Lo ha deciso il sindaco Renato Accorinti siglando un decreto sindacale che rivede i due atti del 2015 e 2016 con cui si individuava nell'Amam la società in cui far confluire Messinambiente, Ato3 e poi anche Atm. I dubbi di questi mesi, gli ostacoli incontrati per strada, qualche frizione politica hanno convinto l'amministrazione a rivedere i progetti. Ecco cosa accadrà.
Super Amam, mini Multiservizi, terra promessa Amam, Amam acqua e rifiuti e poi addirittura anche bus e tram. Due anni di progetti, programmi, atti deliberativi corposi, gran lavoro per redigere piani finanziari, scontri in aula, poche risposte concrete. E adesso? Addio Amam, si ricomincia dal progetto originario: la Messina Multiservizi, quell’unica società che da zero gestirà tutti i servizi essenziali cittadini.
Era stato messo tutto nero su bianco. Le basi erano state gettate già nel 2015 con quel Piano operativo di razionalizzazione delle partecipate che fotografava la situazione attuale e tutte le azioni da mettere in campo per rispettare i vincoli impostati dalla Legge di stabilità in materia di revisione e contenimento della spesa e migliore gestione dei servizi. Quel Piano era stato confermato e arricchito esattamente un anno dopo, per rispondere alla Corte dei Conti che voleva un rendicontazione dettagliata di ciò che era stato fatto o non fatto. L’obiettivo era però stato sempre e solo uno: riorganizzare le partecipate comunali e rispettare obblighi di legge che impongono una diversa politica di controllo e gestione delle società “figlie”. La prospettiva era sempre stata la Multiservizi, che però era stata individuata ormai nell’Amam. La giunta aveva così sfornato tutti i provvedimenti necessari, alcuni sono stati votati dall’aula, altri sono rimasti a lungo in attesa, tra pareri negativi e vari scontri sull’argomento. Adesso invece si cambia di nuovo rotta e si fa un passo indietro. L’Amam dovrà farsi da parte e nascerà una nuova società ex novo. Così ha deciso Accorinti che ha siglato un terzo decreto sindacale che segue quelli del marzo 2015 e 2016 e che modifica proprio l’aspetto saliente, cioè l’addio all’ipotesi Amam.
I due decreti sindacali del 31 marzo 2015 e del 31 marzo 2016 prevedevanoo l’aggregazione dei servizi di igiene ambientale all’Amam, con contestuale scioglimento di Messinambiente e Ato3 quale fase propedeutica al passaggio ad un nuovo soggetto gestore multiservizi in regime di in house providing di tutti i servizi publici locali a rilevanza economica in atto gestiti dal Comune, attraverso una pluralità di aziende e organismi partecipati e di eventuali ulteriori servizi di volta in volta individuati dall’amministrazione.
Il sindaco spiega di aver «valutato l’opportunità di eliminare la fase intermedia relativa al passaggio dei servizi di igiene ambientale all’Amam e di procedere direttamente alla costituzione di una nuova società di capitali multiservizi a totale partecipazione pubblica locale, a cui affidare in regime di house providing, in via immediata, la gestione integrata dei rifiuti secondo il Piano di intervento Aro e, nel corso del 2017, il Servizio idrico integrato, il Trasporto pubblico locale e gli ulteriori servizi pubblici individuati dalla giunta con la delibera del 31 marzo 2015 con cui si istituiva la commissione tecnica per la valutazione del modello gestione della “Messina Multiservizi: gestione, manutenzione e valorizzazione del Pilone e delle aree circostanti in concessione per la pubblica fruizioni a scopi turistici, ricreatici, ambientali e di ricerca; servizi sociali; realizzazione e gestione di una flotta pubblica nell’Area Metropolitana dello Stretto».
Quindi nessun dubbio per il sindaco Accorinti: adesso si procederà all’affidamento dei servizi pubblici, sempre in regime di in house providing, mediante la costituzione di una nuova società a totale partecipazione pubblica che si chiamerà Messina Multiservizi (M.M.) spa.
Poiché però, si legge nel decreto, quella fase propedeutica con l’Amam che avrebbe assorbito Ato3 e Messinambiente per dare vita ad una mini-Multiservizi non risulta avvenuta, ecco dunque che si cambia di nuovo idea e si torna a quello che era il sogno orignario del padre fondatore di questa operazione, il segretario/direttore generale Antonio Le Donne. E’ Accora
inti a disporre dunque di eliminare la fase intermedia Amam e di procedere direttamente alla costituzione di una nuova società di capitali, a totale partecipazione pubblica, a cui affidare i servizi oggi in mano alle partecipate più grosse.
Con questo decreto la giunta potrà confezionare quella delibera di costituzione della nuova società di cui già si parla da settimane a Palazzo Zanca. Addio Amam, per Accorinti &co il futuro è la Messina multiservizi.
Francesca Stornante