurarsi se poteva mai gestire una città di 250 mila persone.

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  8. Poichè chi doveva vigilare non lo ha fatto, se dovessero risultare irregolarità, i signori Accorinti, Signorino,Ialacqua e tutti coloro che sono coinvolti nella faccenda, dovranno pagare di tasca propria ciò che hanno permesso al Ciacci venuto dal nord per mano di Le Donne.Infatti è stato proprio Le Donne a consigliare il Ciacci, dato che era stato suo collaboratore in altro paese di 10 mila abitanti, figurarsi se poteva mai gestire una città di 250 mila persone.

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  9. MessineseAttento 22 Ottobre 2015 23:41

    Caliri ma non doveva scrivere una lista di nomi!? Aspetto di leggere il mio nome tra coloro che, a suo dire, prendono bustarelle dal sindaco per una non meglio precisata campagna di consenso. Almeno avrò modo di querelarla e lei avrà modo di scoprire chi sono e di quanto è rimasto indietro rispetto a quel gruppo di professionisti per cui qualche decennio fa si è mangiato il fegato per l’invidia. Ovviamente, purtroppo, seguirà l’andazzo mediocre che ha sempre avuto e non scriverà nessuna lista di nomi, per il solito motivo di sempre: è e sarà il più panciuto buddace della storia messinese. Adesso mi smentisca, abbia uno scatto d’orgoglio, forse il primo e l’unico della sua vita, faccia appello alla sua dignità e scriva i nomi. Io aspetto.

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  10. MessineseAttento 22 Ottobre 2015 23:41

    Caliri ma non doveva scrivere una lista di nomi!? Aspetto di leggere il mio nome tra coloro che, a suo dire, prendono bustarelle dal sindaco per una non meglio precisata campagna di consenso. Almeno avrò modo di querelarla e lei avrà modo di scoprire chi sono e di quanto è rimasto indietro rispetto a quel gruppo di professionisti per cui qualche decennio fa si è mangiato il fegato per l’invidia. Ovviamente, purtroppo, seguirà l’andazzo mediocre che ha sempre avuto e non scriverà nessuna lista di nomi, per il solito motivo di sempre: è e sarà il più panciuto buddace della storia messinese. Adesso mi smentisca, abbia uno scatto d’orgoglio, forse il primo e l’unico della sua vita, faccia appello alla sua dignità e scriva i nomi. Io aspetto.

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