"Avviata una interlocuzione con la Regione per le risorse economiche, sono fiduciosa. Questo ospedale è una Ferrari: Rianimazione ed altri reparti all'avanguardia, la sicurezza sarà potenziata con il presidio di polizia"
di Carmelo Caspanello
(riprese e montaggio Silvia De Domenico)
L’Ospedale Papardo di Messina entra in una nuova fase sotto la guida della dottoressa Catena Di Blasi, nominata commissaria straordinaria il primo febbraio 2024. Con un bagaglio di esperienza maturata sul territorio con l’Asp, si prepara ad affrontare le sfide urgenti. Tra le principali, la carenza di personale medico e i tagli ai fondi.
Eccellenze e criticità: Il Papardo vanta diverse eccellenze, come una rianimazione di ultimo livello e una medicina nucleare all’avanguardia. Tuttavia, come molti altri presidi sanitari, soffre di una carenza di personale medico e di tagli ai fondi. La dottoressa Di Blasi è consapevole di queste criticità e si impegna a trovare soluzioni rapide e strategie lungimiranti.
Pronto soccorso: Il pronto soccorso del Papardo è stato definito “di buon livello” e sarà dotato di una nuova Tac acquistata con il Pnrr. Per potenziare la sicurezza degli utenti, la dottoressa Di Blasi ha già avviato un proficuo confronto con il questore e la prefetta per ampliare le ore di presidio nel posto di polizia
Dottoressa Di Blasi, è commissario al Papardo dal primo febbraio. Ha già avuto modo di conoscere la realtà del Papardo, all’avanguardia con personale qualificato. Non mancano, tuttavia le criticità.
“E’ un’azienda che già conoscevo perché provengo dall’Asp di Messina, quindi dal territorio, ed avevo avuto modo di incontrare diverse volte anche con i precedenti commissari e direttori. Parliamo una bella realtà perché è una… Ferrari, la possiamo chiamare così. E’ una grande macchina con attrezzature all’avanguardia che sono state notevolmente implementate con l’avvento del Pnrr, che ci ha permesso e ci permetterà di aprire nel più breve tempo possibile una nuova rianimazione di ultimo livello, gestita dai nostri primari e da tutti gli operatori che sono connessi alle attività tipiche dell’anestesia e della rianimazione. Abbiamo una Tac di ultima generazione, anche una medicina nucleare molto all’avanguardia, ma diciamo anche che tutto il know-how che è presente nell’ambito dell’azienda è veramente di ultima generazione, con professionalità fondamentalmente e prevalentemente istruite per poter dare importanti risposte all’utenza. Risposte che vengono date tutt’oggi anche nel pronto soccorso che è di livello eccezionale, che sarà dotato di una nuova Tac acquistata col Pnrr. Chiaramente c’è tanto lavoro da fare, me ne sono resa conto, ma le professionalità non mancano e non manca la mia volontà”.
Il pronto soccorso è molto discusso, anche a livello nazionale. Quali sono i tempi di attesa al Papardo? Vi state attrezzando anche per potenziare la sicurezza degli utenti che dovranno farvi riferimento in caso di emergenza.
“I tempi di attesa da noi, per fortuna, non sono biblici. Ci sono giornate in cui il pronto soccorso è più congestionato rispetto ad altre, però nella maggior parte dei casi, la risposta al cittadino è quasi immediata, con tempi di attesa che sono relativamente brevi. Abbiamo anche avuto l’onore di confrontarci con il questore e la prefetta. Il questore si è reso disponibilissimo ad ampliare le ore di presidio nel posto di polizia adiacente il Pronto soccorso. Io mi sono resa disponibile anche con il questore a cercare un luogo più idoneo o, quantomeno, a rendere fruibile in maniera più adeguata il posto fisso di Polizia, che ritengo fondamentale”.
Un nodo da sciogliere riguarda la pianta organica, la carenza dei medici è una delle problematiche su cui è già focalizzata l’attenzione.
“La mancanza di linee guida per le nuove piante organiche, unita al taglio del budget da 79 a 71 milioni di euro, crea una situazione finanziaria critica per l’azienda. Consapevole di ciò, è stato immediatamente affrontato il problema contattando il direttore generale e l’assessore Volo. Nelle scorse settimane è stata inviata una lettera per evidenziare la criticità e richiedere l’ampliamento del tetto di spesa a 79 milioni di euro. Inoltre, è stato sottolineato come l’aumento dei posti letto da 324 a 373 necessiti di un adeguamento del budget. L’assessore Volo ha accolto favorevolmente le richieste, mostrandosi disponibile ad aumentare il budget. Questa disponibilità rappresenta un passo importante verso la risoluzione del problema economico e il miglioramento della gestione delle risorse umane”.
I tagli di cui spesso si parla purtroppo.
Certamente, i tagli a cui si fa riferimento sono stati effettuati per rispondere alle direttive ministeriali. Pertanto, si è resa necessaria una riduzione delle spese. Tuttavia, grazie alla proficua collaborazione con l’assessorato, confidiamo di ottenere una cifra adeguata al numero di posti letto. Tale disponibilità ci permetterà di procedere con l’assunzione di personale, un’operazione che, come ben sapete, risulta particolarmente complessa, soprattutto per quanto riguarda le figure mediche, divenute ormai rare e preziose”.
Al di là del problema della pianta organica, quali sono le principali criticità che dovrà affrontare da direttore generale?
“Le sfide principali riguardano il personale, poiché è evidente che, senza una dotazione adeguata, non possiamo garantire un servizio di qualità. Stiamo lavorando per acquisire al più presto le competenze necessarie, e su questo fronte nutro fiducia poiché abbiamo una situazione migliore rispetto ad altre realtà aziendali. Ad esempio, nell’area di anestesia e rianimazione, spesso afflitta da carenze, possiamo constatare che qui il personale è quasi al completo, a differenza di quanto riscontrato nell’Asp di Messina da cui provengo. Ovviamente, non possiamo trascurare l’importanza di altre figure chiave, come il personale amministrativo, essenziale per gestire le procedure di acquisto, che sono strettamente legate alla disponibilità di un team ben strutturato. Inoltre, ci sono diverse sfide legate all’organizzazione dei lavori e ai tempi di consegna delle attrezzature e dei farmaci, ma siamo fiduciosi di poter affrontare queste sfide con risposte adeguate e il supporto del personale. È innegabile che ci siano delle criticità, ma posso affermare con certezza che le persone lavorano con impegno. Giro spesso nei reparti e non mi limito a stare nel mio ufficio: osservo chi è attivo e chi invece è fermo a lavorare. Ebbene, posso dire che il 90% del personale è collaborativo. Personalmente mi impegno a visitare regolarmente i reparti e posso dire con certezza che la stragrande maggioranza delle persone è altamente collaborativa. Queste sono le priorità su cui concentreremo i nostri sforzi per il futuro”.
Quando cambiare nome era l’ultimo dei problemi
La sanità è regionale, la neo commissario parla chiaramente di tagli dei fondi e la regione decide di investire un miliardo e più per il ponte.
È chiaro che sanità e ponte sono in concorrenza per la distribuzione dei fondi.
Solo chi sta male può capire.