“Quanto prima – taglia corto - saremo costretti a rendere omaggio ai nostri cari affittando una barca nella baia di Mazzarò, se non si interviene in tempo"
“Salvate i resti dei taorminesi dalla frana”. A lanciare l’accorato appello, visibilmente commosso, è l’ex sindaco della Perla dello Jonio, Eugenio Longo. La situazione del cimitero di via Porta Pasquale, nel suo complesso, lascia a desiderare: “E soprattutto a chi è anziano come me – chiosa l’ex primo cittadino – non permette di raggiungere tutte le tombe”. Ma l’attenzione di Longo è rivolta in particolare all’ossario, nella parte terminale del camposanto.
“Quanto prima – taglia corto – saremo costretti a rendere omaggio ai nostri cari affittando una barca nella baia di Mazzarò, se non si interviene in tempo. Nell'ossario – aggiunge – riposano anche i resti di miei fratelli che non ho mai conosciuto perché passati a miglior vita prima della mia nascita. Sono riposti in quel luogo sacro che deve essere tutelato da possibili smottamenti”. L’ex sindaco si è detto “indignato di questo stato di cose e gradirei che questo mio intervento possa servire da stimolo per attenzionare il problema”.
Carmelo Caspanello