Continua a Giardini la diatriba su chi vorrebbe il cambio del nome dell'area archeologica e chi sostiene quello attuale. Il sindaco di Taormina, Eligio Giardina, pronto a recarsi a Palermo per formalizzare tutto. Ma c'è chi è contrario
“Parco di Naxos” o “Parco di Taormina-Naxos”? Più diritti a Giardini o alla Città del Centauro? Ma, con il passare delle ore, la querelle sulla nuova denominazione dell’area archeologica del Comprensorio taorminese, diventata nei giorni scorsi una vera propria “palla avvelenata” e dai risvolti ancora poco chiari, potrebbe trasformarsi in un vero e proprio caso politico. Anche se l’argomento, in questi ultimi sei mesi, ha fatto discutere in più occasioni. Nonostante l’attuale responsabile della zona archeologica di Schisò, Maria Costanza Lentini, abbia ultimamente parlato del cambio di denominazione del Parco (che, oltre al Museo giardinese, raccoglie sotto la sua giurisdizione anche Villa Caronia, il Teatro greco antico e Isola Bella) con il presidente della Regione siciliana, Rosario Crocetta, non si è ancora arrivati, fino ad oggi, ad una conclusione definitiva della vicenda. Una situazione di standby che necessita di essere risolta al più presto e possibilmente prima dell’inizio della stagione turistica. Una questione sollecitata, negli ultimi tempi, sia dal Governatore regionale che dal sindaco di Taormina, Eligio Giardina, e dal suo vice, Mario D’Agostino, ma che per ora rimane “congelata”, nell’attesa che si prenda una decisione condivisa da tutti gli amministratori. Proprio questi ultimi stanno cercando di sedersi ad un tavolo per sciogliere “nodi” fondamentali per programmare con serenità il futuro di entrambe le località. Per questo motivo, sia i vertici di Palazzo dei Naxioti che quelli di Palazzo dei Giurati, attendono con ansia un’immediata trasferta a Palermo per dare seguito in modo concreto al passaggio, formalizzando il tutto con la relativa procedura finalizzata a risolvere il caso. In attesa, però, della risposta dell’Assessorato regionale ai Beni culturali, diretto da Carlo Vermiglio, e con il vicesindaco taorminese, Mario D’Agostino, che nelle scorse ore ha dichiarato più volte che “è necessario dare più visibilità alla Perla dello Jonio per la presenza all’interno dell’Ente parco di tre siti rispetto a Giardini, che ne possiede soltanto uno”. Un’affermazione condivisa sia dalla Lentini che, ovviamente, dal primo cittadino di Taormina, Eligio Giardina. Tutto passerà, però, dalle mani dell’assessore Vermiglio, che conta di dipanare la “matassa” entro la primavera, a meno di brusche e improvvise frenate.
Enrico Scandurra