La deputazione regionale fa quadrato e vota all'Ars la norma che scongiura la chiusura del Piemonte e concede all'assessore Gucciardi altri 30 giorni per firmare il decreto attuativo. Niente regali di Natale all'Irccs ed una serie di vincoli di destinazione dei beni. Da adesso non ci sono più alibi. L'obiettivo è costruire il Polo di riabilitazione del Meridione e l'emergenza-urgenza.
Non era mai accaduto, e probabilmente non accadrà più, che per una questione messinese, si registrasse tanta presenza all’Ars, e per di più il 7 gennaio, quando per i deputati è ancora “vacanza”. Ed infatti dopo la votazione che ha visto 63 presenti, quando qualche deputato messinese ha provato timidamente gli interventi di ringraziamento si è avuta la sollevazione di quanti erano già con il cappotto in mano sull’uscio….Il risultato però c’è stato ed a difendere la legge Irccs-Piemonte, oltre ai 63 deputati e all’assessore Gucciardi, c’era anche il presidente Crocetta.
Insomma, per la prima volta, Messina per più di ore ha monopolizzato l’attenzione dell’Ars. Risultato: scongiurata la chiusura del nosocomio, scongiurati regali fuori controllo, il lavoro di squadra ha portato all’approvazione dell’emendamento del governo alla legge 24 con 50 sì, nessun contrario e 13 astenuti (tutti i 5Stelle, compresa Valentina Zafarana).
Determinante ai fini del risultato è stata la riunione che il presidente dell’Ars Giovanni Ardizzone aveva fissato per le 15, prima della seduta, tra tutti i deputati messinesi e l’assessore Gucciardi. L’unità è stata ritrovata superando lo scoglio del 30 dicembre, quell’emendamento Formica-Grasso che trasferiva i beni del Piemonte all’Irccs. L’emendamento presentato dal governo supera a problematica cassando il comma 4, lasciando la proprietà al Papardo, ma prevedendo (attraverso il decreto attuativo dell’assessore) che restino in disponibilità all’Irccs-Piemonte con ogni probabilità con forme di comodato d’uso o concessione con vincolo sanitario.
Il neoforzista Franco Rinaldi ha inoltre presentato un emendamento, poi trasformato in ordine del giorno, che prevede, dopo una ricognizione dei lasciti e delle donazioni effettuate nel secolo scorso direttamente al Piemonte,che tali beni restino al nosocomio stabilendo un ulteriore vincolo e cioè che l’uso o l’alienazione serva per a ristrutturazione dei padiglioni. Insomma la deputazione ha blindato (anche se occorre aspettare il decreto) la questione del patrimonio.
Con il voto del pomeriggio inoltre l’Ars ha dato una proroga di 30 giorni all’assessore Gucciardi per l’emanazione del decreto attuativo. I termini scadranno il 15 febbraio ma già da domani l’esponente della giunta Crocetta avvierà i contatti con i manager delle strutture sanitarie Irccs e Papardo.
LA SEDUTA
Il dibattito è stato breve e contingentato anche perché la deputazione aveva raggiunto l’intesa sul nuovo emendamento presentato dal governo che cassa il comma 4 (“sono altresì individuati gli immobili del Piemonte da ricondurre al patrimonio della Regione”) e parte del comma 3 lasciando invece la parte del comma “sono disciplinate le modalità operative che assicurano il passaggio della disponibilità di immobili, attrezzature”. Intesa raggiunta anche sulla proroga.
Ad apertura di seduta Rinaldi ha presentato quello che poi è stato trasformato in ordine del giorno: “ Ci sono lasciti e donazione al Piemonte, come ad esempio beni, terreni, palazzi. In seguito alla fusione del Piemonte con il Papardo sono finiti nello stesso patrimonio. Adesso che il Piemonte va all’Irccs gradirei che si individuassero questi beni e se ne vincolasse la destinazione alla ristrutturazione dei padiglioni del Piemonte rispettando la volontà dei lasciti. Sono beni donati al Piemonte, sarebbe giusto che restassero all’ospedale vincolandone la destinazione. Potrebbero essere messi a garanzia o vendere solo con questo vincolo. L’assessore in fase di decreto potrebbe specificare che l’Irccs non potrà farne altro uso”.
