Il bimbo di 4 mesi era giunto il 25 dicembre in condizioni critiche con la mamma. Il primario spiega la complessa operazione. Il grazie del Consolato a Caracas
di Carmelo Caspanello
TAORMINA – Hector sta bene e può lasciare l’ospedale di Taormina, dopo il delicato intervento al cuore al Centro cardiologico pediatrico Bambino Gesù. Tempostretto aveva dato notizia di questa storia il 26 dicembre raccontando il Natale in corsia di medici e pazienti. Da tutto lo staff del Ccpm, sanitario e non, era stato chiamato “Il miracolo di Natale”. Il bimbo era giunto dal Venezuela il 25 dicembre insieme alla mamma condizioni critiche. Alcuni giorni dopo l’intervento cardiochirurgico.
“Adesso sta bene – ci spiega il primario, Sasha Agati – ed è pronto per lasciare l’ospedale e tornare a casa. Un miracolo – aggiunge – reso possibile dallo sforzo di tantisime persone. Un percorso avviato dai medici venezuelani (i dottori Carlos Julio Troconis, chirurgo cardiovascolare e Pedro Macuarisma, cardiologo infantile) che ci hanno contattato per aiutare il bambino. La Fondazione Chincherini ha provveduto alla logistica, acquistando i biglietti aerei e l’assicurazione medica necessaria, offrendo inoltre vitto e alloggio a Taormina alla mamma di Hector. Un grazie immenso va all’associazione Matumaini Speranza onlus presieduta da Carmen Falletta, ideatrice del progetto “I bambini di Matilde”, che si è presa carico delle spese relative all’intervento chirurgico.
Il grande lavoro e la solidarietà dei volontari
Grazie infine alla straordinaria disponibilità dei volontari della Misericordia San Giuseppe di Letojanni – rimarca Agati – che non hanno fatto mai mancare niente a Hector e la sua mamma nei giorni a Taormina”. E’ stato un Natale speciale al Centro cardiologico pediatrico del Mediterraneo dell’Ospedale S. Vincenzo. “E non potrebbe essere diversamente – sorride il primario, Sasha Agati – nel momento in cui si riesce a donare una grande speranza”. Quella speranza si chiama vita. Per lo staff del Ccpm guidato da Agati è stato il modo migliore per celebrare la festa. Nel caso specifico con la famiglia di un bimbo di 4 mesi, partita dal Venezuela per l’intervento che gli ha regalato la vita.
La delicatezza dell’intervento
“Parliamo di una trasposizione delle grandi arterie con difetto interventicolare – spiega il primario – una delle cardiopatie complesse. Praticamente i vasi originano dal cuore, sia l’aorta quanto la polmonare, sono collegate al cuore in maniera inversa. L’intervento consiste riportare entrambi i vasi nella corretta posizione ma, soprattutto, nello spostare anche le coronarie, che in un bambino così piccolo misurano sotto il millimetro di diametro. Mentre in Italia questo è un intervento che facciamo nel primo mese di vita, nel caso specifico parliamo di un bimbo di quattro mesi e quindi è necessario un intervento molto delicato”. Un grazie speciale al Centro cardiologico pediatrico è giunto dal Consolato generale d’Italia a Caracas ed in particolare “a queste meravigliose fondazioni che salvano la vita di neonati e siamo felici di aver offerto il nostro piccolo contributo attraverso l’immediata concessione del visto gratuito per motivi umanitari”.
E la politica regionale, con schifani in primiss, che lo vuole chiudere.
Grazie