Irccs-Piemonte, Gucciardi incontra i manager degli ospedali. I 5Stelle replicano al "Partito unico"

Irccs-Piemonte, Gucciardi incontra i manager degli ospedali. I 5Stelle replicano al “Partito unico”

Rosaria Brancato

Irccs-Piemonte, Gucciardi incontra i manager degli ospedali. I 5Stelle replicano al “Partito unico”

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domenica 10 Gennaio 2016 - 23:02

Il conto alla rovescia per il decreto Irccs-Piemonte segna meno 35 giorni. Poco più di un mese per concretizzare il Polo della salute. Intanto il M5S replica alla deputazione sulla paternità dell'emendamento contestato dal Ministero: i firmatari erano Digiacomo e Cracolici, entrambi Pd.

Doveva essere la settimana del decreto attuativo della legge Irccs-Piemonte, invece, per vicende ormai note, è slittato tutto di un mese. In teoria però l’assessore Gucciardi il provvedimento dovrebbe averlo già pronto, dal momento che la legge 24 è stata pubblicata il 15 ottobre ed ha avuto 90 giorni di tempo per mettere nero su bianco e modalità di attuazione del disposto legislativo.

Nel conto alla rovescia siamo a -35 giorni dalla nuova scadenza, tempo prezioso per concretizzare il Polo della salute che l’intera città auspica.

In queste ore l’assessore Gucciardi incontrerà i direttori generali delle aziende ospedaliere Irccs e Papardo, cioè Aliquò e Vullo. In questo momento ad essere nella condizione peggiore sono due nosocomi, Piemonte e Papardo, che con un solo organico devono sopperire a due aziende. Prima si esce dall’emergenza e meglio è.

Nel taccuino dell’esponente della giunta Crocetta, come garantito al parlamentare D’Alia, dovrebbero esserci, auspichiamo al più presto, anche il direttore generale dell’Asp 5 Gaetano Sirna e il Rettore Pietro Navarra, per dar seguito alla seconda parte della legge 24, quella relativa al Pronto soccorso generale ed ai servizi territoriali.

Dopo aver scongiurato il rischio di un trasferimento della proprietà dei beni dal Piemonte all’Irccs, il decreto dovrà tenere in considerazione anche l’ordine del giorno presentato da Franco Rinaldi e approvato il 7 gennaio in merito a tutti quei beni dovuti a lasciti e donazioni (terreni, immobili) che nel corso di un secolo hanno fatto del Piemonte l’ospedale della città. L’obiettivo è far sì che vengano utilizzati al solo ed esclusivo fine sanitario che è poi il motivo originario per il quale sono stati donati. “I beni immobili destinati ad uso diverso, provenienti dal patrimonio immobiliare originario dell’ospedale Piemonte prima della fusione con l’azienda ospedaliera Papardo (ndr. avvenuta nel 2009) che avranno esclusivamente come fine l’utilizzo o della garanzia o dell’alienazione per interventi di ristrutturazione dei padiglioni dell’attuale sito dell’ospedale Piemonte. In ogni caso non potranno essere utilizzati o alienati dall’Istituto Irccs –Piemonte per fini diversi”.

La questione del patrimonio è stata al centro dello scontro di fine anno e della seduta del 7 gennaio. In particolare non sono mancate le stilettate tra i 5stelle da un lato, D’Alia, Panarello e Grasso dall’altro a proposito dell’emendamento che ha causato l’intervento del Ministero di Grazia e Giustizia con il parere. L’emendamento, recepito nella legge 24 al comma 4 prevedeva che la proprietà dei beni restasse alla Regione. Secondo Udc, Pd e Forza Italia a proporre l’emendamento sarebbe stata la Zafarana e successivamente la commissione l’avrebbe fatto proprio.

Con una nota il M5S replica ad ogni contestazione e ribadisce: l’emendamento è firmato da Digiacomo (presidente di commissione) e Cracolici.

“L'unica strategia politica messa in atto dai rappresentanti della vecchia partitocrazia è ridare vigore al Partito Unico Messinese (PUM) pur di far fuori, dalla vicenda ospedale Piemonte, il M5S- si legge nel comunicato del meetup “Grilli dello Stretto” insieme alla portavoce all'Ars, Valentina Zafarana- Gli esponenti del Partito unico, trionfalisticamente, cantano vittoria ma, al di là degli slogan propagandistici dell'ultima ora, un dato rimane incontrovertibile: ancora oggi non ci è dato di conoscere il nome dell'ente, pubblico o privato, che in futuro sarà chiamato a gestire il pronto soccorso del Piemonte. E' questo il nodo centrale che doveva essere posto al centro della discussione politica e invece, si è deciso di non decidere, per lasciare, ad accordi e successive trattative, il più ampio margine di manovra”.

Quanto poi al voler attribuire alla Zafara la titolarità dell’emendamento il M5S ribadisce: “L'intera deputazione messinese ha preferito impiegare le proprie forze nel tentativo di attribuire falsamente alla portavoce Zafarana la maternità di un emendamento, presentato da esponenti del Pd e poi bocciato dal ministero, piuttosto che lavorare per salvaguardare il futuro del pronto soccorso. Una partita , tutt'altro che conclusa, sopratutto per quanto riguarda il destino pronto soccorso, all'interno della quale però, grazie all’opera del Movimento 5Stelle, è stato possibile scongiurare il pericolo di possibili speculazioni immobiliari. I locali del Piemonte non verranno regalati all'Irccs, come auspicava invece il Partito unico con il rischio di vedere riconvertiti il locali del nosocomio, in albergo o centro commerciale, a discapito del diritto alla salute di migliaia di cittadini”.

Rosaria Brancato

4 commenti

  1. Grilli dello Stretto a ridicoliiiiiiiiii

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  2. Grilli dello Stretto a ridicoliiiiiiiiii

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  3. Mi sarebbe piaciuto se la magistratura avesse fatto qualche indagine su questo caso Piemonte ?
    Trovare la vera verità su questa chiusura dell’ospedale Piemonte.
    Non dimentichiamo che un ospedale dovrebbe essere per curare, purtroppo circolano troppi milioni di euro tra lo Stato le regione e l’Asl ormai hanno superato il giro d’affari delle banche.
    Cosa si nasconde dietro a tutto questo giro d’affari ???
    Sarebbe giusto che la magistratura ci vedesse chiaro in fin de conti al Piemonte si curano gli ammalati mica si balla ?

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  4. Mi sarebbe piaciuto se la magistratura avesse fatto qualche indagine su questo caso Piemonte ?
    Trovare la vera verità su questa chiusura dell’ospedale Piemonte.
    Non dimentichiamo che un ospedale dovrebbe essere per curare, purtroppo circolano troppi milioni di euro tra lo Stato le regione e l’Asl ormai hanno superato il giro d’affari delle banche.
    Cosa si nasconde dietro a tutto questo giro d’affari ???
    Sarebbe giusto che la magistratura ci vedesse chiaro in fin de conti al Piemonte si curano gli ammalati mica si balla ?

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