L’ordine del giorno è stato poi approvato dall’Ars e sarà utilizzato in sede di attuazione della legge 24. La grillina Zafarana ha quindi illustrato i suoi emendamenti (uno lo ha ritirato) ribadendo come fossero finalizzati alla tutela del patrimonio che lo stesso parere del Ministero attribuisce al Papardo. “Abbiamo inserito nel comma 3 il termine “disponibilità” e non più trasferimento. Chiedo di aggiungere purchè l’IRCS NON SIA TRASFORMATO IN FONDAZIONE. Se questo avvenisse, se cioè l’Ircs perdesse questo regime di Ente di diritto pubblico, e torna Fondazione dobbiamo evitare che resti in possesso del patrimonio. L’Irccs non rientra nella legge 5 del 2009 come le altre aziende sanitarie. Non è un Ente indefettibile come le Asp e le aziende ospedaliere che mai diventeranno private. Propongo quindi una sorta di “contingentamento” lasciando la disponibilità all’uso dei muri fin quando l’Irccs resta quel che è adesso. Quanto all’alienazione eventuale dei beni del Papardo, fermo restando l’autorizzazione della Regione, chiediamo di vincolarne la vendita alla consistenza debitoria dell’azienda. Evitiamo svendite. Le nostre sono proposte di buon senso”.
Contrario all’emendamento Zafarana il deputato regionale Pd Filippo Panarello che ha mosso critiche anche a Rinaldi: “Trovo la proposta della Zafarana pleonastica. Se diciamo che la disponibilità degli immobili è in funzione della rete di assistenza è evidente che qualora cessi di essere così anche la disponibilità del bene cessa. Invito i colleghi, anche Rinaldi, ad evitare di gravare di ulteriori specificazioni la legge. Siamo qui oggi proprio perché ad ottobre l’emendamento presentato dalla Zafarana sulla titolarità alla Regione ha poi comportato l’intervento del Ministero. . Suggerisco di non appesantire il testo per evitare nuovi intoppi”. Stessa posizione per il Pd Giuseppe Laccoto: “evitiamo il superfluo ed il pleonastico. Ricordo che per vendere i beni ci vuole l’autorizzazione di presidente della regione e dell’assessore. La cosa più importante è che abbiamo approvato una proroga di altri 30 giorni. Adesso sia al Piemonte che al Papardo, vista la situazione di stallo ci sono problemi seri per garantire i servizi. Concentriamoci su questo, in questi 30 giorni pensiamo alle problematiche gravi che riguardano i 2 ospedali”.
Dopo la votazione sugli emendamenti e la soddisfazione di gran parte dei presenti, compresi i deputati delle altre realtà quasi “costretti” a star seduti il 7 gennaio per le vicende messinesi, ha preso a parola nuovamente la Zafarana annunciando e motivando l’astensione del M5S: “alla fine di questo lungo percorso discutibile in molti aspetti ritengo sia stato importante aver acceso i riflettori perché lo abbiamo migliorato. Anche parole forti usate sul passaggio patrimoniale sono servite. Mi duole dovere dichiarare come il testo che sta passando è una delega in bianco all’assessore ed all’amministrazione regionale che non è asettica. In questo momento avete tolto la palla dal campo di gioco. Sono ansiosa di leggere il decreto perché la sanità non è una cosa che potete gestirvi nella stanza dell’assessorato. . Votiamo ma noi ci asteniamo perché si tratta di una scatola vuota. Per fortuna esiste la legge nazionale e spero che voi non andiate mai oltre i paletti della legge e del buonsenso. Voi invece chiudete il processo nella stanza dell’assessorato. Ci vediamo alle prossime puntate, perché la guerra non è finita”.
Alla Zafarana hanno replicato sia Crocetta che Ardizzone. Il governatore ha chiarito alcuni aspetti: “voglio ricordare alla Zafarana che il testo di legge oggi emendato dal governo è lo stesso presentato ad ottobre, quando proprio per un suo emendamento è stato cambiato. Sul piano della trasparenza e legalità non accettiamo lezioni. Noi siamo stati eletti per amministrare”. Ardizzone dopo aver ringraziato la deputazione che garantendo presenza e voto ha dimostrato di prestare attenzione anche ad una città troppo spesso trascurata ha bacchettato la deputata 5Stelle: “Non usi la parola guerra per i messinesi. Qui non c’è nessuna guerra, stiamo cercando tutti soluzioni per la città. La norma adesso è in sintonia con il parere del Ministro. Ringrazio tutti anche i deputati delle altre province che hanno consentito che si potesse oggi esprimere l’Assemblea. Il presupposto adesso è che il mantenimento del Pronto soccorso ed il rilancio dell’Irccs sono fondamentali”.
