Nel 2024 tre ottantenni sono morti mentre attraversavano la strada. Da istituzioni e cittadini la necessità di un cambio di passo
MESSINA – Non solo l’incidente in autostrada, con la morte del sedicenne messinese Marco De Luca. In città, in questo inizio di 2024, sono già avvenuti tre incidenti mortali. Tre episodi che hanno visto morire tre ottantenni che attraversavano la strada, in situazioni che sono oggetto d’indagine.
Il 14 febbraio, a Boccetta, muore un 84enne. L’1 marzo viene investita una suora 82enne, che muore in ospedale tre giorni dopo. Infine, ieri è morto un 86enne investito in via Consolare Pompea il 19 febbraio. Nel frattempo, i consiglieri della I Commissione della IV Municipalità hanno rilanciato una serie di proposte per la sicurezza sul Boccetta: l’nstallazione di dissuasori luminosi di velocità, l’implementazione di autovelox, la revisione delle tempistiche degli impianti semaforici pedonali, il ripristino degli impianti di videosorveglianza e della segnaletica orizzontale. E, ancora, il potenziamento dell’illuminazione pubblica e l’intensificazione dei controlli delle pattuglie.
Proprio a Boccetta, a gennaio, un bus è finito su alcune auto in sosta. E, per fortuna, non ci sono state conseguenze più gravi.
“Sulla zona sud infestata dai Tir non parla più nessuno”
Sul Boccetta e soprattutto sull’invasione dei tir si è impegnato per anni Saro Visicaro, esponente dell’associazionismo, oltre che radicale. E ha osservato: “Serve forza e indipendenza, da parte della politica, per riprendere un tema centrale su cui nessuno parla più. Oltre a Boccetta, la zona di Messina sud è infestata. Sono 3500 mezzi che ogni giorno attraversano Messina. Questa è la vera mobilità sostenibile. E la priorità è imporre l’utilizzo dell’approdo di Tremestieri. Le istituzioni s’impegnino senza timori”.
Sono situazioni diverse: da una parte i tre incidenti con vittime degli ottantenni che attraversavano la strada; dall’altra l’ingombrante presenza dei mezzi pesanti. Al centro una politica chiamata a scegliere e imporre soluzioni a tutela dei pedoni e di chi pensa che un’altra Messina sia possibile senza rischiare la pelle a ogni striscia pedonale. Ben venga dunque il Pums, Piano urbano della mobilità sostenibile, che si avvicina all’approvazione da parte del Consiglio comunale. E si dia attuazione agli obiettivi di pedonalizzazione, rafforzamento del trasporto pubblico e sicurezza stradale, oltre alla mobilità delle bici.
Riguardo al passaggio dei tir in città, non ci devono essere indugi. Messina va liberata per sempre dai mezzi pesanti. Assieme al rispetto delle regole, serve un passo in avanti nella consapevolezza che un’altra Messina è possibile nel rispetto di tutti, mettendo il pedone in condizioni di maggiore sicurezza. Istituzioni e cittadini sono chiamati a dare attuazione, davvero, a un cambiamento culturale necessario, a tutela di ciascuno di noi.
1° L’illuminazione deve esserci sempre e valida, NON devono esistere strisce pedonali non illuminate.
Messina è una delle città italiane piu’ buie d’ Italia. Intervenga chi di dovere……al piu’ presto………….
Dove è finita la gara di appalto tanto sbandierata per dare una illuminazione parzialmente decente a questa città devastata ??
Con tanti fondi e lautitifondi….dall’Europa, perchè non pensare a spenderli, senza avere un profitto economico, ma solo un vantaggio in vite umane? …………
2° Il dramma eterno dei TIR a Messina. Sono decenni e decenni che questa città conta morti e feriti devastata dai TIR che invece di andare a Tremestieri, per 1000 pretestuosità, attraversano e martorizzano la città ed i cittadini.
Queste due cose sono le priorità assolute per limitare le morti nella strada.
Essendo un motociclista che giro molto la città per lavoro .Noto passano ,con lo Stop semaforo rosso poi il giallo lo prendono come il continuo del verde. Figuriamoci che moltissimi non conoscono a chi devono dare la precedenza o a destra o a sinistra ?
In ultimo la velocità che molti prendono le strade come un pista di corsa.
Le telecamere oltra alla sicurezza devono anche servire a fare multe chi passa con il rosso e il giallo e parcheggiare dove ci sono i divieti, incominciamo da qui .
Si incomincia a camminare con più sicurezza .
Però nasce il dilemma chi controlla i video ?
Questo nobile giornale mostra tantissimi foto di automobilisti indisciplinati che i lettori mandano. I Vigili Urbani non possono convocare sta marea di automobilisti e contestare l’infrazione documentata con video e foto ?
In altri stati è la gente che aiuta l’istituzioni . Chissà ?
Automobilisti e scuteristi indisciplinati e sprezzanti delle più elementari regole non solo stradali, ma anche del vivere civili. Detto questo, aggiungo però che anche il pedone o il ciclista spesso non rispetta alcuna regola. Per alcuni tutto è scontato perchè partono dal presupposto che il pedone ha sempre ragione. Quanti però mentre camminano sul marciapiede, all’improvviso decidono di attraversare la strada, magari sulle strisce, ma senza guardare e spesso spuntare da dietro un furgone. Attraversare la strada telefonando. Ciclisti che occupano l’intera carreggiata in fila per tre o quattro a chiacchierare. Solo alcuni esempi di “inciviltà” pedonale. Pedoni e ciclisti non me ne vogliate. E’ vero l’automobilista ha sempre torto ma per la vostra incolumità che è più importante dell’avere ragione, prestate anche voi un po’ di attenzione.
Per la via Adolfo celi che oramai non è più una statale ma una via centrale….solo i dossi dissuasori possono fare qualcosa….non solo i tir….gli scooter vanno ad oltre 100 km orari…
si devono anche educare i pedoni