Al cinema “Dio esiste e vive a Bruxelles”, una commedia belga del regista Jaco Van Dormael: una storia divertente, con quella poesia tipica dei paesi francofoni, con una interpretazione fantastica di Benoit Poelvoorde nei panni di Dio.
La Genesi. Dio (Benoit Poelvoorde) esiste e vive a Bruxelles, con una moglie, Dea (Yolande Moreau), ed una figlia, Ea (Pili Groyne). “Si è parlato molto di suo figlio, e molto poco di sua figlia”: Ea è una ragazzina di 10 anni che decide di ribellarsi a questo padre padrone che tiranneggia la famiglia e il mondo intero. Dio non è la personificazione dell’amore, tutt’altro: è sadico e decisamente poco misericordioso ed ha creato ed ordinato tutto tramite un computer che può usare solo lui. “Prima della creazione si annoiava a morte e allora ha creato Bruxelles”, e soprattutto le “leggi della sfiga universale”.
L’Esodo. Ea decide di scappare, ma prima deve compiere il supremo atto di ribellione. Suo fratello Gesù le dà un suggerimento: “Papà senza il suo PC non è niente”, così Ea invia a tutta l’umanità le date della morte di ogni persona, bloccando il computer.
A questo punto, trova sei apostoli e un barbone che scriva il “Nuovo nuovo Testamento”. Questi sei apostoli sono persone comuni, che vivono le sofferenze delle persone normali: sono Aurelie, Jean – Claude, Marc l’erotomane, Francois l’assassino, Willy e Martine (Catherine Deneuve). In ognuno di loro Ea riconosce una musica interiore, ed ognuno di loro scriverà un Vangelo con le parole e azioni semplici che appartiene alla sua vita.
Saputa la data della loro morte, gli uomini si riappropriano della loro vita, vivendola davvero, e questo a Dio non va bene – ora “non righeranno più dritto perché non dovranno più temermi” -, così va alla ricerca di sua figlia, entrando nel mondo reale, il mondo creato da lui, nel quale non aveva mai messo piede. Tutte le sue regole gli si ritorcono contro, si fa aggredire appena apre bocca per via della sua arroganza, lo picchia persino un prete.
“Dio esiste e vive a Bruxelles” è pieno di dolcezza e comicità, che ha il suo centro nel personaggio di Poelvoorde, attore esclusivamente comico. Non è un film particolarmente brillante, a livello narrativo e formale; ha quella verve tipica delle produzioni francofone che comunque si fanno piacere, nella loro semplicità. Sicuramente è una commedia la cui storia è originale, e la differenza con le produzioni americane e italiane si sente. Con il mezzo della comicità, il regista Jaco Van Dormael vorrebbe farci riflettere su ciò che deve essere veramente importante nella nostra vita: l’amore, la famiglia, la ricerca della felicità. Le nostre catene mentali possono essere spezzate e non c’è bisogno di conoscere la nostra scadenza per decidere di fare un viaggio che ci salvi dalla morte quotidiana di una vita già predefinita.
“Dio esiste e vive a Bruxelles” è in programmazione al Multisala Iris alle ore 18:15, 20:45, 23:00; e all’UCI Cinemas Multisala alle ore 17:30, 22:20.
Voto: 6/10
Lavinia Consolato