L'ex presidente della Regione ha deposto al processo sulla formazione professionale, parlando del rapporto con Ludovico Albert e con l'assessore Mario Centorrino. Sulla sua nomina Lombardo ha negato che fosse stata effettuata perché targata Genovese.
Dopo Rosario Crocetta, è toccato al suo predecessore alla guida della Regione deporre al processo Corsi d'oro, l'inchiesta sulla gestione dei fondi destinati agli enti di formazione professionale della galassia riconducibile a Francantonio Genovese. Raffaele Lombardo stamattina è quindi stato ascoltato dai giudici della I sezione penale (presidente Grasso) ed ha risposto sia alle domande dell'accusa che a quelle dei difensori.
La testimonianza di Lombardo era legata soprattutto alla nomina di Mario Centorrino, assessore alla Formazione, ed alla chiamata di Ludovico Albert, il suo direttore. L'ex Governatore ha riconfermato la fiducia espressa a suo tempo nei confronti del "manager" piemontese rimosso, secondo Lombardo, soltanto per motivi politici, dopo la fine del suo mandato. A proposito di Centorrino, Lombardo ha parlato di una nomina non dovuta a esigenze politiche e comunque non legata alla sponsorizzazione Genovese. Una circostanza ribadita anche quando dai banchi gli han fatto notare che i più stretti collaboratori dell'assessore erano uomini genovesiani.
E' toccato poi all'avvocato Piero Cami stare seduto sul banco dei testimoni. Il legale non avrebbe voluto deporre, essendo intervenuto come difensore, se pur in una fase iniziale del procedimento, ed ha opposto la sua incompatibilità. Ma il PM Sebastiano Ardita lo ha comunque voluto sentire, la richiesta di Cami è stata rigettata e Ardita lo ha interrogato. Le domande del procuratore aggiunto, che ha coordinato tutta l'attività di indagine e processuale, hanno riguardato soprattutto i rapporti con Genovese, ovviamente, e si sono concentrate su alcune fatture presentate alla Cale Service da Cami nel 2013. Il legale ha risposto spiegando che le fatture pro forma erano state emesse e intestate alla società su precisa indicazione di Genovese. Ha parlato di un mandato ampio del deputato nei confronti del legale, di là delle fatturazioni, visti i rapporti stretti tra i due. Si torna in aula a fine mese per ascoltare l'ultimo dei consulenti, un altro testimone della difesa Genovese e alcuni testimoni di Elio Sauta.
Alessandra Serio