Ha ottenuto il pass per le Olimpiadi dopo aver conquistato la finale nel Grand Prix ad Almaty contro il padrone di casa Ibrayev
La sua carriera è cambiata in 3 minuti. Tanto dura un incontro di judo. Sono gli ultimi a disposizione per andare a Rio. Elios Manzi è immenso. Ha il piglio del fuoriclasse. La freddezza e le doti di un campione, nonostante i suoi 20 anni. Andare alle Olimpiadi è possibile, ma deve arrivare primo nel Grand Prix ad Almaty. Un’impresa. Manzi, nella categoria 60 kg, si sbarazza di tutti gli avversari: Limare (Fra), Reinvall (Fin), Telmanov (Kaz) e Lutfillaev (Uzb). Rimane l’ultimo scoglio, La finale. E qui l’impresa diventa leggenda per S. Teresa di Riva, il suo paese, e l’intero versante jonico messinese. L’ultima gara è con la medaglia d’argento al Mondiale, Ibrayev (Kaz), che gioca in casa. Manzi è immenso e con i 300 punti del primo posto sale a quota 558, entrando nella zona qualificazione. Una qualificazione impossibile. Basti pensare che Elios, due volte campione italiano agli assoluti, è entrato nel giro della nazionale solo a gennaio, dopo aver fatto ingresso nelle Fiamme gialle.
Da cadetto ha vinto due titoli europei e due argenti iridati e per questi e altri risultati è stato inserito nel progetto federale Tokyo 2020. E invece ad agosto sarà alle olimpiadi di Rio. “Non pensavo di arrivare così avanti, anche se ero venuto qui per dire la mia” dice quasi timidamente Elios alla fine della gara che gli ha fatto spiccare il volo nell’Olimpo del judo. “Ho capito di avercela fatta solo qualche istante prima di salire sul podio”. Elios ha avuto parole di ringraziamento per il suo maestro Corrado Bongiorno (di Furci Siculo) per le Fiamme Gialle e la Nazionale italiana. Incredibile. Ma non per il suo maestro che lo ha “allevato”, Corrado Bongiorno, della palestra Airon judo di Furci Siculo. La stessa che nel 2007 mandò alle Olimpiadi il furcese Giannicola Casale. Una palestra entrata nella leggenda dello sport della riviera jonica. Ma questa è un’altra storia.
Carmelo Caspanello
BRAVISSIMO ERAVAMO STANCHI DI LEGGERE COGNOMI STRANIERI CON LE MEDAGLIE ORO
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