Gli aumenti a livello regionale, scattano dall'1 gennaio, secondo quanto previsto dall'assessore Scarpinato
di Carmelo Caspanello
Riadeguate le tariffe d’ingresso ai musei, alle gallerie e alle aree archeologiche regionali. In soldoni significa una lievitazione sensibile del costo del biglietto per l’accesso. I dettagli sono contenuti nel decreto firmato dall’assessore regionale dei Beni culturali e dell’identità siciliana Paolo Scarpinato. Il documento condivide il verbale del Comitato per i biglietti di ingresso ai musei, che contiene “le proposte finalizzate ad armonizzare il riadeguamento delle tariffe” e di dovere determinare il costo”. Dall’1 gennaio 2024, pertanto, accedere ai luoghi della cultura siciliani costerà il 30% in più. Ad avviso dell’assessore parliamo di tariffe che “rimarrebbero comunque al di sotto di quelle praticate nei i siti nazionali raffrontabili per tipologia”.
Restano salve le tariffe per gli operatori turistici che abbiano acquistato o acquistino biglietti entro il 31 dicembre 2023 per la propria programmazione annuale. Andando nello specifico, dall’1 gennaio prossimo accedere al Museo di Messina costerà 10 euro anziché 8 (ridotto 5 e non più 4). Al Teatro antico di Taormina l’ingresso costerà 14 euro (prima 10) ed il ridotto 7. Lo stesso Vale per la Valle dei Templi.
Nell’Area archeologica di Naxos si passa da 4 a 6 euro (ridotto da 2 a 3) mentre accedere al Museo naturalistico di Isolabella e a Villa Caronia il ticket aumenta da 4 a 6 euro (il ridotto da 2 a 3). Il costo per Palazzo Ciampoli sarà di 4 euro (ridotto 2 ). Per il Museo archeologico L. Bernabò Brea di Lipari ci vorranno 8 euro (4 ridotto); stesso costo per l’area archeologica di Tindari. Sei euro invece per la Villa romana di Patti (3 ridotto) e 4 (2 ridotto) per l’area archeologica Halaesa arconidea del Parco di Tindari. Restano ancora un paio di giorni per visitare i luoghi della cultura col vecchio prezzo. Col nuovo anno si cambia. Tariffa…
Un bell’applauso al governo siciliano che mira a far diventare la Sicilia una meta di lusso, a fronte di servizi al di sotto di ogni immaginazione.
E tutto ciò con l’avallo di una categoria di imprenditori senza il minimo coraggio.
VERGOGNA!