Ha vinto quindi il lavoro di squadra ma il traguardo non è stato raggiunto. Altro lavoro ci sarà entro il 15 febbraio. Prima di allora Gucciardi dovrà tracciare e basi per la concretizzazione del Polo di riabilitazione del Meridione e dell’emergenza-urgenza. La stessa squadra dovrà vigilare su tutti gli altri passaggi, compresa l’applicazione dell’ordine del giorno di Rinaldi che garantisce il rispetto delle volontà di chi ha donato beni al Piemonte considerandolo l’ospedale della città. Dall’Asp e dall’Università si attendono anche quelle risposte rimaste in sospeso ad ottobre.
Tempi e modalità sono determinanti. Adesso non ci sono più alibi per nessuno. C’ è solo da lavorare e da assumersi le responsabilità.
LE REAZIONI
GIANPIERO D’ALIA- La norma approvata dal Parlamento siciliano, su proposta del governo regionale, garantisce un uso corretto e funzionale dell'Ospedale Piemonte di Messina e ciò esclusivamente nell'interesse dei cittadini che vogliono una sanità pubblica migliore. Ora non ci sono alibi più per nessuno. Infatti, l'Ircss Bonino Pulejo potrà disporre dei locali e delle strutture che servono con un vincolo di destinazione pubblica chiarissimo. Si può andare avanti speditamente sulla strada della realizzazione della cittadella della salute. L'Asp 5 deve, infatti, insediare al Piemonte le strutture della medicina del territorio e il Policlinico Universitario deve dire con chiarezza se intende assumersi la gestione del pronto soccorso. Tutti devono dire ciò che faranno con chiarezza e a nessuno è consentito accampare pretesti o finti alibi. Vedremo. Grazie di cuore a Giovanni Ardizzone, Rosario Crocetta e Baldo Gucciardi per il lavoro complicato che sono stati chiamati a fare.
Ps. La questione della proprietà del Piemonte non è cosa banale come qualche cialtrone ha accreditato. L'Ospedale è stato costruito grazie ai benefattori italiani che si sono prodigati per la nostra città dopo il terremoto del 1908 e grazie ai soldi e ai lasciti dei cittadini messinesi. Nessuno può sporcare la storia della nostra città con piccole e squallide operazioni immobiliari".
BEPPE PICCIOLO:Un ringraziamento caloroso va esteso a tutti i colleghi deputati che non hanno fatto mancare la loro presenza in aula ed adesso la parola va data all’assessore Gucciardi che avrà ulteriori 30 giorni di tempo per rivedere i passaggi tra un’azienda e l’altra, ed ha già preannunciato che domani mattina saranno convocati i direttori generali del “Piemonte-Papardo” e dell’” Irccs Neurolesi” per iniziare a definire nei dettagli il decreto attuativo della legge. Auspico che possa essere positivamente coinvolto nell'operatività della nuova Azienda ospedaliera anche il Policlinico universitario di Messina, offrendo quel know-how di primo ordine che gli è proprio al fine di permettere il più celere decollo di questo ambizioso progetto che rimette Messina al centro della scena per la buona sanità regionale e meridionale. Infine il più sentito dei ringraziamenti ai colleghi deputati della prima ora, Formica, Germanà, Grasso, Greco e Rinaldi che hanno creduto senza tentennamenti nel salvataggio di una vera istituzione cittadina come l’Ospedale Piemonte ed anche a coloro che successivamente si sono uniti in questa operazione, ritenendola indispensabile per il rilancio della sanità messinese, ma anche ai "nemici del fare" che hanno dovuto comunque votare ingoiando anche stavolta il rospo; la politica è in fondo anche questo: si vince e si perde ed una volta tanto ha vinto Messina!
