Prevede le due uscite in entrambe le direzioni e una sola delle due entrate, quella in direzione Palermo (verso Messina Centro). Sempre da qui bisognerà entrare anche per andare in direzione Catania, uscendo allo svincolo di San Filippo e rientrando dallo stesso
Il progetto definitivo era stato approvato nell’ultima conferenza di servizi, il 20 giugno 2012, ma con alcune prescrizioni. Da quel momento sembrava calato il silenzio sul nuovo centro commerciale di Zafferia e la viabilità connessa, che prevede, tra le altre cose, la realizzazione di un nuovo svincolo della tangenziale. Ed invece questi quattro anni sono serviti a far fronte a quelle prescrizioni, fino all’approvazione del progetto definitivo (stavolta in tutti i sensi), deliberata dalla giunta pochi giorni fa, il 28 giugno.
L’istanza per la realizzazione di un nuovo centro commerciale a Zafferia fu presentata il 17 marzo 2005 da Italcantieri Spa (poi fallita) – Itc Iniziative Commerciali Srl. Il protocollo d’intesa fu firmato il 28 novembre 2011 dall’allora sindaco e commissario per l’emergenza traffico, Giuseppe Buzzanca, e prevedeva proprio che per l’ok al centro commerciale si realizzassero tutta una serie di opere viarie a corredo, a partire dallo svincolo, poi detto “mini” perché si decise di fare solo dei tre dei quattro raccordi.
In pratica da entrambe le carreggiate della tangenziale si potrà uscire a Zafferia, mentre da Zafferia si potrà entrare in tangenziale solo in direzione Palermo (quindi verso gli svincoli San Filippo, Gazzi, Centro e così via). Sempre da qui bisognerà entrare anche per andare in direzione Catania, uscendo allo svincolo di San Filippo e rientrando dallo stesso. In occasione di eventi al polo sportivo San Filippo, invece, ed è questa la precisazione della delibera di giunta numero 440 del 28 giugno 2016, chi vorrà entrare in autostrada in direzione Catania dovrà farlo obbligatoriamente dallo svincolo di Tremestieri. Il nuovo svincolo di Zafferia è progettato tra gli svincoli di Tremestieri e San Filippo, a un chilometro dal primo e a due chilometri dal secondo.
Il costo delle opere a corredo, a totale carico dei privati, ammonta a 4 milioni 278mila euro, di cui 2 milioni 402mila euro relativi ad opere di urbanizzazione da cedere all’amministrazione comunale. Il centro commerciale sarà esteso su un’area di 89mila metri quadri, potrà ospitare un’ottantina di negozi, 21mila metri quadri di parcheggi e 7mila metri quadri di spazio verde attrezzato. Altre opere viarie previste sono la copertura per un tratto di 600 metri del torrente Zafferia, due rotatorie agli incroci tra la via Adolfo Celi (la strada statale 114, dove verrà realizzato uno spartitraffico) e le salite per Zafferia e Larderia, un’altra rotatoria in uscita dalla tangenziale che consentirà di collegarsi sia con Zafferia sia con Larderia. E’ prevista, inoltre, la riqualificazione della via Zafferia, con relativi sovrappassi sul torrente. Consiste nell’allargamento della sede stradale per garantire, oltre alle due corsie esistenti, la realizzazione di un marciapiede e di un parapetto, la segnaletica, l’impianto di pubblica illuminazione e il rifacimento del tappetino stradale. I lavori dovrebbero avere una durata di 18 mesi.
Lo scorso 2 novembre, la Itc Iniziative Commerciali Srl ha trasmesso al responsabile unico del procedimento, l’ing. Raffaele Cucinotta, il progetto definitivo adeguato, che è stato validato il 22 gennaio di quest’anno, passaggio propedeutico all’approvazione della giunta, avvenuta una settimana fa.
Quali sono i passaggi successivi? “I privati dovranno redigere il progetto esecutivo – spiega il dirigente del Dipartimento Lavori Pubblici, Antonio Amato – e noi dovremo approvarlo. Ma si tratta di un passaggio formale per rendere l’opera cantierabile, il grosso è stato fatto in questi anni per l’approvazione del progetto definitivo. Credo che lo presenteranno dopo l’estate, è interesse loro accelerare i tempi. I nostri compiti riguardano solo le incombenze amministrative ed il controllo delle opere, anche se bisogna ancora acquisire le aree di alcuni modesti espropri (sono necessari per garantire i raggi di curvatura minimi e superare i dislivelli, ndr). Subito dopo potranno iniziare i lavori”.
(Marco Ipsale)