87 minuti in inferiorità numerica. Il Messina non regge l'urto del Cosenza, finisce 3-1

87 minuti in inferiorità numerica. Il Messina non regge l’urto del Cosenza, finisce 3-1

Marco Ipsale

87 minuti in inferiorità numerica. Il Messina non regge l’urto del Cosenza, finisce 3-1

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domenica 07 Febbraio 2016 - 16:11

Peloritani in 10 già al 7' a causa dell'espulsione di Martinelli. Al 14' il Cosenza passa in vantaggio, grazie ad un bolide dalla distanza di Arrigoni. Nel momento di maggiore difficoltà il Messina si sveglia e al 28' pareggia con un colpo di testa di Burzigotti. Nella ripresa, al 62' il nuovo vantaggio del Cosenza, con Blondett, di testa da calcio d'angolo; al 68' il 3-1, ancora di testa, stavolta con La Mantia

87 minuti su 94 in dieci uomini sono troppi anche per un Messina volenteroso, che tiene bene il campo per un’ora prima di crollare sotto i colpi del Cosenza. E’ soprattutto la difesa a toppare e sempre sulle palle alte, dove i calabresi svettano e annichiliscono i biancoscudati. L’unico a salvarsi è Burzigotti, che aveva anche realizzato la rete del momentaneo pareggio, per il resto la prestazione è risultata insufficiente. Leggero anche l’attacco, dove Tavares e Gustavo sono rimasti isolati, senza riuscire a inventare nulla, né hanno potuto qualcosa i nuovi entrati Barisic e Scardina, quando la partita era ormai segnata. Resta il rammarico di non aver potuto vedere una partita giocata ad armi pari, pur se il Messina deve ugualmente fare mea culpa e registrare una difesa che, dopo un eccellente avvio di stagione, adesso sembra aprirsi come il burro. Manca un elemento, anzitutto dal punto di vista quantitativo (uno tra Ionut e Frabotta, a meno che Parisi non ci ripensi) ma anche qualitativamente il reparto appare incompleto. Martinelli non è più quello di inizio stagione e, comunque, domenica prossima sarà assente per squalifica. Per la seconda volta consecutiva si è reso necessario adattare il giovane Russo nel ruolo di centrale ed i risultati non sono stati dei migliori. Ecco perché bisogna trovare una soluzione a partire dalla prossima gara interna, quella contro la Paganese (che ha solo un punto in meno dei peloritani), fondamentale nel cammino verso la salvezza. Il margine sui play out si è ridotto a 7 punti (senza le penalizzazioni di Akragas e Ischia sarebbero 6) e non ci si possono permettere altri passi falsi.

IL PRE PARTITA:

Da un Di Napoli all’altro. Per il Messina inizia un nuovo campionato con un nuovo allenatore in panchina. Raffaele Lello Di Napoli è solo anonimo di Arturo e prenderà il suo posto dopo la squalifica (di ben 4 anni) arrivata in settimana nell’ambito del processo Dirty Soccer. L’appello è già stato preannunciato ma passerà ancora almeno un mese, forse anche due o più, prima che venga discusso. Nel frattempo i peloritani devono concentrarsi sul campo e dimostrare di avere incassato bene il colpo, continuando sulla scia del lavoro svolto fin qui. Un sesto posto da difendere con le unghie e con i denti, a partire dalla trasferta odierna di Cosenza, dove al seguito ci saranno 250 tifosi giallorossi. Un impegno tutt’altro che semplice, visto che i silani sono quinti in classifica, a ridosso delle quattro battistrada, e con cinque punti in più dei giallorossi.

Al San Vito, da poco ribattezzato Marulla, il Messina scenderà in campo con la stessa formazione che ha battuto il Monopoli, con le sole eccezioni del rientro dal primo minuto di Tavares al posto di Leonetti, ceduto in settimana al Rimini, e in porta di Berardi al posto di Addario. Restano indisponibili Bramati, Padulano e Cocuzza. Ci saranno, invece, ma partiranno tutti dalla panchina i quattro neo acquisti: il difensore Mileto, il centrocampista Russo e gli attaccanti Barisic e Scardina.

