Scarcella è risultata eletta lo scorso anno con 8 voti su 9 (un consenso è andato ad Antonio Di Ciuccio) alla prima votazione. Ma secondo lo Statuto serviva la maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati, ovvero 13
S’infiamma il dibattito sull’elezione del vice presidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni delle Valli Joniche dei peloritani, Melina Scarcella, inserita all’ordine del giorno della prossima assemblea che avrà luogo il 15 febbraio a S. Alessio, contestualmente all’elezione del presidente. Un fulmine a ciel sereno. Ci si attendeva solo l’elezione del presidente in quanto lo scorso ottobre Fabio Orlando aveva rassegnato le dimissioni. Invece ecco che esplode il “caso Scarcella”, la cui elezione a vicepresidente del Consiglio dell’Unione dei Comuni delle valli joniche dei peloritani, del 20 febbraio dello scorso anno, sarebbe illegittima.
Scarcella è risultata eletta con 8 voti su 9 (un consenso è andato ad Antonio Di Ciuccio) alla prima votazione. Ma secondo Statuto serviva la maggioranza assoluta dei consiglieri assegnati, ovvero 13. Altrimenti sarebbe stata necessaria una seconda votazione, nella stessa seduta, nel corso della quale per l’elezione bastava la maggioranza semplice. E quindi anche i 9 voti riportati da Scarcella sarebbero andati bene. Si era parlato di decadenza, ma in realtà non è così. Non c’è alcuna decadenza bensì, da quanto fanno sapere dall’Unione, una illegittimità, o presunta tale, da sanare. La stessa Scarcella è stata colta di sorpresa: "Siamo all'assurdo", ha dichiarato non appena appresa la notizia. Adesso chiede i documenti per mettere la parola fine alle chiacchiere. Intanto si cerca una intesa politica in vista dell’elezione del presidente del Consiglio. I consiglieri si sono dati appuntamento per venerdì alle 19 nell’aula consiliare di Furci per un incontro politico, propedeutico all’Assemblea dell’Unione, convocata per il 15 febbraio alle 19 nell’aula consiliare di S. Alessio.
Carmelo Caspanello