Teatro, il presidente Puglisi: "Un Cda che si divide sulla scelta del sovrintendente dovrebbe dimettersi"

Teatro, il presidente Puglisi: “Un Cda che si divide sulla scelta del sovrintendente dovrebbe dimettersi”

Rosaria Brancato

Teatro, il presidente Puglisi: “Un Cda che si divide sulla scelta del sovrintendente dovrebbe dimettersi”

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giovedì 14 Luglio 2016 - 22:06

Il presidente del Vittorio Emanuele ha illustrato ai consiglieri la difficile situazione dell'Ente, evidenziando come con i revisori dei conti ci sia comunque un confronto costante. "Troppe spaccature sul successore di Saija dovute ad una visione localistica". Quanto al Giardino Corallo ha escluso un eventuale affidamento a terzi.

La situazione dei conti è ostica, gli scontri nel Cda per la nomina del sovrintendente hanno paralizzato la scelta, la programmazione arranca, ma l’obiettivo è trovare soluzioni attraverso il confronto. Di scena in Commissione spettacolo il caso Teatro Vittorio Emanuele, un labirinto di criticità finite più volte all’attenzione dei consiglieri comunali. Alla seduta consiliare, presieduta da Piero Adamo, è intervenuto il presidente dell’Ente Maurizio Puglisi che ha cercato di illustrare le problematiche senza sottrarsi alla raffica di domande dei consiglieri che spaziavano dall’affidamento del Giardino Corallo, alla mancata approvazione dei bilanci.

Puglisi ha chiarito che i rilievi dei revisori dei conti, che nelle scorse settimane hanno bocciato il bilancio preventivo 2016-2017 e trasmesso alla Corte dei conti gli atti relativi a 500 mila euro di debiti fuori bilancio targati 2015, sono fondati, ma che il Cda ha stabilito una costante collaborazione. Così come richiesto dal Collegio infatti nei giorni scorsi è stata trasmessa la relazione con le modifiche al previsionale e con la programmazione delle stagioni di musica e teatro ridotte all’osso per via delle difficoltà economico-finanziarie dell’Ente.

“Entro una settimana, al massimo due contiamo di avere il parere favorevole sul bilancio di previsione” ha spiegato il presidente del Teatro. Nel frattempo il direttore artistico della sezione musica, Giovanni Renzo, dimissionario, presenterà alla prossima seduta del Cda, un report, così come richiesto dal vicepresidente Macris e dal collega Altomonte, per capire, numeri alla mano, come si sia arrivati ad una stagione che lo stesso Renzo ha definito “spartana” e che prevede appena 40 giornate lavorative per gli orchestrali, da impiegare in 7 spettacoli. Una programmazione ridotta all’osso che ha incontrato le perplessità di Laura Pulejo, da sempre al fianco dei professori d’orchestra nella battaglia per la stabilizzazione o per la stagionalizzazione divenuta ormai una chimera.

Sia Puglisi che Giacoppo hanno espresso massima fiducia nei confronti di Renzo al quale hanno chiesto di ritirare le dimissioni. I due direttori artistici, Ninni Bruschetta e Giovanni Renzo, la cui nomina scadeva in questi giorni, sono stati riconfermati ad aprile per i prossimi 2 anni (con il voto favorevole anche della Pulejo), proprio per dare la possibilità ed il tempo di varare calendari all’altezza del Vittorio Emanuele e della stagione passata. Ma le bufere “fuori stagione” di maggio, giugno e luglio, hanno stravolto le aspettative e le programmazioni.

Quanto al Giardino Corallo il presidente Puglisi ha spiegato che l’Ente è in grado di garantire una ministagione anche aperta alle associazioni ed alle compagnie messinesi, comprese quelle che si dedicano al teatro popolare ed ha escluso che la gestione dell’area venga affidata a terzi privati aggirando così gli ostacoli burocratici. Nei prossimi giorni si capirà se le dichiarazioni di Puglisi corrisponderanno ai fatti.

Infine il capitolo della mancata nomina del sovrintendente, la cui scelta ormai è in mano all’assessore regionale Barbagallo, come prevede la legge istitutiva del Teatro nei casi in cui i termini fissati siano scaduti senza che il Cda si sia espresso.

Il Cda si è diviso tra Egidio Bernava e Angelo Curtolo, e mentre i componenti litigavano sui candidati il tempo è scaduto.

Le divisioni sul sovrintendente rappresentano una grande sconfitta- ha ammesso Puglisi-perché così facendo abbiamo abdicato alla nostra autonomia. E’ vero che i consiglieri sono stati scelti dalla politica ma sono stati liberi all’interno del Cda, non si può parlare di gestione politica. Certo un Cda che non riesce a decidere su una tematica così importante dovrebbe dimettersi a questo punto. Sulle altre cose abbiamo sempre deliberato, ma sul sovrintendente una visione troppo localistica ha portato alla spaccatura. Ho meno preoccupazioni per i debiti fuori bilancio, penso che il problema sia stato ingigantito. Sul Corallo voglio aggiungere che la gestione mi sembra molto più lineare con il Teatro rispetto al passato e ad una gestione privata quando nessuno diceva niente”.

Rosaria Brancato

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