"Il Governo di centro-destra, con le proprie politiche messe in campo, invece di abbattere le disuguaglianze le amplia"
REGGIO CALABRIA – “La Festa del Primo Maggio, in tutto il mondo, è una ricorrenza che richiama il valore del Lavoro e ricorda i tanti sacrifici, anche a costo della vita, di chi ha lottato per condizioni migliori per sé stesso, i propri familiari, la società”. La considerazione è del segretario provinciale del Partito Democratico di Reggio Calabria, Antonino Morabito.
Per il segretario provinciale del PD, sarebbero in peggioramento i dati sulla povertà assoluta, sia tra le famiglie, sia tra i giovani, dati sottolinea tra l’altro Morabito, certificati dal rapporto ‘Povertà assoluta e spese per consumi – Stime preliminari 2023’, che Istat ha presentato il 25 marzo. “Secondo le stime dell’Istituto di statistica, – prosegue sempre Morabito – l’incidenza di povertà assoluta è pari all’8,5% tra le famiglie (8,3% nel 2022) e al 9,8% tra gli individui (9,7% nel 2022), interessando oltre 2 milioni 234mila famiglie, e 5 milioni 752mila individui. Dato record sui minori: nel 2023, l’incidenza di povertà assoluta individuale per i minori raggiunge il 14% (pari a 1,3 milioni), segnando il valore più alto dal 2014.
Temi che richiedono un serrato confronto tra le parti sociali e la politica per evitare l’avvitamento di pericolose dinamiche sociali che, fatalmente, andrebbero anche a scuotere le fondamenta della società e della democrazia.
Le scelte del Governo, tra tutte la cancellazione di uno strumento di reddito minimo universale, avranno un impatto drammatico sulle famiglie. I numeri Istat ci dicono che la povertà in Italia continua a crescere a livelli record, 5,7 milioni di persone, condizionata anche dall’andamento dell’inflazione e dai rincari dei costi energetici. La spesa media mensile è cresciuta, in meno di dieci anni, dell’8 per cento. Un problema che deve essere affrontato con misure strutturali, esattamente il contrario di ciò che ha fatto il Governo Meloni nell’ultimo anno. Continuano a nascondere i numeri dell’assegno d’inclusione per celare il fallimento delle loro scelte. E le decisioni assunte con l’ultima finanziaria graveranno sulle famiglie in difficoltà in termini di servizi sanitari, povertà educativa e crescita occupazionale.
L’aumento della povertà fra i lavoratori dipendenti, che raggiunge il 9,1% nel 2023, dall’8,3% del 2022, riguardando oltre 944 mila famiglie, è un segnale d’allarme e preoccupazione e impone di certo una riflessione attenta sulla condizione del mondo del lavoro, e dei lavoratori. La povertà assoluta cresce tra le famiglie con una persona di riferimento occupata, raggiungendo il valore più alto dell’intera serie storica, dal 2014. Lavoro e povero non devono più stare insieme, per questo continueremo a batterci per il salario minimo legale, che la maggioranza di governo di centro-destra cerca di mettere su un binario morto.
Il Governo di centro-destra, con le proprie politiche messe in campo, invece di abbattere le disuguaglianze le amplia anche attraverso l’introduzione dell’autonomia differenziata che non farà altro che aumentare il già esistente gap economico-sociale tra regioni del Sud e regioni del Nord. Infine, dobbiamo dire basta alle morti nei luoghi di lavoro. Nel 2023, infatti, gli incidenti mortali sono drammaticamente aumentati. Bisogna, quindi, battersi anche per sostenere e fare approvare il progetto di legge che introduce il reato di “omicidio sul lavoro”.