Chiedono di intervenire affinché i passeggeri possano restare a bordo treno su tutte le navi. E vogliono garanzie per il futuro, perché il servizio sia migliorato
Al momento non ci sono grosse ripercussioni sui passeggeri. Possono viaggiare a bordo treno, così come avviene da 115 anni, ma solo sulla nave Messina. Se dovesse essere indisponibile o se dovessero verificarsi ritardi che rendano necessario l’utilizzo contemporaneo di due navi per treni passeggeri, verrà utilizzata o la nave Villa o la nave Scilla ma, in questo caso, le ripercussioni ci sarebbero eccome, perché i viaggiatori sarebbero costretti a stare sul traghetto ma non a bordo treno, lasciando i bagagli in carrozza.
Il problema deriva da un’ordinanza della Capitaneria di Porto, che ha riscontrato anomalie nei sistemi di sicurezza antincendio sulla nave Scilla. Quel che non è chiaro, o forse sì, è perché Rfi abbia esteso la limitazione anche alle altre navi, prima di fare dietrofront solo per la Messina. “I motivi non sono stati detti – afferma il segretario di Orsa Trasporti, Michele Barresi -. Ma se l’intenzione era quella di cogliere l’occasione per fare le prove di dismissione è stato un boomerang. I passeggeri hanno potuto toccare con mano quello che succederebbe con la rottura di carico e non saranno mai disposti ad accettarla”.
Il fronte sindacale, compatto come non mai, ha incontrato stamane i lavoratori del settore. “Abbiamo deciso di scrivere un documento a Rfi – spiega al termine il segretario regionale dell’Orsa, Mariano Massaro -. Vogliamo sapere quali sono le caratteristiche riconosciute alla nave Messina per traghettare i passeggeri a bordo treno e chiediamo che le altre navi siano modificate per avere le stesse dotazioni. Questo servizio non va tagliato, va solo potenziato, con la costruzione di navi moderne. Non crediamo alle promesse dei tapis roulant o di un eventuale ponte, sono solo fantasie per tagliare il servizio senza alternative. Ad oggi la lunga percorrenza è l’unico sistema per far traghettare decorosamente i siciliani verso il nord Italia, abbiamo già suggerito come potenziare il servizio e lo faremo di nuovo. Ci opporremo al nuovo tentativo di rottura di carico, fallito una prima volta e riproposto ora”.
Anche l’amministrazione comunale ha chiesto un tavolo ministeriale per risolvere la questione una volta per tutte. “Ma nel frattempo – dice il segretario della Filt Cgil, Enzo Sgrò – l’unico incontro è stato tra Rfi e Capitaneria di Porto e non sappiamo cosa si siano detti. Avevamo chiesto che i sindacati non venissero esclusi da queste decisioni, finora non è stato così”.
Il segretario dei ferrovieri Fit Cisl, Santino Monforte, ricorda le due manifestazioni dello scorso anno, il 14 febbraio e il 25 marzo, “che hanno coinvolto oltre 800 delegati da tutta la Sicilia. Un anno dopo siamo punto e a capo, è una vicenda che riguarda lo sviluppo di un’intera isola di 5 milioni di abitanti, ripetutamente messo sotto attacco nonostante l’Unione Europea inviti il governo ad eliminare il gap col resto d’Italia. Al contrario, si cerca di eliminare risorse da qui per poi magari investire altrove. Dobbiamo quasi ringraziare i tentativi, falliti, della rottura di carico perché servono a riportare alla ribalta il problema del traghettamento. Invitiamo la cittadinanza siciliana a farsi parte attiva e speriamo che le luci non si spengano”.
Non hanno intenzione di fermarsi neppure le rappresentanze sindacali unitarie 18. “Rfi riceve contributi pubblici – dice Gianmarco Sposito – per garantire la continuità territoriale. Le motivazioni tecniche che hanno provocato gli ultimi disagi devono essere risolte subito ma non ci fermeremo qui, chiederemo più produttività per ridare dignità ad un servizio che vive da 115 anni”.
L’ultimo appello è rivolto alla deputazione regionale e nazionale ed è del responsabile del settore ferroviario di Uil Trasporti, Angelo Cardaciotto: “Il problema non è solo dei lavoratori, è anche della cittadinanza e di tutto il territorio. Il fronte sindacale è comune ma serve anche l’aiuto della deputazione, che finora si è vista poco”.
(Marco Ipsale)
Chi bella ghiom’ra… fozza figghioli… chi ci voli pocu mi passamu a notu.
Chi bella ghiom’ra… fozza figghioli… chi ci voli pocu mi passamu a notu.
Qualsiasi persona sensata capisce che è una follia far traghettare centinaia e centinaia di persone, spesso addormentate, chiuse dentro vagoni a loro volta chiusi dentro la pancia di una nave. Si sa bene quanto sia difficile scendere dai vagoni e quanto siano vicini l’uno all’altro. Il nemico delle navi è il fuoco, immaginiamoci cosa accadrebbe se … soprattutto di notte. Per questa ragione in tutto il mondo nessun treno traghetta con i passeggeri a bordo. Non parliamo di notte. Tentare di fare durare in eterno questo stato di cose è CRIMINALE e chi tenta di farlo è un irresponsabile Le autorità preposte al traghettamento dichiarino che il servizio si svolge e si è sempre svolto in condizioni accettabili di sicurezza. Se hanno il coraggio
Qualsiasi persona sensata capisce che è una follia far traghettare centinaia e centinaia di persone, spesso addormentate, chiuse dentro vagoni a loro volta chiusi dentro la pancia di una nave. Si sa bene quanto sia difficile scendere dai vagoni e quanto siano vicini l’uno all’altro. Il nemico delle navi è il fuoco, immaginiamoci cosa accadrebbe se … soprattutto di notte. Per questa ragione in tutto il mondo nessun treno traghetta con i passeggeri a bordo. Non parliamo di notte. Tentare di fare durare in eterno questo stato di cose è CRIMINALE e chi tenta di farlo è un irresponsabile Le autorità preposte al traghettamento dichiarino che il servizio si svolge e si è sempre svolto in condizioni accettabili di sicurezza. Se hanno il coraggio