IL PRIMO TEMPO

La partita inizia nel peggiore dei modi per il Messina. Martinelli stoppa male al limite dell’area, Arrighini gli soffia la palla e s’invola da solo verso la porta di Berardi. Il difensore peloritano lo sfiora e l’attaccante cade a terra. L’arbitro estrae il cartellino rosso ed il Messina è in 10 dopo soli 7 minuti di gioco. Poco dopo Di Napoli è costretto a fare uscire Salvemini e a fare entrare Genny Russo per ristabilire l'assetto difensivo. Al 14' il vantaggio del Cosenza: il tiro da fuori area di Criaco viene respinto dalla difesa e finisce sui piedi di Arrigoni, che spara un bolide che s'insacca alla destra di Berardi.

I biancoscudati, sotto di un uomo e di un gol, si trovano in difficoltà. Al 19’ il cross di Corsi viene raccolto di testa da Vutov, ma il tiro è alto. Al 28' il Messina ha un sussulto d'orgoglio e trova il pari: punizione di Fornito, perfetto stacco di Burzigotti che gira di testa in rete. Al 33’ i peloritani creano una seconda occasione da rete: lancio lungo per Tavares che stoppa e serve l’accorrente Fornito, il cui tiro a girare mette in difficoltà Perina, costretto a rifugiarsi in corner. Nel finale di frazione risale in cattedra il Cosenza. Al 39’ calcio d’angolo di Criaco, spizzata di testa Blondett, poi ancora di testa Vutov: para Berardi. Le chance più importanti per passare in vantaggio i calabresi ce l’hanno tra il 44’ e il 46’: prima è ancora Corsi ad andare al cross dalla destra e ancora Vutov a ritrovarsi solo davanti a Berardi, ma il suo tiro al volo non inquadra la porta; poi, direttamente da calcio di punizione, Arrigoni colpisce il palo, sfruttando l’apertura della barriera formata da Gustavo e Fornito.

IL SECONDO TEMPO

Nella ripresa la prestazione del Messina è inversa rispetto a quella della prima frazione: buona all’inizio, in calo alla fine. Al 50’ fallo di mano, forse involontario ma col braccio largo, di Blondett. L’arbitro assegna il calcio di punizione e c’è il dubbio che il tocco sia stato sulla linea dell’area. Tira Giorgione, la palla viene deviata di testa da Fiordilino e sfiora il palo. Dal successivo corner, il tocco sottomisura di Baccolo viene respinto da Perina. Nel giro di un minuto il Messina sfiora per due volte il vantaggio, poi si spegne e sale il Cosenza. Al 53’ l’ennesimo cross di Corsi è raccolto dalla testa di Cavallaro, che schiaccia verso la porta, con Berardi che toglie la palla dall’incrocio. Al 59’ ancora un cross, stavolta dall’altro lato, da parte di Pinna, finisce sulla testa di La Mantia, che spedisce alto.

Al 62’ il gol del vantaggio del Cosenza. Arriva, neanche a dirlo, su una palla alta, direttamente da calcio d’angolo: il colpo di testa di Blondett termina in rete. Al 68’ è di nuovo un colpo di testa, stavolta di La Mantia, a chiudere la partita. Di Napoli ci prova inserendo la terza punta, il neo acquisto Scardina, al posto di Baccolo, ma non cambia niente. Anzi è il Cosenza a rendersi pericoloso, all’83’, sempre con La Mantia, che conclude un contropiede con un esterno destro, respinto da Berardi in angolo. Più nulla fino al fischio finale.

IL TABELLINO

COSENZA – MESSINA 3-1

COSENZA: Perina, Corsi (89' Di Nunzio), Pinna, Arrigoni, Tedeschi, Blondett, Criaco, Fiordilino, Arrighini (70' Statella), Vutov (56' La Mantia), Cavallaro. All. Roselli

MESSINA: Berardi, Barilaro, De Vito, Baccolo (74' Scardina), Martinelli, Burzigotti, Fornito, Giorgione, Tavares, Gustavo (56' Barisic), Salvemini (12' Genny Russo). All. R. Di Napoli

ARBITRO: Giuseppe Strippoli di Bari

RETI: 14' Arrigoni, 28' Burzigotti, 62' Blondett, 68' La Mantia

AMMONITI: 13' Baccolo, 33' Corsi, 45' Burzigotti, 49' Arrigoni, 72' Criaco, 85' Russo

