Il problema rifiuti sta tenendo sotto scacco la Sicilia intera, varato un provvedimento che fissa in quantitativi di rifiuti da portare in discarica. I timori a Messina riguardano le difficoltà a recuperare il giorno di stop della raccolta, domani Ialacqua ha convocato la Srr a Palazzo Zanca. Duro intervento del consigliere Giuseppe Santalco.
Il lunedì nero dei rifiuti siciliani lascia una scia di polemiche, azioni da mettere in campo, provvedimenti straordinari per arginare l’emergenza. E lascia soprattutto ancora montagne di spazzatura per le strade di tutta la Sicilia. Anche Messina ha vissuto il suo lunedì nero per la chiusura della discarica di Motta S. Anastasia per l’intera giornata di domenica. Adesso serviranno giorni per recuperare le 24 ore di stop, Messinambiente dovrà fare i conti con le tonnellate di spazzatura che sono rimaste ferme sui mezzi e per strada per un giorno di mancato conferimento, che in città significa anche mancata raccolta perché non c’è un’area di stoccaggio sufficiente a fronteggiare situazioni di questo tipo. Oggi il presidente Rosario Crocetta ha dichiarato che non ci sarà nessuna emergenza sul modello Napoli o Roma e che il governo regionale, con il supporto di quello nazionale, sta lavorando per riportare la situazione alla normalità attraverso un provvedimento che ha fissato le esatte quantità che i Comuni potranno portare giornalmente nelle discariche. Messina può scaricare 289,5 tonnellate, quantità regolare in condizioni di normalità ma che potrebbe non bastare quando i rifiuti si accumulano per strada.
Sulla questione interviene oggi il consigliere comunale Peppuccio Santalco: “La città di Messina non riesce più a smaltire con correntezza presso la discarica di Motta S.Anastasia, ed i mezzi di Messinambiente rientrano in città senza poter scaricare. Il Consiglio Comunale con prontezza ha approvato gli atti deliberativi richiesti dall'Ordinanza regionale emanata dal Presidente Crocetta, ma stiamo assistendo al fallimento della politica dei rifiuti in Sicilia ed occorre un intervento urgente e di carattere straordinario per evitare la paralisi del settore e l'insorgere di seri rischi igienico-sanitari”. Santalco si rivolge direttamente al Ministero all’Ambiente affinchè si prenda atto dell'attuale crisi e provvedere alla urgente nomina di un Commissario Straordinario che si faccia carico della gestione delle discariche e dello smaltimento dei rifiuti. Un’ipotesi che però proprio in queste ore ha smentito il sottosegretario all'Istruzione Davide Faraone parlando dell'emergenza rifiuti in Sicilia a margine di un'iniziativa sull'alternanza scuola-lavoro a Palermo: "Il governo nazionale non ha tutta questa voglia di intervenire in sostituzione del governo regionale siciliano. Se però la classe dirigente locale non risolve la situazione, i siciliani stiano tranquilli non saranno lasciati soli".
Intanto però, scrive Santalco, la città di Messina e l'intera città metropolitana sono al collasso e non si può più perdere tempo attese le tonnellate di rifiuti presenti in tutte le strade. Il consigliere chiede al sindaco di intervenire al più presto presso gli organi competenti per evitare danni alla salute dei cittadini. E intanto l’assessore Daniele Ialacqua ha convocato i vertici della Srr a Palazzo Zanca per discutere della gestione rifiuti in questa delicatissima fase, soprattutto alla luce degli atti programmatici che Messina ha adottato, dal Piano Aro ai piani per la differenziata.
Duro anche l’intervento di Federconsumatori: “La situazione attuale è il risultato di anni di emergenza sotterranea, di negligenze più o meno interessate e di rimpalli di responsabilità: ancora oggi, nel 2016, in Sicilia mancano gli impianti necessari a gestire una vera raccolta differenziata e, secondo i dati ISPRA relativi al 2014 (gli ultimi utili), tutte le Regioni italiane raggiungono una percentuale di raccolta differenziata in crescita eccetto la Sicilia che, in contrazione, raggiunge il 12,5% rispetto al 2013 che era al 13,3%. Anche la Calabria aumenta dal 14,8% del 2013 al 18,6 del 2014. La Campania arriva al 47,6%.
In Sicilia, nelle tre città maggiori, i chili di rifiuti differenziati per abitante sono pochissimi: a Messina 35 kg/abitante per anno, a Palermo 42 kg, a Catania 61 kg”.
«E' arrivato il momento – afferma il presidente di Federconsumatori Sicilia, Alfio La Rosa – che politici e amministratori pubblici smettano di giocare a scarica barile. E' fondamentale attivare forme di coordinamento tra tutti i soggetti interessati e favorire la partecipazione stabile dei cittadini per fronteggiare questa situazione creata dall'inerzia, dalla incapacità e dalla mancata volontà politica. Non permetteremo – conclude La Rosa – che questa ennesima emergenza costruita a tavolino venga presa a pretesto per aumentare i costi a carico dei cittadini consumatori, in un disperato tentativo di appianare il mostruoso debito da 1,5 miliardi di euro accumulato nei decenni dal (non) sistema rifiuti siciliano».
Francesca Stornante