Il testo di riforma approderà presto in Consiglio dei ministri e, dopo l’approvazione, i presidenti delle regioni avranno 15 giorni di tempo per inoltrare la richiesta
La riforma delle Autorità Portuali è imminente. Messina andrà con Gioia Tauro proprio nel momento in cui il porto calabrese “continua a sprofondare in uno stato di preoccupante crisi: 500 lavoratori sono stati dichiarati in esubero e, ultima nuova, lo Stato investirà 40 milioni di euro per un polo cantieristico calabrese che rischia di mortificare seriamente la già sofferente industria cantieristica messinese”. Lo dice il portavoce di Capitale Messina, Gianfranco Salmeri, sempre più contrario all’accorpamento.
“Siamo però parzialmente rassicurati – prosegue Capitale Messina – dalla notizia che giovedì 7 luglio, in occasione della seduta della commissione Trasporti alla Camera, presente il ministro Del Rio, dedicata al parere relativo al decreto di riforma delle Autorità Portuali, ultimo passaggio prima dell’approdo definitivo del testo di riforma in Consiglio dei ministri, si è confermata la norma di proroga transitoria di 36 mesi per l’applicazione delle disposizioni contenute nel testo. È confermato, dunque, l’emendamento che a marzo i presidenti delle Regioni Campania e Liguria, avevano portato all’esame della Conferenza Stato-Regioni e approvato all’unanimità il 31 marzo. Nel parere della commissione Trasporti viene ribadito che i presidenti delle Regioni interessate, entro quindici giorni dall’approvazione definitiva del testo da parte del Governo, possono inoltrare al ministero per le Infrastrutture ed i Trasporti la richiesta, motivata sulla base di criteri oggettivi di valutazione, per la conservazione dell’autonomia amministrativa e finanziaria di Autorità portuali già costituite, per un periodo non superiore a 36 mesi, come espressamente indicato nella norma transitoria. La proroga sarà poi disposta con un decreto del presidente del Consiglio dei Ministri su proposta del ministro e dovrà disciplinare tutta la fase transitoria, comprese le regole relative alla nomina e composizione degli organi di governo”.
Toccherà quindi al presidente Crocetta inoltrare istanza di proroga dell'accorpamento dei porti di Messina e Milazzo con Gioia Tauro, come si apprestano a fare i governatori delle regioni Liguria e Campania, “perché Messina non può permettersi di lasciarsi scappare un’opportunità come quella offertaci dal Governo – dice il portavoce Salmeri -. Si tratta della concreta possibilità di tenere in vita l’Autorità portuale di Messina e la sua autonomia per 36 mesi in modo tale che possa avere tempo e possibilità di lavorare sulla definizione del futuro assetto dello scalo in termini di governance e di azioni di rilancio, tanto sul fronte del traffico dei passeggeri che su quello del traffico delle merci. Inoltre, elemento non secondario, ci sarà il tempo perché si definiscano, in loco, i percorsi del bando per la Cittadella fieristica e la riqualificazione della zona falcata. È da auspicare a questo punto una azione di vigilanza dell'opinione pubblica messinese, in primis la stampa, affinché la Presidenza della Regione si attivi in tale direzione”.