FRANCO RINALDI- Messina merita, come ogni città siciliana, di dotarsi di una struttura ospedaliera in centro città!” Così il 23 luglio 2014 iniziavo la mia comunicazione alla stampa d’impegno per tentare di mantenere e salvare l’Ospedale Piemonte dalla preannunziata chiusura. Oggi, finalmente ed a distanza di oltre un anno, l’ARS ed il sottoscritto, siamo riusciti a mettere la parola fine su quest’angosciante vicenda, restituendo dignità alla nostra Città ed un futuro all’antica struttura ospedaliera. Esprimo soddisfazione per l’approvazione dell’Ordine del Giorno proposto dal sottoscritto che, nella definizione del passaggio di tutti i beni immobili di proprietà originaria dell’ospedale Piemonte all’Irccs impegna il Governo affinché i beni immobiliari frutto di lasciti con destinazione d’uso differente da quella sanitaria ospedaliera, possano essere utilizzati o come garanzia o alienati esclusivamente per interventi di ristrutturazione dei padiglioni dell’attuale sito dell’ospedale Piemonte.
NINO GERMANA’-È stato raggiunto un traguardo molto importante per il quale non possiamo che essere soddisfatti. Il lavoro sinergico che ha portato alla condivisione degli intenti spiana la strada per il grande progetto del polo che sarà un'eccellenza della sanità meridionale. Dare la priorità alle concrete esigenze deve essere sempre il punto di partenza e quello di arrivo dell'impegno della politica. Adesso la concretezza si avrà nei decreti attuativi che l'assessore firmerà in tempi brevi", conclude il parlamentare.
GIUSEPPE CALAPAI UILFPL- Alla fine ha vinto il partito dei parlamentari messinesi, fatta eccezione per un deputato del M5S, che ha assunto una posizione decisamente contrastante rispetto al percorso di fusione Piemonte-IRCCS Neurolesi. La Uil-Fpl non ha mai voluto commentare le posizione politiche sulla vicenda Piemonte, ma adesso che i giochi sono fatti non può non rilevare il comportamento dell’unico parlamentare messinese che s’è astenuto dalla votazione, avendo anche proposto degli emendamenti non condivisibili da un punto di vista sindacale”.
SANTI FORMICA: Con l' approvazione definitiva del disegno di legge "Formica, Picciolo, Grasso, Rinaldi, Germanà, Fontana, Musumeci, Ioppolo finalmente la città di Messina, per una volta, è stata protagonista in positivo al Parlamento Regionale Siciliano. Si salva l'Ospedale Piemonte con tutte le sue discipline per acuti e, contemporaneamente, nasce il più grande centro di riabilitazione del meridione d'Italia.Mi preme ringraziare tutti coloro, la deputazione in primis e quanti si sono battuti, compreso l'Assessore regionale della Salute Gucciardi, per raggiungere questo risultato di fondamentale importanza per la Città di Messina che, altrimenti, avrebbe subito l'umiliazione di rimanere con due soli ospedali. Voglio evidenziare altresì che questo grandissimo risultato, che pone l'Ospedale Piemonte e l'IRCSS Neurolesi Bonino Pulejo al vertice dell'offerta sanitaria della Regione siciliana, è stato ottenuto nonostante alcuni tentativi messi in opera durante tutto l'iter approvativo della legge, da taluni soggetti che ancora una volta hanno dimostrato, nonostante ciò che dicono, che anziché perseguire il bene comune, cercano, in ogni azione, il vantaggio politico di nicchia.
TONINO GENOVESE, CISL positiva la condivisione politica all'ARS. Sono state poste le basi ma ora occorre dare coerenza e concretezza al mantenimento del presidio di emergenza-urgenza al centro della città. Come dire, il difficile viene ora e il diavolo si annida nei dettagli.
Rosaria Brancato
Credo che questa volta i signori che ci rappresentano alla regione abbiano fatto il loro dovere nell’interesse della città, a prescindere dal gruppo politico di appartenenza
Credo che questa volta i signori che ci rappresentano alla regione abbiano fatto il loro dovere nell’interesse della città, a prescindere dal gruppo politico di appartenenza
e ci mancava che la Zafarana o i 5S votassero a favore, Loro sempre contro o astenersi non sanno fare altro, anche perchè oltre ad essere dei populisti a volte anche incompetenti nelle varie materie ahahahahahahaha
e ci mancava che la Zafarana o i 5S votassero a favore, Loro sempre contro o astenersi non sanno fare altro, anche perchè oltre ad essere dei populisti a volte anche incompetenti nelle varie materie ahahahahahahaha
Uniti si vince .
Uniti si vince .