Salari, pensioni e manovra finanziaria: anche a Messina lo sciopero dei lavoratori di Cgil e Uil FOTO

Salari, pensioni e manovra finanziaria: anche a Messina lo sciopero dei lavoratori di Cgil e Uil FOTO

Giuseppe Fontana

Salari, pensioni e manovra finanziaria: anche a Messina lo sciopero dei lavoratori di Cgil e Uil FOTO

venerdì 17 Novembre 2023 - 11:50

Pietro Patti: "Attaccare i sindacati significa attaccare chi lavora". Ivan Tripodi: "La manovra è indecente e priva di risposte per tutti"

MESSINA – Anche a Messina Cgil e Uil sono scese in piazza per unirsi al coro dei lavoratori contro la manovra finanziaria del governo Meloni. Le proteste sono andate in scena in tutta Italia e in riva allo Stretto sono stati tanti i dipendenti dei comparti scuola, pubblica amministrazione e trasporti a partecipare, nella piazzetta antistante l’ingresso dell’INPS, sulla Via Garibaldi.

Patti: “Il governo attacca la democrazia”

A spiegare i motivi della protesta sono i segretari provinciali dei due sindacati. Pietro Patti di Cgil ha dichiarato: “Credo ci sia un attacco alla nostra democrazia e alla Costituzione, perché il governo non può precettare uno sciopero generale a carattere nazionale. Scioperano le categorie della scuola, del pubblico impiego, dei traporti, delle poste, in tutta Italia. Rivendichiamo maggiori risorse per il rinnovo dei contratti, salari maggiori, una sanità pubblica efficiente e fondi per i fragili, che il governo ha tagliato. Non ci si può permettere di precettare lavoratori che oggi scioperano, perdendo salario, per rivendicare i propri diritti”.

“I sindacati sono stati attaccati mentre rappresentano milioni di lavoratori e lavoratrici – ha proseguito Patti -. E noi oggi scioperiamo anche per i lavoratori della Cisl, nonostante il loro segretario dica che oggi non si poteva scioperare. Oggi siamo in piazza anche per loro. Qui a Messina siamo numerosi, il 20 saremo a Siracusa e continueremo a farlo. Siamo in tanti, la piazza è piena e non ci stiamo tutti. La gente sciopera pur avendo paura del governo che può precettarli o segnalarli alle autorità competenti. I lavoratori hanno dignità e questa dignità deve essere rispettata. Attaccare il sindacato significa attaccare loro”.

Tripodi: “Manovra indecente”

Poi Ivan Tripodi della Uil: “Il ministro Salvini e il governo Meloni hanno dimostrato di avere una pesante difficoltà al confronto. Aver messo in discussione il diritto allo sciopero è di una gravità eccezionale e nessun governo si era mai permesso di farlo. Dire che i lavoratori scioperano il venerdì per fare il weekend lungo è offensivo. Loro per scioperare rinunciano alla paga, che spesso è da fame e non permette nemmeno di sopravvivere. Salvini e Meloni hanno cercato di spostare l’attenzione dal merito della questione. Parliamo di una manovra finanziaria assolutamente sbagliata”.

“La manovra è indecente – ha concluso -, non dà risposta ai lavoratori e ai pensionati né prospettive ai giovani. L’aspetto più tragico è sulla Fornero. Abbiamo verificato le promesse elettorali e hanno sempre dichiarato di volerla superare. Oggi, se non dovesse essere fatto nulla, ci ritroveremo a rimpiangerla dal primo gennaio. Si andrà a peggiorare ancora a danno dei lavoratori. Ecco perché la riuscita della manifestazione a Messina e in tutta Italia è una bella risposta di democrazia e dignità. Questo governo, purtroppo, ha un brutto tanfo di olio di ricino”.

