In 4 mesi mappati 116 luoghi a Messina. Caminiti: "Ma molti zozzoni sono seriali, tornano o si spostano nonostante le multe"
MESSINA – 91 siti controllati, 43 in cui non si creano più discariche, frutto dell’abbandono incontrastato di rifiuti in città. Sono questi i numeri principali rilevati con l’esperimento durato 4 mesi, gestito dalla Vitruvio Tech e fortemente voluto dall’amministrazione, con 60 fototrappole in tutta la città dedicate agli “zozzoni”. La chiusura del 2023 è l’occasione per tracciare un bilancio e alzare l’asticella degli obiettivi del 2024.
Il sindaco Basile, presentando il report, ha spiegato: “Come capita sempre a fine anno vogliamo tracciare un bilancio sull’esperimento relativo alle videocamere. Ci può molto aiutare questo sistema nel contrastare gli abbandoni incontrollati. La nostra attività nella raccolta va bene e vogliamo incrementare, ma è chiaro che chi continua a lasciare l’immondizia per strada ci complica il lavoro. Su 91 siti in 43 non c’è stato più abbandono, quindi il progetto Magis, con le famose mille telecamere, ha senso di esistere e nel 2024 vogliamo contrastare così questo fenomeno dell’abbandono”.
Poi è intervenuto l’assessore Francesco Caminiti: “Risultano 485 i casi individuati tra abbandoni con automezzi e a piedi. Stiamo posizionando altre 150 telecamere e avremo altre 1.300 telecamere del progetto Magis. Oltre al personale delle volanti, avremo tre droni per la zona dei colli, ulteriore deterrente per contrastare il fenomeno. Abbiamo tanti ‘zozzoni’ seriali, che quotidianamente buttano l’immondizia. Li beccheremo con queste tecnologie e con gli appostamenti. Ricordiamo anche che da ottobre l’abbandono dei rifiuti fa partire un procedimento penale”.
La società Vitruvio, che gestisce il lavoro, ha mostrato i numeri dei primi 4 mesi: “Tramite i dati possiamo sviluppare un ragionamento sia sugli eventi ripresi sia sull’effetto deterrente, finalmente percepito dalla popolazione. Parliamo di abitudine del gesto, soprattutto in ambito urbano, a piedi. Abbiamo verificato che le stesse persone abbandonano sempre nelle stesse ore e nelle stesse zone. Dal 16 settembre abbiamo installato 60 attrezzature, mappando 116 siti. Ne abbiamo controllati 91 su cui abbiamo effettuato una rotazione. In alcune zone ha già funzionato, con meno eventi simili o addirittura zero. Abbiamo cercato di seguire questo flusso e ad oggi ci sono 53 siti attivi. La mappatura copre tutto il territorio, molto complesso per conformazione, andando a capire dove si spostano flussi di abbandono. Il sistema dinamico ci permette di installare o disinstallare con facilità le telecamere. Abbiamo trasmesso 28 report, cioè l’insieme degli interventi. Abbiamo rilevato 485 eventi e l’effetto deterrente è stato su 43 siti, con una diminuzione molto forte di questi eventi. Gli abbandoni ripresi hanno una progressione: il primo mese 47, poi 92, nel terzo mese 257 e nei primi dieci giorni del quarto già 89. L’effetto deterrente c’è stato già con i cartelli. Il nostro lavoro va in sinergia con il Comune e la polizia municipale e provinciale. Questa collaborazione ci dà risultati migliori”.
“La denuncia è penale e l’obiettivo differenziata al 65 per cento diventa vicino contrastando il fenomeno”
Tra i siti azzerati cu sono aree di Gravitelli, Pistunina, San Jachiddu, Bordonaro, l’SP 44. E Caminiti spiega: “In alcune zone si spostano di qualche metro”. La presidente di Messina Servizi, Maria Grazia Interdonato, ha poi dichiarato: “Ci rendiamo conto che è materiale che viene estrapolato dalla raccolta e questo è un grave danno. Riusciremo a raggiungere il 65 per cento contrastando questi atteggiamenti. Spesso non è un problema di utenze fantasma, perché parliamo di persone regolarmente iscritte e paganti. Adesso è il momento di capire che non ne vale la pena perché si parla di denunce penali, è previsto anche il sequestro del mezzo, bisogna rispettare le regole. La società deve continuamente intervenire per bonificare, basta: la città è sporca dove si continua ad abbandonare i rifiuti”.
Basile ha poi concluso: “Nel 2024 ho chiesto di dare una stretta maggiore, con un aumento degli sforzi della Polizia municipale a cui diciamo sempre grazie. Le bonifiche e gli interventi ci sono costati circa 1 milione”. E sono soldi che pesano sulla Tari. Sulla Polizia municipale è intervenuta anche Interdonato: “Anche all’interno dei condomini va fatta opera di sensibilizzazione. Pure un bollino sui sacchetti è abbandono, è svogliatezza e sono atteggiamenti piccoli che fanno la differenza”.
Insomma, c’è speranza ma deve esserci un cambio culturale, più che un’opera costante di controllo che su un territorio così vasto e articolato come quello messinese non è affatto semplice (ed economico) da portare avanti. In particolare, sul nostro giornale riceviamo ogni giorno segnalazioni sulle discariche abusive. Un termometro di tante violazioni delle regole e della necessità d’invertire la rotta.
Non mi disturba affatto sapere che i soldi della mia TARI sono usati per dare la caccia a certi animali, tutt’altro.
Sapere che i miei soldi sono spesi per controllare il territorio mi sta bene, mi disturba piuttosto sapere che sono usati per una fontana musicale.
Non si fermi sindaco.
Perché non vengono a controllare nella zona dove abito io. Senza illuminazione lasciano gomme d auto spazzatura d’ogni genere peso o forma. La notte in questa zona non principale c è il via vai di auto come se fosse l isola pedonale del viale