Il vicepresidente della Camera, in visita a Messina lo scorso 25 aprile, aveva constatato la situazione insieme al sindacato Orsa. Ora, supportato dai deputati messinesi del Movimento 5 Stelle, D’Uva e Villarosa, ha scritto al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti, riportando una proposta dell’associazione Ferrovie Siciliane
“In data 28 aprile 2016 il quotidiano «Tempostretto», consultabile online, pubblicava un articolo in materia di possibili riduzioni dei tempi di traghettamento dei convogli ferroviari, determinabili attraverso una semplificazione delle operazioni di attraversamento dei treni tra le sponde dello Stretto, e un loro contestuale ammodernamento, che consentirebbe una sostanziale diminuzione dei tempi di percorrenza e un aumento della qualità dei servizi offerti” (VEDI QUI). E’ quanto si legge nel testo di un’interrogazione presentata dal vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio, cofirmata dai deputati messinesi del Movimento 5 Stelle, Francesco D’Uva e Alessio Villarosa, al ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti.
“Secondo quanto riportato dall'articolo – proseguono gli esponenti del M5S -, «i tempi di traghettamento in treno possono essere dimezzati, dalle attuali 2 ore fino a 1 ora. E anche sulla Palermo – Messina e sulla Villa – Roma è possibile ridurre i tempi di percorrenza. La proposta dell'associazione Ferrovie Siciliane risale al febbraio 2015, poco più di un anno fa. Qualche giorno fa il sindacato Orsa l'ha nuovamente avanzata in occasione della visita a Messina del vicepresidente della Camera, Luigi Di Maio. Per andare in treno da Palermo a Roma o viceversa», continua l'articolo, «oggi s'impiegano da 11 ore e mezza fino a 12 ore e 43 minuti, tempi non degni di un paese europeo civile nel 2016. Ad influenzare sono anche i lunghissimi tempi di attraversamento dello Stretto, da 1 ora e 40 minuti fino a 2 ore e 15 minuti, col record negativo di 2 ore e 40 minuti sull'Intercity Notte 1963 Milano-Palermo», riduzioni definite «senza alcun aggravio per le casse dello Stato, senza alcun trasbordo, e cosa importante, attuabile in pochissimi giorni e a costo zero». una sostanziale riduzione dei tempi di percorrenza potrebbe avvenire attraverso la «sostituzione dell'attuale convoglio con più moderne e veloci carrozze tipo GC e UIC-Z1 (IC 901), dotate di poltrone reclinabili, tavolino, Wi-Fi, prese elettriche, fasciatoio e altri comfort, che andrebbero in “composizione bloccata” ad una locomotiva E402b», ottenendo una necessaria deroga da parte del gestore dell'infrastruttura ferroviaria che ne garantisca la calcolabilità, ed eliminando l'utilizzo degli «Intercity» in luogo dei più moderni treni di tipo «Frecciabianca»; è necessario rilevare come tale ammodernamento di convogli possa essere assicurato attraverso l'utilizzo di treni in stato di imminente dismissione, tra cui i mezzi ferroviari di tipo «Frecciabianca» non più utilizzati dal gestore per l'erogazione del servizio in altre tratte; una modifica della tipologia dei treni utilizzati per i collegamenti a lunga percorrenza consentirebbe una sostanziale riduzione dei tempi di traghettamento, senza la rottura di carico dei convogli tra le sponde dello stretto così come descritta, anche attraverso l'utilizzo di appositi accoppiatori che consentirebbero una più agile manovra del convoglio all'interno della nave traghetto in un'unica soluzione, eliminando l'intervento del personale di terra ed abbattendo i tempi d'imbarco e sbarco; grazie ad una adeguata composizione dei convogli, tale da assicurarne una lunghezza complessiva di 125 metri, e congiuntamente agli accorgimenti tecnici già esposti, si consentirebbe il trasporto del treno in un'unica soluzione, con l'utilizzo dei soli binari centrali delle navi già utilizzate per il trasporto dei treni, la cui capacità risulta essere pari a lunghezza massima tra 131 e 133 metri; infine, un'ulteriore riduzione dei tempi di percorrenza potrebbe essere assicurata attraverso la sostanziale diminuzione dei tempi di attesa per i convogli ferroviari in arrivo e in partenza dalla stazione di Villa S. Giovanni, a oggi previsti dal gestore per l'eventuale recupero dei ritardi eventualmente accumulati dai treni regionali in transito”.
Ad avviso di Di Maio, D’Uva e Villarosa, “risulta necessaria una approfondita valutazione circa la possibilità di adeguati interventi nel sistema infrastrutture ferroviarie meridionali, anche attraverso una riorganizzazione degli attuali sistemi di collegamento, al fine di migliorare l'erogazione del servizio di collegamento offerto dalla società Rete ferroviaria italiana s.p.a., con standard qualitativi adeguati e sistemi di collegamenti idonei ad assicurare la continuità territoriale in territori geograficamente svantaggiati”.
Per questo, i tre esponenti del Movimento 5 Stelle chiedono al ministro Delrio “se intenda adoperarsi, nei limiti delle sue competenze, al fine di verificare e, in caso di positivo riscontro, agevolare la fattibilità di interventi strutturali e organizzativi che possano migliorare l'attuale sistema di trasporto ferroviario per i collegamenti tra la Sicilia e la penisola italiana, determinando una sostanziale riduzione dei tempi di traghettamento e di viaggio dei treni a lunga percorrenza, anche attraverso un ammodernamento di convogli utilizzati attraverso l'introduzione di treni di tipo «Frecciabianca», assicurando standard qualitativi adeguati e, contestualmente, la necessaria continuità territoriale”.