Un solo proscioglimento, quello della consigliera Maria Perrone, alla fine dell'udienza preliminare sulla gettonopoli messinese. Riviati a giudizio gli altri consiglieri, che hanno incassato proscioglimenti parziali. Il processo partirà a settembre.
Anche il GUP Maria Vermiglio ha lasciato ai giudici di primo grado la responsabilità di decidere eventuali responsabilitá nell'ambito della così detta Gettonopoli messinese. Il Giudice ha rinviati a giudizio 16 consiglieri comunali e cioè Carlo Abbate, Piero Adamo, Pio Amadeo, Angelo Burrascano, Antonino Carreri, Nicola Crisafi, Giovanna Crifó, Nicola Cucinotta, Carmela David, Paolo David, Libero Gioveni, Nora Scuderi, Santi Sorrenti, Fabrizio Sottile, Benedetto Vaccarino e Santi Daniele Zuccarello.
Per tutti loro il processo comincerà il prossimo 28 settembre. Il giudice ha comunque adottato alcune decisioni: prosciolta da tutte le accuse con formula "perché il fatto non sussiste" Maria Perrone, che esce dalla vicenda. Tutti affronteranno il processo con un "fardello" più leggero: il GUP ha infatti escluso le ipotesi d'accusa contestate in relazione ad alcune sedute precise, alcune di fine novembre 2015 e altre di fine gennaio 2016. Abuso d'ufficio, falso ideologico e truffa i reati ipotizzati dal PM Diego Capece Minutolo alla fine dell'inchiesta della Digos, che ha monitorato per due mesi le presenze dei consiglieri nelle varie commissioni comunali e l'effettiva durata delle sedute stesse, contestando ad alcuni di loro, impegnati per meno di tre minuti, l'illecita percezione del gettone di presenza
Lo scorso martedì il GUP Fiorentino aveva giá rinviato a giudizio Andrea Consolo, mentre resta da definire, il prossimo 7 aprile, la posizione di Pietro Iannello, stralciato per un difetto di notifica.
L'indagine della Polizia aveva provocato un vero e proprio terremoto a Palazzo Zanca, dove già i consiglieri della scorsa legislatura erano stati "sanzionati" per gli oneri riflessi. Attraverso telecamere nascoste al Municipio e intercettazioni telefoniche, la Digos ha documentato che spesso e volentieri quelle delle Commissioni erano vere e proprie sedute lampo. Tutti i consiglieri, peró, incassavano i gettoni di presenza. Per 12 loro, alla fine dell'indagine, è scattato l'obbligo di firma prima e dopo le sedute, misura che scadrá a maggio scorso e che il GUP Vermiglio non ha revocato, malgrado la richiesta dei difensori.
Lo scandalo non è scattato soltanto a Messina: la stessa indagine è stata avviata a Siracusa e conta al momento sei indagati. Impegnati nelle difese gli avvocati Francesco Rizzo, Salvatore Versaci, Tommaso Autru Riolo, Piero Pollicino, Alberto Gullino, Danilo Santoro, Nino Favazzo, Enrico Ricevuto, Fabrizio Formica.
Alessandra Serio