Reggio. Inaugurata la mostra "Sub tutela Dei, il giudice Rosario Livatino"

Reggio. Inaugurata la mostra “Sub tutela Dei, il giudice Rosario Livatino”

Dario Rondinella

Reggio. Inaugurata la mostra “Sub tutela Dei, il giudice Rosario Livatino”

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mercoledì 24 Gennaio 2024 - 08:11

L’evento, patrocinato dalla Metrocity e dall’Arcidiocesi Reggio Calabria-Bova, è organizzato dal Centro Servizi per il volontario Due Mari

REGGIO CALABRIA – A Palazzo Alvaro, è stata inaugurata la mostra “Sub tutela Dei, il giudice Rosario Livatino”. L’evento, patrocinato dalla Città metropolitana e dall’Arcidiocesi Reggio Calabria-Bova, è organizzato dal Centro Servizi per il volontario Due Mari, e ha registrato la presenza del sindaco metropolitano Giuseppe Falcomatà, presente all’inaugurazione. Insieme al primo Cittadino e ai promotori dell’iniziativa di carattere civico e culturale, presente anche il Vicesindaco della Città Metropolitana Carmelo Versace, il Consigliere metropolitano Giuseppe Marino, il Presidente del Consiglio comunale reggino Enzo Marra ed il Consigliere Franco Barreca.

Per il sindaco Falcomatà “questa mostra segue di qualche giorno l’evento conclusivo del concorso nazionale in ricordo del giudice Antonino Scopelliti, promosso dalla fondazione che porta il suo nome e rivolto a tutti gli studenti delle scuole italiane. Anche in questo caso si è trattato di un momento davvero significativo per mantenere in vita il suo impegno di alto magistrato a servizio della giustizia. Sono tutti momenti – ha concluso – che rendono onore non solo a grandi figure del nostro Paese, ma anche per rendere tangibile, nella memoria delle future generazioni, l’impegno costante per il rispetto delle regole e della Costituzione”.

“Il centro servizi al Volontariato è chiamato ad alimentare legami di fiducia sul territorio e dentro la comunità. La figura di Rosario Livatino, che ancora oggi insegna moltissimo – ha commentato invece Giuseppe Bognoni, presidente del Csv dei Due Mari di Reggio Calabria – ci consente di proseguire la nostra attività di semina nel segno di valori come il lavoro inteso quale contributo al bene comune, il dovere come dimensione concreta di pratica civile, la legalità, la giustizia, la libertà, la fede. Una storia piena di valori in cui potenti sono anche il gesto Pietro Nava, testimone oculare dell’agguato che subito racconta, e le richieste di perdono di uno dei mandanti Salvatore Calafato e di uno degli esecutori dell’omicidio, Domenico Pace. I giovani sono al centro dell’azione di sensibilizzazione attuata con questa mostra. Come noi e con noi, hanno accolto con entusiasmo questa iniziativa divenendone protagonisti come visitatori e come guide volontarie formate proprio dal Csv”.

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