Al termine del confronto che si è svolto ieri sera tra la Fp Cgil, l’amministrazione e i presidenti delle cooperative, i lavoratori appartenenti alle cooperative Cas e Genesi hanno detto stop al presidio; linea dura, invece, per le cooperative Progetto Vita e Orsa Maggiore. Oggi nuova protesta in programma.
Ieri ancora una giornata di passione e di presidio tra i corridoi di palazzo Zanca, dove è proseguita l’occupazione pacifica da parte dei lavoratori delle cooperative sociali con i servizi in scadenza il prossimo 31 gennaio. E oggi andrà in scena una nuova manifestazione degli operatori dei servizi sociali. Perché, nonostante alcune rassicurazioni arrivate dagli assessori di Palazzo Zanca, tra i lavoratori in presidio da due giorni regna sovrana l’incertezza e lo sconforto. Ieri sera si è tenuto un incontro tra la Fp Cgil, promotrice delle proteste di questi giornil’assessore ai Servizi sociali Nina Santisi, il vice sindaco Guido Signorino, il nuovo dirigente ai servizi sociali Domenico Zaccone e i presidenti delle cooperative Cas, Genesi, Progetto Vita, Orsa Maggiore, Azione sociale. Presidenti che non hanno celato tutte le loro preoccupazioni e riserve rispetto all’immediato futuro.
Dal canto suo, il Comune di Messina ha assicurato di non avere problemi di liquidità e che, nonostante non ci sia ancora il bilancio di previsione 2015, procederà entro la fine del mese a liquidare una o più fatture alle cooperative. Una rassicurazione che ha portato le cooperative Cas e Genesi ad assumersi l'impegno del pagamento degli stipendi, in particolare la tredicesima mensilità e il mese di dicembre, entro il 20 di gennaio. Ma a patto che Palazzo Zanca sblocchi al più presto le fatture, avendo la prima già anticipato oltre due milioni di euro, mentre la seconda oltre 500 mila euro.
Le cooperative Orsa Maggiore, Progetto Vita e Azione Sociale non hanno invece assunto alcun impegno. In particolare, Orsa Maggiore ha affermato a chiare lettere che senza il pagamento delle due fatture, avendo già anticipato due mensilità, difficilmente potrà procedere ad altre liquidazioni.
Non sono servite le rassicurazioni fornite del nuovo dirigente ai servizi sociali, Domenico Zaccone, nonostante quest’ultimo abbia assunto l'impegno di monitorare l'iter del pagamento.
Alla luce di ciò, i lavoratori delle cooperative Orsa maggiore e Progetto Vita hanno deciso di mantenere il presidio. Delusione e disperazione tra i lavoratori: “Stiamo parlando delle nostre vite, della nostra sopravvivenza. I tempi per il pagamento delle fatture sono ancora lunghi e noi abbiamo stipendi da fame”. Se entro il 20 gennaio non dovesse sbloccarsi la situazione si passerà allo sciopero.