Microcredito di libertà a una donna messinese vittima di violenza

Microcredito di libertà a una donna messinese vittima di violenza

Redazione

Microcredito di libertà a una donna messinese vittima di violenza

martedì 20 Febbraio 2024 - 08:15

Per la prima volta la misura è stata concessa ad una assistita del Centro Evaluna

MESSINA – Erogato per la prima volta nella a Messina il microcredito di libertà ad una donna seguita dal Centro Antiviolenza Evaluna. La beneficiaria è vittima di violenza presa in carico dal Centro e seguita dai Servizi Sociali del Comune, che hanno supportato ed accompagnato la donna ed i suoi figli nel difficile percorso di emancipazione dalla violenza domestica di cui erano vittime. 

Il microcredito di libertà è uno strumento pensato per promuovere l’autonomia e le potenzialità delle donne, finanziato con un fondo di garanzia da 3 milioni di euro, frutto dell’accordo tra Ministero delle Pari Opportunità, ABI, Federcasse, Caritas e Ente Nazionale del Microcredito.
Il Centro Antiviolenza ha provveduto ad avviare le procedure previste dall’Ente Nazionale del Microcredito e, grazie a Salvo Pappalardo, vicedirettore e referente del servizio microcredito della Caritas diocesana di Catania, la donna ha ottenuto questo finanziamento dalla Banca UniCredit di Messina.

Le somme ottenute saranno utilizzate per garantire ai suoi figli un ambiente di vita più confortevole e fare fronte ai debiti accumulati in seguito all’allontanamento dell’ex compagno, autore della violenza. Il microcredito di libertà è uno strumento di supporto per le vittime di violenza che a seguito della denuncia si trovano a dover ricostruire il proprio futuro e quello dei propri figli, ripartendo grazie a questo prestito a tasso agevolato creato per dare opportunità di riscatto a chi normalmente non sarebbe ammesso ad un prestito bancario. 

L’augurio della presidente dell’Associazione Evaluna, Concetta Restuccia, è che queste misure di prestito agevolato possano essere fruite con facilità dalle vittime. “Il microcredito infatti – ha spiegato Restuccia – può essere erogato oltre che per fini sociali anche per la creazione di attività di autoimprenditoria, favorendo così l’emancipazione e l’autonomia di chi ha scelto di vivere libera dalla violenza”.

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