Doppia fila, "Un minuto e la sposto". La campagna di Comune e Atm basterà?

Doppia fila, “Un minuto e la sposto”. La campagna di Comune e Atm basterà?

Giuseppe Fontana

Doppia fila, “Un minuto e la sposto”. La campagna di Comune e Atm basterà?

sabato 18 Maggio 2024 - 07:01

Video sui social targati Denny Napoli, ma anche cartelloni e immagini sui bus: presentata a Zanca la nuova sfida agli automobilisti, ma fuori è il delirio

MESSINA – Denny Napoli, comico messinese scelto come testimonial della campagna, ha raccontato ironizzando in conferenza stampa di aver preso una multa per aver lasciato l’auto in sosta sulle “strisce a zig-zag della fermata dei bus”, proprio nei giorni in cui Atm lo ha poi chiamato per diventare il volto della battaglia contro la doppia fila (e parlerà anche di queste “tipicità” messinesi nel suo show del 7 luglio a Villa Dante). Il sindaco Federico Basile e il presidente dell’azienda trasporti Pippo Campagna hanno più volte sottolineato cosa può succedere anche soltanto “per un minuto” di sosta dove non si può, che sia in doppia o tripla fila, oppure sul marciapiede.

Il caos fuori da Zanca

Mentre a Palazzo Zanca i vertici dell’amministrazione e di Atm presentavano, durante la mattinata del 17 maggio, la campagna di comunicazione contro la doppia fila con tanto di hashtag #unminutoelasposto, fuori la situazione era sempre la stessa. E’ bastato andare a pochi metri dall’ingresso del municipio, prima sulla via Garibaldi e poi sul Corso Cavour, per beccare diverse auto tranquillamente ferme in doppia fila, con o senza conducente. Ed è bastato spostarsi sulla Tommaso Cannizzaro per vedere come molte auto hanno dovuto invadere la carreggiata opposta per “sorpassare” quelle ferme in prossimità di bar, poste e farmacie.

La domanda: basterà?

E quindi la domanda sorge spontanea: basterà una campagna di comunicazione basata sull’ironia e non sull’aggressività (com’è stato spiegato più volte) a far scattare qualcosa nella testa degli automobilisti messinesi che non vogliono perdere una pessima abitudine acquisita negli anni? Probabilmente no. E infatti non è un caso che al fianco di Basile e Campagna, Napoli e la comica Veronica Piraino, ci fosse anche il comandante della Polizia municipale Giovanni Giardina. Un passaggio, quello della presenza dei vigili urbani per le strade della città, cruciale anche all’interno della conferenza. Perché se è vero che “sul Corso Cavour nelle ore in cui è presidiato l’ingresso delle scuole” la doppia fila scompare, è altrettanto veritiero affermare che non è così nelle fasce orarie in cui non si entra e non si esce dagli istituti, con tanti cittadini a sentirsi “autorizzati” a fermarsi non vedendo alcun membro della municipale.

Serve uno scatto culturale

Ma il Corso Cavour è soltanto un esempio. Pippo Campagna ha citato i luoghi simbolo di questo problema, su tutti la rotonda del Viale Europa e via Catania, in prossimità di mercato e Gran Camposanto (noi aggiungiamo il viale Principe Umberto, soprattutto nell’area di Cristo Re dove a fermarsi sono anche i bus turistici). Nonostante l’apertura dei nuovi parcheggi, il problema resta, tra clacson e traffico in tilt, con bus, shuttle e anche ambulanze e mezzi di soccorso a pagarne maggiormente le spese. E quindi resta il classico “un minuto”, detto rigorosamente in dialetto, nonostante le multe, i carroattrezzi, le campagne social e gli articoli di giornale, spesso conditi da commenti aggressivi da parte di lettori che vivono come un attacco l’invito alla legalità e al rispetto delle regole e degli altri. Lo scatto culturale che serve fare, passo dopo passo, sembra ancora troppo lontano.

11 commenti

  1. Ma nelle altre città ci sono anche campagne ridicole di sensibilizzazione per evitare che non si parcheggi in doppia fila, oppure i vigili urbani che percorrono le strade invase da doppie file e infrazioni, anzichè passare avanti, si fermano e anziché fischiare multano a tabula rasa in modo perentorio? Teatrino inutile e ridicolo.

