“Irrational Man”, Woody Allen e la teoria del Caos

“Irrational Man”, Woody Allen e la teoria del Caos

Tosi Siragusa

“Irrational Man”, Woody Allen e la teoria del Caos

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domenica 27 Dicembre 2015 - 09:05

Sulla rotta della decima musa: le folli teorie di un professore universitario in piena crisi esistenziale nel nuovo film del regista newyorchese. Impressioni a cura di Tosi Siragusa

Scritto e diretto da Woody Allen, filmaker americano – prolifico almeno quanto inguaribile pessimista, così totalizzante da sfiorare, a detta sua, il ridicolo – “Irrational Man” è magistralmente interpretato da un Joaquin Phoenix stropicciato e sovrappeso (mirabilissimo) e una Emma Stone, leggiadra, (con i suoi abitini e gli occhioni dalle pupille un po’ fuori misura) divenuta sua nuova musa.

Film cupo, drammatico, forse definibile solo forzatamente una commedia ironicamente noir, intessuta di filosofia. Sulle tracce di “Crimini e misfatti” e di “Match Point”, ma meno dark, più imbevuta di etica e ricerca del senso dell’esistenza, fra Kierkegaard e Nietzsche, e soprattutto il Dostoevskij di “Delitto e castigo” e la Hannah Arendt di “La banalità del male”, l’opera scivola via tra le citazioni filosofiche e la perplessità del vivere di un docente in un campus vicino Providence, disilluso e depresso (per le sue tragiche esperienze di vita) ma sexy, suo malgrado, e circondato da donnine compiacenti e allieve innamorate e sempre “in compagnia” di litri di whisky. L’omicidio perfetto, che parrebbe ridargli una ragione di vita e che dovrebbe servire ad aiutare una qualunque donna separata, ingiustamente privata della custodia della prole da un giudice corrotto, che sembra perseguitarla, è per il filosofo geniale l’occasione per sfidare la sorte e compiere una “buona” azione. Il folle (lucido) professore – dall’impeccabile presenza fisica- è certamente l’alter ego di Allen) (realmente, come risaputo, in costante crisi nevrotica) e appare profondamente irrazionale nella sua cervellotica cerebralità. Il caso e il destino rovesciano il castello di carte e Abe Lucas sprofonderà (e non solo metaforicamente) in un buco nero….

Musiche (classica e jazz) di buona fattura e eccellente fotografia per questo prodotto più che discreto, che ripercorre a tratti il personaggio di Rodja Raskolnikov e la sua teoria secondo cui gli uomini ordinari non possono violare la legge, mentre alla categoria di quelli straordinari sarebbe concesso farlo ed essi sarebbero destinati all’avvenire, ponendosi al di sopra delle leggi della morale.

Tosi Siragusa

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