Dalla Lega a ScN, il consigliere di Rovereto Divan: "Il progetto De Luca suscita interesse in Trentino" INTERVISTA

Dalla Lega a ScN, il consigliere di Rovereto Divan: “Il progetto De Luca suscita interesse in Trentino” INTERVISTA

Carmelo Caspanello

Dalla Lega a ScN, il consigliere di Rovereto Divan: “Il progetto De Luca suscita interesse in Trentino” INTERVISTA

sabato 13 Gennaio 2024 - 12:29

L'incontro con il leader di Sud Chiama Nord. "Il progetto di De Luca è importante:: l’Italia è un paese diversificato e molto diverso all’interno della sua composizione geografica e geopolitica. E’ utile rendere più attenti e consci nei confronti dell’autonomia e dell’autogoverno"

di Carmelo Caspanello

divan

L’INTERVISTA Divan: “Cateno è conosciuto anche nelle Dolomiti. Non è più solo un elemento di spicco della politica siciliana ma è di caratura nazionale. Anche per il modo di approcciare le tematiche”
de luca divan
De Luca e Divan

Dalla Lega a Sud chiama Nord. Da Umberto Bossi a Cateno De Luca. Ad incuriosire è il fatto che il protagonista di questa storia politica sia Leonardo Davin, 22 anni, consigliere comunale di opposizione a Rovereto, il secondo comune più grande del Trentino alto Adige. “Guardi – mi risponde quando lo contatto per l’intervista – che Cateno è conosciuto anche nelle Dolomiti. Non è più solo un elemento di spicco della politica siciliana ma è un esponente di caratura nazionale. Anche per il suo modo di approcciare le tematiche. La sua persona suscita interesse in diverse città d’Italia ed anche in Trentino”. Venerdì i due si sono incontrati, a Trento. “L’approccio che mi ha portato all’incontro con l’onorevole De Luca – spiega – nasce da un interesse personale ma anche del territorio del Trentino Alto Adige ad avere nel panorama politico una proposta seria, credibile, che ritrovi all’interno dell’autonomia la centralità della sua azione”.
Perché proprio Sud chiama Nord?
“Sud chiama Nord già per la sua nomea è un progetto interessante e punta a creare qualcosa di importante all’interno del nostro territorio nazionale. L’Italia è un paese molto diversificato e molto diverso all’interno della sua composizione geografica e geopolitica. E’ importante rendere più attenti e consci nei confronti dell’autonomia e dell’autogoverno. Il progetto di Cateno De Luca è importante e non da oggi, ma da diversi anni, attrae la mia attenzione con particolare riferimento al buon governo che l’onorevole De Luca ha dato ai Comuni che ha governato”.
Perché ha lasciato la Lega?
“La Lega nasce molto tempo addietro da una idea, da una sfida, dell’onorevole Umberto Bossi che poi ha avuto un mutamento molto importante con l’ultimo segretario Matteo Salvini. Non ho più visto negli ultimi anni una capacità di raggiungere obiettivi ma soprattutto di creare una proposta di creare una proposta di governo dei Comuni trentini che possa suscitare effettivamente interesse e fare breccia nel cuore dei cittadini. La Lega ha smesso di ascoltare il territorio”.
Sud chiama Nord sarà presto rappresentato al Comune di Rovereto?
“Penso che questo sia un tema all’ordine del giorno. Avremo modo di affrontare l’argomento con De Luca. Potrà esserlo presto”.
Cosa può dare questa intesa con De Luca al territorio in cui lei vive?
“Penso che l’attenzione e soprattutto la provenienza geografica dell’onorevole De Luca, la Sicilia, possa avere forti caratteristiche che possano accrescere reciprocamente il valore dell’autonomia trentina e siciliana. Siamo due regioni a statuto speciale con una legislazione particolare e l’autonomia è indubbiamente una fonte di comunanza.
Possiamo concludere dicendo che Sud chiama e Nord risponde?
“Assolutamente sì. Credo che questa fase possa lasciarci con auspici importanti rispetto ad una forte collaborazione politica tra queste due regioni”. (IN ALLEGATO L’INTERVISTA AUDIO INTEGRALE)

Un commento

  1. La diaspora dei leghisti pentiti.
    La lega ha sempre fatto leva sulle paure più profonde del Nord, soprattutto est, e purtroppo anche su una buonissima dose di qualunquismo ed ignoranza.
    Più che sentirsi traditi bisognerebbe capire il perché si è deciso di seguire certi rappresentanti e di farlo per così tanto tempo.
    Manca ancora una volta un minimo di autocritica verso le scelte fatte e gli atteggiamenti tenuti e o tollerati da chi per decenni ha usato la propaganda più becera insultando il sud per raggirare il proprio elettorato.
    Al mio paese si chiamano allocchi, oppure opportunisti.

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