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  2. Parlare di scatto culturale non ha alcun senso logico.
    Il termine scatto racchiude in sé la subitaneità, condizione inapplicabile ai cambiamenti sociali.
    I cambiamenti culturali necessitano di decenni di duro e silente operato.
    Si parte dai ragazzini.
    Ora, trattandosi evidentemente di adulti patentati e con imprinting abbondantemente concluso, sperare in una presa di coscienza immediata, e quindi scattante è come minimo puerile.
    Il problema va affrontato oggi con la presenza di vigili in strada.
    Tutte le altre iniziative a contorno sono figlie di un Paese ipocrita nel quale si usa sempre lo strumento giusto nel modo e nel momento sbagliato.
    Le regole si sono sempre imposte in tutte le società altrimenti è il caos.
    Il fattore educativo è necessario ma come condizione a contorno e in fase di programmazione del cambiamento, non nelle fasi acute del fenomeno.
    Quando ci saranno i vigili in strada tutto finirà.
    Sono pronto a giocarmi la pensione.

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  3. Scatto culturale ?!?!?
    Ma veramente si pensa che la soluzione, a Messina, sia uno scatto culturale ?
    E quali sarebbero le persone che lo dovrebbero agire ? Quelle che nei post giustificano (anzi, sembra auspichino) la doppia fila e la sosta selvaggia ?
    Città irredimibile.

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  4. Gaetano Destro 18 Maggio 2024 11:38

    Purtroppo i nostri vigili hanno la cattiva abitudine di fischiare ripetutamente in presenza di auto parcheggiate male, dopo qualche minuto ( non immediatamente) arriva il proprietario e tutto finisce a tarallucci e vino. Così Non si educheranno mai.

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  5. Se togliete posteggi.
    Se multate selvaggiamente, per fare cassa.
    Se non mettete i vigili perché la presenza fa.
    Se restringete le strade.
    Se togliete fermate e sosta, ovunque.
    Se mettete tutti i posteggi a pagamento.
    Questo crea il problema.
    Ma ormai tutti i cittadini lo hanno capito.
    Solo l’amministrazione no, perché pensa ai fondi “ad muzzum”, ad “educare”(cioè imporre quasi da regime totalitario), e ai selfie.
    Ricordo che priorità non sono le multe, e serve elasticità, non intolleranza.

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  6. Occorre guardare alla realtà delle cose, e la realtà è che bello o brutto, giusto o sbagliato che sia, è un dato di fatto che molte persone preferiscono usare il mezzo privato. E poiché ci sono molte più auto che parcheggi disponibili, perché soffermarsi solo e unicamente sulla questione culturale e non provvedere anche parallelamente a creare veri e propri parcheggi supplementari?

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  7. Mi piacerebbe che bastasse una campagna di sensibilizzazione come questa.
    Purtroppo, facendo ricorso alle mie doti esoteriche fin qui tenute nascoste, sono costretto a svelarvi il futuro:
    No!
    Non basterà!

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  8. La sosta selvaggia e abusiva si combatte con il carro-attrezzi o le ganasce. Le multe, semplicemente, molti non le pagano. Ed è necessario liberare i marciapiedi invasi con prepotenza da tavolini e sedie di bar e locali. Ormai è un problema camminare per anziani , invalidi , donne con passeggini .

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  9. La cittadinanza è allergica alle regole….si sa… Ci vuole solo la repressione senza se e senza ma per i prossimi 30 anni…e poi forse xi sarà lo scatto culturale….Però stringere le strade, creare piste ciclabili dove forse passano 3 biciclette in un giorno non ha un grande senso, creare parcheggi a pagamento a Bordonaro non ha senso ecc.ecc…quindi anche chi amministra cerchi di creare le condizioni migliori per tutti……e soprattutto non dimenticare i disabili, gli anziani e i bambini. Chissà se qualcuno ci sente da questo orecchio??? Boooh..

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  10. I vigili, almeno da Corso Cavour, passano anche ripetutamente ma invitano i trasgressori a spostare la macchina! Ottenendo così l’opposto dell’effetto deterrente che dovrebbero avere. A parcheggiare selvaggiamente non si rischia niente ed è ovvio, in una città dove ci si permette di fare qualunque inciviltà, questo sia deleterio. Ci vorrebbe STALIN! Non un comico!

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  11. Ennesima buffonata inutile di questa amministrazione. Nessuna campagna educherà i Messinesi: vigili che girano e controlli costanti,altro non serve

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