Garufi e Barresi: “Dispiace non aver potuto coinvolgere Atm”

Presenti anche Filt Cgil e Uiltrasporti Messina. I segretari Carmelo Garufi e Michele Barresi hanno dichiarato: “La buona adesione allo sciopero nazionale della categoria dei trasporti , nonostante la precettazione del Ministro e le relative difficoltà , sul territorio di Messina ci conferma la concreta necessità di protestare contro una manovra finanziaria che ha penalizzato un settore già fortemente in crisi nell’area dello Stretto di Messina. Il comparto marittimo e portuale, uno penalizzato dalla riduzione dell’indennità di malattia prevista in riforma e l’altro a rischio privatizzazione nella imminente riforma dei porti, la modifica della riforma pensionistica, che ha persino peggiorato la riforma Fornero, penalizza fortemente i lavoratori dei trasporti e servizi che svolgono attività usuranti e gravose”.

E hanno concluso: “Ci dispiace che in osservanza della normativa sulla rarefazione degli scioperi non abbiamo potuto coinvolgere i lavoratori dell’Atm Messina, in quanto in conflitto con lo sciopero locale dello scorso 7 novembre avrebbe comportato l’intervento della Commissione di Garanzia . Lo precisiamo per evitare strumentalizzazioni e per ringraziare quei lavoratori che liberi dal servizio hanno manifestato in piazza per i loro diritti”.

8 commenti

  1. La manovra finanziaria non è “indecente ” ma lo sono sicuramente la CGL e Uil che agiscono con ipocrisia dicendo solo bugie

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  2. Proprio CGIL e UIL scendono in piazza per i salari quando siete stati voi sindacati firmatari contrari al minimo sindacale !!!! Trovatevi un vero lavoro prima che sia troppo tardi ! I 600 dipendenti di ATM conoscendovi bene non sono scesi perché oggi siete col lavoratore e domani ( raggiunto un Vs accordo ) gli girate le spalle !!!

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  3. ormai i sindacati sono con la sinistra cioè meglio non perderci tempo sono da rifare completamente come tutto lo Stato, cioè sono inutili dal primo all’ultimo

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  4. Marcella Millimaggi 18 Novembre 2023 08:23

    Ho sempre affermato, anche in presenza durante qualche assemblea ed in tempi non sospetti (più di dieci anni fa) che non ci si può sedere al tavolo delle trattative e poi chiedere l’adesione allo sciopero con tutto ciò che questa comporta: la sospensione della paga relativa al giorno di adesione ed i relativi contribuiti previdenziali, consentendo poi che i conti non tornino al momento dell’uscita lavorativa fosse anche per un solo giorno. I sindacati percepiscono le quote sindacali dagli iscritti e quindi possono ben comprare spazi sia nel cartaceo che in formato digitale ben più di una testata giornalistica di livello nazionale e poi, a proposito di privilegi, i sindacalisti potrebbero pur rinunciare a qualcuno dei loro. Sappiamo quanto guadagna un onorevole ma nessuno dice mai quale sia l’appannaggio, la liquidazione ed il “vitalizio” di grandi sindacalisti nazionali alcuni dei quali divenuti poi onorevoli che pare abbiano lavorato (ai loro tempi si poteva ) prima come apprendisti e poi……. da quando avevano avuto 14/15 anni pur andando a scuola, nelle piazze ad arringare il popolo e via dicendo.

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  5. Chi non aderisce è perché è servile con questo governo.

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  6. Marcella Millimaggi 18 Novembre 2023 14:21

    Non aderisco perché sono autonoma ed autarchica oltre che anarchica. Lei invece, dalla risposta data, è sicuramente persona schierata. Io sono per il libero pensiero.

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  7. Purtroppo ormai da anni, i sindacati hanno solo ed esclusivamente un unico obiettivo: barattare per i loro interessi, omettendo il vero ruolo del fare sindacato. Usufruire dei benefici previsti, a discapito di chi lavora. Avete mai visto lavorare un sindacalista? Le sanno tutte per non lavorare loro, e non fare lavorare gli altri! Poi non parliamo dei sindacalisti messinesi…

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    1. Gentilissimo,
      penso che la generalizzazione sia davvero eccessiva.
      Cordiali saluti

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