Referendum CSS, si cerca di ricucire lo strappo tra i Comuni della valle del Mela

Referendum CSS, si cerca di ricucire lo strappo tra i Comuni della valle del Mela

Giovanni Passalacqua

Referendum CSS, si cerca di ricucire lo strappo tra i Comuni della valle del Mela

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giovedì 07 Gennaio 2016 - 17:24

Il Comitato dei cittadini contro l'inceneritore ha proposto una revisione del quesito referendario, definito ambiguo dai sindaci contrari alla consultazione. Ora si attende la risposta delle amministrazioni

È un invito alla collaborazione quello che arriva dal Comitato dei cittadini contro l’inceneritore del Mela. Con l’obiettivo di trovare un accordo sulla formulazione del quesito referendario, definito ambiguo dai Comuni che hanno rinunciato al referendum consultivo sul progetto di riconversione della centrale Edipower di San Filippo del Mela. “Riteniamo che il quesito referendario finora formulato, sebbene ineccepibile sul piano formale, sia poco adatto ad esprimere appieno ai cittadini l’importante significato di cui si fa carico” – si legge nella nota del Comitato. Adesso, si attende che le amministrazioni del territorio prendano posizione sulla proposta.

“Può apparire semplice riportare la denominazione del progetto nel quesito referendario” – spiega il Comitato – “ma noi riteniamo che lo stesso possa risultare molto più efficace e comprensibile facendo riferimento al contenuto del progetto di Edipower e all’inquadramento giuridico dell’impianto proposto”. Le uniche denominazioni giuridiche di simili impianti sarebbero fornite solo dal d.l. 152/2006, che parla di impianti di incenerimento o di coincenerimento; e, dunque, come tale può essere definito l’impianto che A2A vorrebbe realizzare.

Un’altra critica al quesito referendario sostiene che si dovrebbe “estenderne il valore anche a future ipotesi di impianti simili in tutto il comprensorio”. Il Comitato avanza quindi una nuova proposta per il quesito, che tiene conto delle segnalazioni ricevute: “Siete voi favorevoli alla realizzazione di impianti di incenerimento e/o coincenerimento o che comunque prevedono la combustione di rifiuti e/o loro derivati nel territorio che comprende e circonda fino ad una distanza di 30 km l’Area ad Elevato Rischio di Crisi Ambientale del comprensorio del Mela?”

Nella nota del Comitato viene anche motivata la scelta della distanza: “La scelta del raggio di 30 Km deriva dall’evidenza, emersa in uno studio inglese, di danni alla salute fino a circa 20 miglia (pari a circa 30 Km) dagli inceneritori”. Infine, il Comitato auspica che, “nel caso in cui dovesse svolgersi una nuova consultazione referendaria che coinvolga tutto il comprensorio, si conceda un periodo sufficientemente lungo alla campagna referendaria per informare adeguatamente i cittadini, e che le date siano fissate in un periodo dell’anno che agevoli la più ampia partecipazione popolare”. Non resta adesso che attendere la risposta dei sindaci chiamati in causa.

Giovanni Passalacqua

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