Residenza Unime al Liberty, per la Cgil "schiaffo ai fuorisede" e Limosani: "Tariffe da cambiare"

Residenza Unime al Liberty, per la Cgil “schiaffo ai fuorisede” e Limosani: “Tariffe da cambiare”

Redazione

Residenza Unime al Liberty, per la Cgil “schiaffo ai fuorisede” e Limosani: “Tariffe da cambiare”

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sabato 04 Novembre 2023 - 19:17

Dopo la protesta dell'Udu, la reazione del sindacato e della Flc. E il commento del candidato rettore: "Criteri da modificare"

MESSINA – Sono aperte le domande di assegnazione per 102 posti letto a pagamento in camera doppia, per l’anno accademico 2023/2024, al residence Liberty. La tariffa ordinaria è di 325 euro mensili. “Sono previste agevolazioni assolutamente insufficienti – ha dichiarato l’Udu, Unione degli universitari – che prevedono una tariffa “agevolata” per i primi 52 posti e gli altri 50 a prezzo pieno. Cifre assolutamente inaccettabili, paragonabili al settore privato, che non tutelano il diritto allo studio degli studenti”.

Subito dopo anche Cgil e Flc (Federazione lavoratori della conoscenza) Messina, che hanno parlato di “ennesimo schiaffo ai fuorisede”, e il candidato rettore Michele Limosani (“Criteri e tariffe da cambiare”), sono intervenuti sulla vicenda.

Ecco la nota di Cgil e Flc Messina “al fianco degli studenti Udu”: “Nonostante le rassicurazioni da parte dell’amministrazione universitaria che ha, in più occasioni, ribadito l’importanza e la centralità degli studenti nella vita dell’intero ateneo, in ciò che davvero conta, queste dichiarazioni non sono seguite da fatti concreti”. A sostenerlo sono il segretario generale della Cgil Messina Pietro Patti e la segretaria generale della Flc-Cgil Messina, Patrizia Donato.

“Le cifre di affitto agevolato rimangono alte”

Si legge nel comunicato: “La Cgil, con la categoria sindacale della conoscenza, punta i riflettori su due esempi eclatanti. Il primo – dicono Patti e Donato – la clamorosa esclusione degli studenti dalla competizione elettorale, sancita con il voto contrario da parte del Senato Accademico che ha espresso parere negativo alla modifica di un regolamento responsabile di far contare poco o niente il voto degli studenti nella elezione del nuovo rettore. Sarebbe stato davvero un bel segnale – osservano il
segretario della Cgil e la segretaria della Flc Messina – accogliere una richiesta più che legittima da parte degli studenti che hanno pieno diritto di partecipare attivamente alla vita universitaria. Se non
altro avrebbe rappresentato un chiaro gesto di discontinuità con l’amministrazione precedente proiettando l’Ateneo verso una nuova gestione più democratica, aperta e condivisa”.
Per la Cgil e la Flc, “altro elemento preoccupante, che fa emergere lo scollamento tra le scelte dell’ateneo e le esigenze reali degli studenti, è l’ennesimo schiaffo ai fuorisede che studiano nell’ateneo messinese”. “Con la pubblicazione delle modalità di assegnazione degli alloggi nel nuovo residence Liberty – dichiarano Patti e Donato – si confermano i sospetti denunciati in più occasioni dagli studenti che su questi nuovi posti letto l’ateneo volesse fare cassa. Le agevolazioni proposte, non sono soltanto in numero insufficiente rispetto all’effettivo fabbisogno, ma le cifre di affitto agevolato rimangono comunque molto alte e rischiano di essere proibitive per gli studenti fuorisede, alla faccia
del diritto allo studio sancito dalla nostra Costituzione. Tra l’altro, l’Università non deve fare concorrenza ai privati ma in quanto ente pubblico deve garantire l’accesso ai più bisognosi e alle fasce più
deboli”.
“Tutti – ricordano la Cgil e la Flc – hanno diritto di studiare, formarsi, fare pratica e crescere professionalmente, indipendentemente dalle condizioni socio economiche. Non si possono tollerare finte
agevolazioni che fanno concorrenza ai privati. La Cgil e la Flc Messina chiedono una chiara presa di posizione, in tal senso, a chi oggi si candida a dirigere l’ateneo”.

Limosani: “Incoerente che solo metà dei 102 posti vengano resi disponibili a tariffa agevolata”

Ed ecco la nota del candidato rettore Michele Limosani: “Ho seguito la vicenda dell’avviso relativo all’assegnazione dei posti letto resisi disponibili per gli studenti dell’Ateneo presso l’ex Hotel Liberty. Accolgo l’appello dell’Udu che ha chiesto ai candidati a rettore di esprimere un’opinione su quanto sta avvenendo, anche se in realtà già nel mio programma non mancano riferimenti a questo tema. Premetto che pure io, come gli studenti, ho avuto contezza dell’indirizzo dell’amministrazione universitaria uscente solo ieri, quando sono stati resi pubblici il tariffario e le modalità per assegnare i posti. Il Senato accademico, infatti, non ha mai deliberato in materia e già questo – a mio avviso – è un grave vulnus: non credo che l’apertura di una struttura residenziale e, soprattutto la fissazione delle tariffe per i posti letto, debba essere sottratta al confronto politico accademico”.

Continua Limosani: “Ancora più grave, come ribadito in queste settimane dalle associazioni studentesche, è apprendere che l’Ateneo abbia realizzato tale operazione grazie a fondi ottenuti in base a un parametro ben preciso: il numero di idonei inseriti nelle graduatorie Ersu. A fronte di ciò, è quantomeno incoerente che solo metà dei 102 posti realizzati vengano resi disponibili a tariffa “agevolata”. In più, tali tariffe – quelle ridotte e, a maggior ragione, quelle a prezzo pieno – non sono assolutamente coerenti con la situazione economica di chi si trova in testa alle graduatorie Ersu. Ciò anche a fronte di un contributo dell’Ente, pari a 100 euro al mese”.

E ancora: “L’avviso pubblicato dall’Ateneo pone, quindi, una problematica urgente, da affrontare nell’immediatezza dell’ insediamento del nuovo rettore. Occorrerà ricostruire quali atti normativi sono stati adottati e portare la vicenda in Senato, affinché anche i rappresentati degli studenti possano avere piena contezza della situazione. Mettere al centro gli studenti significa renderli protagonisti soprattutto nelle scelte che li riguardano. Ma l’amministrazione uscente, evidentemente, non è stata mai di questo avviso. Il prossimo rettore dovrà individuare la strada più veloce per modificare le tariffe e i criteri di priorità.Non ultimo, sarà indispensabile un pieno coinvolgimento dell’Ersu nelle scelte che, ovviamente, non potranno mai avere carattere speculativo”.

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