Processo Genovese, l'accusa punta il dito contro il riciclaggio realizzato grazie alle società cartiere

Processo Genovese, l’accusa punta il dito contro il riciclaggio realizzato grazie alle società cartiere

Alessandra Serio

Processo Genovese, l’accusa punta il dito contro il riciclaggio realizzato grazie alle società cartiere

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lunedì 18 Luglio 2016 - 17:20

Quasi al termine la discussione dell'Accusa al processo sui fondi destinati agli enti di formazione professionale. I PM Ardita e Monaco hanno spiegato come Genovese ha gestito le proprie finanze ed evaso il Fisco attraverso false fatture e società cartiera.

E' entrato nel cuore del "sistema Genovese", oggi, il PM Sebastiano Ardita. E venerdì, se tutto si svolgerà come programma, dovrebbe concludere la sua discussione e avanzare alla Corte le proprie richieste. Ardita si è alternato alla discussione col sostituto Fabrizio Monaco, il magistrato che ha seguito insieme a lui l'interno processo. Un lungo affresco, quello tracciato dai rappresentanti dell'accusa, di quasi sei anni di gestione del mondo della formazione professionale da parte dell'onorevole Francantonio Genovese e il suo "cerchio magico". I magistrati hanno preso la parola intorno alle 13, dopo che la Corte presieduta dalla dottoressa Grasso ha superato l'ennesimo tentativo di rinvio.

Dopo il "pasticciaccio" Sauta alla scorsa udienza (leggi qui) oggi è stato proprio Genovese a lamentare dolori allo stomaco, chiedendo il rinvio. I giudici hanno inviato un consulente medico a verificare e il medico ha concluso che Genovese era stato colto da una generica gastroenterite, non talmente grave da impedirgli di presenziare in aula. Detto, fatto: la Corte ha rigettato la richiesta e dato la parola all'accusa, dopo aver rispedito al mittente anche le richieste di disporre un'ambulanza che trasportasse in aula l'imputato "eccellente".

Erano da pochi minuti passate le 13 ed è stato Monaco a prendere la parola. I due magistrati sono andati avanti fino alle 18 passate, alternandosi al microfono a intervalli regolari. Anche oggi, l'Accusa ha ripercorso i risultati dell'inchiesta, intercalandoli con i fatti venuti fuori durante il processo. Ed ha puntato il dito, in particolare, sulla gestione contabile e finanziaria delle società satellite dell'onorevole, intestati o gestiti da prestanome e fedelissimi. Ha poi "affondato" sui sistemi di fatturazione e sulla Caleservice, la società considerata di fatto, dall'accusa, la "lavatrice" personale di Genovese.

Alcuni passaggi: per ribadire che secondo le risultanze processuali, quel che è venuto fuori è che molte fatture staccate dall'onorevole fossero false, Ardita ha ricordato che durante il processo l'avvocato Piero Cami, in passato legale dell'onorevole, ha "confessato" in aula di aver sostituito Genovese in tutti i processi in cui lo stesso figurava come legale, cause di cui Genovese non aveva alcuna contezza. Eppure per le attività di consulenza, anche quelle diverse da quelle strettamente legali, Genovese staccava fatture per 1400 euro l'ora.

Stessa dichiarazione "confessione" da parte della ex segretaria Cettina Cannavò, che ha dichiarato in aula di essere stata una mera esecutrice delle direttive di Genovese, come intestataria della Caleservice. Una società che caricava tutte le spese personali e familiari dell'onorevole, e di contro incassava le rendite e le locazioni di una decina di immobili. Una società che era sempre in rosso, stando alla contabilità. A che serviva la Caleservice, quindi? Grazie all'interposizione con la sigla societaria, di fatto Genovese riusciva a presentare una dichiarazione "a zero", anzi a credito. "Il sistema fiscale e dei controlli veniva così umiliato"- ha detto Ardita. Con la Calservice, i consumi della famiglia Genovese diventano debiti e abbattono l'imponibile. "Chi ha pensato questo sistema è una mente lucida ed esperta, uno che ne capisce di evasione fiscale", ha affermato Ardita.

Si torna in aula il prossimo 22 luglio per le conclusioni. Malattie permettendo.

Alessandra Serio

6 commenti

  1. Per Genovese e c. diventa sempre più profondo il pantano, la melma è arrivata alla gola.

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  2. Per Genovese e c. diventa sempre più profondo il pantano, la melma è arrivata alla gola.

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  3. MessineseAttento 19 Luglio 2016 00:22

    Il mal di pancia… Questo è il personaggio che il suo stuolo di adepti rivorrebbe al potere. In primis, quello sparuto manipolo di galoppini che si affannano in patetiche opere di lecchinaggio, sulle pagine dei commenti di TS.

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  4. MessineseAttento 19 Luglio 2016 00:22

    Il mal di pancia… Questo è il personaggio che il suo stuolo di adepti rivorrebbe al potere. In primis, quello sparuto manipolo di galoppini che si affannano in patetiche opere di lecchinaggio, sulle pagine dei commenti di TS.

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  5. V per vendetta2 19 Luglio 2016 11:30

    Mi auguro che guardia di finanza e magistratura lo purgano cosi tanto da fargli passare il mal di pancia 😉

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  6. V per vendetta2 19 Luglio 2016 11:30

    Mi auguro che guardia di finanza e magistratura lo purgano cosi tanto da fargli passare il mal di pancia 😉

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