Dalla vicenda Vas alla questione rifiuti l'analisi degli ultimi eventi politici del professor Limosani,a proposito di etica della responsabilità.
La vicenda relativa all’approvazione del bilancio di previsione 2015, la bocciatura della variante di salvaguardia al piano regolatore e, non ultimo, l’ennesimo stato di crisi nella raccolta dei rifiuti, impongono una riflessione sul tema dell’etica della responsabilità, un’etica alla quale le associazioni e i movimenti che si definiscono anti sistema dichiarano di ispirare la propria azione.
Innanzitutto i fatti. La città non ha dimenticato i ritardi accumulati nell’approvazione del previsionale 2015, ritardo che non solo ha provocato enormi disagi sulla gestione ordinaria dell’amministrazione ma, soprattutto, ha generato disallineamenti contabili tra il previsionale 2016 e il bilancio consuntivo 2015, da un lato, e il piano di riequilibrio, dall’altro; questione alla quale il nuovo assessore al bilancio sarà chiamato a porre rimedio, con il rischio di dover introdurre aggiustamenti dolorosi dal punto di vista sociale. La Regione, poi, ha respinto nei giorni scorsi la variante al piano regolatore perché sprovvista della necessaria valutazione ambientale strategica (VAS), nonostante le innumerevoli prese di posizione degli ordini professionali che avevano più volte messo in guardia l’assessore dal proseguire sulla strada intrapresa. Tutto ciò con gravi conseguenze sull’attività edilizia della nostra città che rimane una delle leve più importanti del sistema economico locale.
È di questi giorni, infine, lo stato di crisi nella raccolta dei rifiuti con tutti i disagi e gli eventuali pericoli per lo stato di salute dei cittadini. Fermo restando le gravi responsabilità del governo regionale per la mancata elaborazione di un piano organico nella gestione del ciclo di raccolta dei rifiuti, a livello locale, invece, dal benservito ad Alessio Ciacci, fortemente voluto in un primo momento dall’amministrazione Accorinti, si è smesso di parlare di piano di investimenti per nuovi impianti e nuovi mezzi, delle strategie per una possibile riduzione dei costi di manutenzione, di efficienza e di miglioramento del sistema di raccolta dei rifiuti, di piani per eliminare ed evitare ogni accumulo, di rafforzamento della raccolta differenziata; si è deciso di “vivacchiare” arrivando così sempre impreparati alle crisi, anzi lasciando pensare che un semplice cambio di casacca, da Messina Ambiente ad AMAM, fosse la soluzione di tutti i problemi.
Ora, secondo l’etica della responsabilità, che per Max Weber è la sola etica che attiene all’attività politica, i politici dovrebbero rispondere delle conseguenze e degli effetti (prevedibili) di ciò che si è compiuto e quindi porre in essere comportamenti coerenti con il ruolo e la posizione di responsabilità ricoperta. L’etica della responsabilità, che insieme a quella della solidarietà e della sussidiarietà è un principio cardine dell’insegnamento della dottrina sociale della chiesa, tuttavia, deve trovare una validità universale nella sua applicazione. Essa deve valere per ciascuno di noi in virtù del fatto di essere soggetti morali prima ancora che cittadini o soggetti politici.
Ben venga quindi il riferimento al principio di responsabilità sia nel caso di esempi virtuosi, come le decisioni operate nel campo della mobilità cittadina da parte dell’amministrazione comunale, ma anche nel caso di scelte meno virtuose e foriere di conseguenze negative per la collettività, come nei tre casi sopra richiamati. Ma è da evitare a tutti costi la tentazione di essere rigorosi e inflessibili con gli altri e un po’ indulgenti verso se stessi, pensando, in fondo, di essere diversi per natura.
La città ha disperato bisogno di buon governo. L’onestà, pur essendo un requisito fondamentale per una convivenza civile e una democrazia virtuosa, da sola non basta. Nella guida delle pubbliche istituzioni c’è bisogno di cittadini che, oltre ad essere innamorati della propria città e sostenuti da una carica culturale e morale, abbiano comprovate competenze ed esperienze che consentano loro di imprimere discontinuità, rispetto al recente passato, nella gestione della cosa pubblica. “Hic Rhodus, hic salta”[1] , ossia, come si diceva una volta, questo è l’ostacolo che non si può evitare di superare.
Michele Limosani
l’ onesta’ non basta a raddrizzare tuttto ….ma i messinesi erano stanchi anche dei genoveseboys e di altri furbetti della politica e alla fine hanno scelto un uomo che della politica non sapeva granche’
ora serve concentrarsi su :Porto di TRemestieri, Zona FALCATA per turisti e cittadini, AREOPORTO MELA e risolvere il problema dei RIFIUTI
l’ onesta’ non basta a raddrizzare tuttto ….ma i messinesi erano stanchi anche dei genoveseboys e di altri furbetti della politica e alla fine hanno scelto un uomo che della politica non sapeva granche’
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