La vittoria contro il Taranto ha tre elementi in comune: il nuovo modulo, le grandi del girone e il voler comandare il gioco
MESSINA – La vittoria contro il Taranto ha evidenziato tre spunti su cui la squadra biancoscudata deve continuare giocoforza a fare affidamento. Il Messina nelle ultime settimane, dopo essersi chiuso nello spogliatoio come si dice in gergo, sta finalmente mostrando il suo potenziale e la speranza è che la maggior tranquillità acquisita dalla momentanea posizione in classifica possa permettere a staff e calciatori di lavorare in un clima sempre più sereno. Nel frattempo si attendono gli ultimi colpi di mercato per puntellare la difesa.
Se consideriamo una parentesi la sfida col Cerignola, giocata per più di un’ora in inferiorità numerica, il Messina da dicembre ha avuto un netto cambio di passo andando a raccogliere 14 punti in 7 partite, una media niente male per una squadra che ambisce a salvarsi. Al momento la squadra è fuori dalla zona retrocessione forte dei 25 punti acquisiti, un +3 sulla sedicesima Monopoli. Margine che va conservato in vista degli scontri diretti del ritorno. In tutto ciò va anche sottolineata la forza del gruppo che si dimostra unito e compatto. Prova ne è quell’abbraccio collettivo dopo il gol di Zunno, dimostrando che i calciatori sempre più si stanno amalgamando.
Col nuovo modulo il Messina si esprime meglio
Andando con ordine la prima conferma è la bontà del modulo, quel 4-2-3-1 che lo stesso tecnico Giacomo Modica conferma essere al momento il sistema di gioco con cui la squadra di trova meglio. Il Messina lo aveva già utilizzato a Picerno ottenendo un punto, subito riproposto la settimana successiva contro il Brindisi. Complice però una brutta prestazione e la sconfitta che ne è conseguita fu accantonato. Riproposto due settimane fa a Caserta e domenica contro il Taranto, va detto con l’aggiunta di qualche nuovo elemento in rosa, ha portato sei punti in due partite, contro l’allora seconda e l’allora quinta del girone.
Emmausso che è indubbiamente il calciatore più talentuoso che il Messina ha in rosa si esprime meglio ed è libero di spaziare. L’arrivo di Rosafio, sempre impiegato dal primo minuto in alto a destra, è certamente un’arma in più e anche Zunno sembra più a suo agio, ma tutto il vasto reparto avanzato del Messina. Il centrocampo a due sembra funzionare meglio di quello a tre, la squadra a detta del suo allenatore è più equilibrata ed elastica. Vedremo se ci sarà una virata netta dal 4-3-3 spesso e volentieri utilizzato nel girone d’andata al nuovo modulo in questo girone di ritorno.
Una migliore resa contro le grandi
La seconda conferma che arriva dalla sfida col Taranto (alla vigilia quinta in classifica) è che il Messina si esalta contro le grandi. Nel girone di andata la prima vittoria è arrivata contro l’Avellino, punti i biancoscudati li hanno ottenuti anche contro Casertana, Giugliano, Picerno e Crotone. Non è probabilmente un caso visto che le piccole magari si chiudono e giocano partite sporche approfittando di una sbavatura difensiva per colpire che purtroppo arriva sempre. Il Messina ha bisogno di trovare una squadra che l’affronti a viso aperto giocando a calcio e non chiudendosi per esprimere al meglio il proprio calcio propositivo e attaccare gli spazi. A questo proposito la partita contro la Turris nel prossimo turno sarà importante perché contro i campani sarà sfida salvezza e il Messina dovrà dare prova di continuità, prima di tutto la prestazione che i punti, contro una “piccola”.
Il Messina suona un solo spartito
Forse quest’ultima conferma non è proprio un elemento positivo, ma va riconosciuto che il Messina fa punti solo quando può imporre il suo gioco offensivo e va in vantaggio. Stare alla finestra ad aspettare giocando di rimessa non è lo spartito del Messina. I peloritani che fin qui in stagione soltanto una volta dopo essere passati in svantaggio sono riusciti a portare poi punti a casa, è stato il pareggio sul campo del Picerno (prima volta del 4-2-3-1). In tutte le altre occasioni in cui sono arrivati i punti il Messina aveva sempre segnato il primo gol e sempre le vittorie, come ieri col Taranto, sono arrivate quando la squadra peloritana non ha subito reti. Sei vittorie e in sette occasioni Fumagalli ha tenuto la porta inviolata, si aggiunge lo 0-0 in casa del Potenza. Il Messina quindi è una squadra che deve prendere il pallino del gioco e fare la sua partita contro qualsiasi avversario.
Immagine in evidenza di Francesco Saya