ESPULSI: 7' Martinelli

ANGOLI: 11-3

RECUPERI: 1' e 3'

(Marco Ipsale)

4 commenti

  1. CON DOVIZIA DI PARTICOLARI CHE RARAMENTE SI LEGGONO IN ARTICOLI SPORTIVI, LEGGO CHE IL COSENSA NON HA PREPAATO ARRIGONI AL MESSINA UN PIATTO DI PESCE, MA UN PIATTO DI POMODORO ARRIGONI. DOPO 7 MINUTI SI FA ESPELLERE, MA CHE GIOCATORE E’ FORSE VUOLE VINCERE IL PREMIO OSCAR DEL CALCIO? PARTITA FUORI TESTA DEL MESSINA. IL COSENSA E’ FORTE, MA BASTAVA CONTENERE IL COSENSA. C’E’ UN DETTO BRASILIANO CHE DICE UN PORTIERE CHE PARA UNA DIFESA CHE NON DIFENDE UN ATTACCO CHE NON SEGNA E’ UNA SQUADRA FINITA. ORA SI DEVE INCULCARE ALLA DIFESA CHE E’ L’ULTIMA BARRIERA ED E’ PRIORITA’ DIFENDERE ANCHE BUTTANDO L’ULTIMO SUDORE L’ULTIMO RESPIRO E L’ULTIMO SALTO. NON SI VA AVANTI COSI’

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  2. CON DOVIZIA DI PARTICOLARI CHE RARAMENTE SI LEGGONO IN ARTICOLI SPORTIVI, LEGGO CHE IL COSENSA NON HA PREPAATO ARRIGONI AL MESSINA UN PIATTO DI PESCE, MA UN PIATTO DI POMODORO ARRIGONI. DOPO 7 MINUTI SI FA ESPELLERE, MA CHE GIOCATORE E’ FORSE VUOLE VINCERE IL PREMIO OSCAR DEL CALCIO? PARTITA FUORI TESTA DEL MESSINA. IL COSENSA E’ FORTE, MA BASTAVA CONTENERE IL COSENSA. C’E’ UN DETTO BRASILIANO CHE DICE UN PORTIERE CHE PARA UNA DIFESA CHE NON DIFENDE UN ATTACCO CHE NON SEGNA E’ UNA SQUADRA FINITA. ORA SI DEVE INCULCARE ALLA DIFESA CHE E’ L’ULTIMA BARRIERA ED E’ PRIORITA’ DIFENDERE ANCHE BUTTANDO L’ULTIMO SUDORE L’ULTIMO RESPIRO E L’ULTIMO SALTO. NON SI VA AVANTI COSI’

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  3. Giovannino l’espulsione è un assurdo. solo l’arbitro ha visto un grave fallo da espulsione che nessuno ha visto in diretta. Rivedendo l’azione dobbiamo dire che realmente abbiamo visto bene tutti, ha visto male l’arbitro. Questa errata decisione arbitrale insieme ad altre sviste, e stata determinante per il risultato della partita. Giovannino se non hai visto la partita non fare commenti. Il Cosenza è una bella squadra, il Messina, in dieci da subito, non poteva fare miracoli, specie con un arbitro che ha smontato subito i giocatori del Messina. Giovannino nel calcio l’allenatore conta al 10%, i giocatori al 35% l’arbitro quando sbaglia al 55% determina la partita, con l’arbitro contro è partita persa al 100%.

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  4. Giovannino l’espulsione è un assurdo. solo l’arbitro ha visto un grave fallo da espulsione che nessuno ha visto in diretta. Rivedendo l’azione dobbiamo dire che realmente abbiamo visto bene tutti, ha visto male l’arbitro. Questa errata decisione arbitrale insieme ad altre sviste, e stata determinante per il risultato della partita. Giovannino se non hai visto la partita non fare commenti. Il Cosenza è una bella squadra, il Messina, in dieci da subito, non poteva fare miracoli, specie con un arbitro che ha smontato subito i giocatori del Messina. Giovannino nel calcio l’allenatore conta al 10%, i giocatori al 35% l’arbitro quando sbaglia al 55% determina la partita, con l’arbitro contro è partita persa al 100%.

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