I chirurghi possono contare su una visualizzazione magnificata del campo operatorio
Sono già più di dieci i pazienti che nei giorni scorsi hanno potuto beneficiare dell’utilizzo di una strumentazione innovativa per il trattamento di tumori alle ghiandole salivari.
L’Unità di Chirurgia Maxillo Facciale del Policlinico di Messina, diretta dal prof. Francesco Saverio De Ponte, ha infatti operato con successo i pazienti, molti dei quali di giovane età, utilizzando un esoscopio 3D con realtà aumentata. Si tratta di una strumentazione – dotata di braccio robotico, con ottica ad ingrandimento, schermo tattile ed illuminazione integrata – che consente una migliore gestione e visibilità intraoperatoria, specie su strutture vascolari e nervose, con dimensioni anche inferiori al millimetro, che accolgono il passaggio di nervi cranici.
I chirurghi, che durante l’intervento utilizzano ottiche ed occhiali di polarizzazione 3D, possono così agire contando su una visualizzazione magnificata del campo operatorio e ciò fa la differenza laddove – come in questi casi – vi sono strutture neurovascolari fondamentali per il benessere del paziente.
Ciò contribuisce a ridurre i tempi di degenza e le possibili complicanze chirurgiche delle patologie trattate. In sala operatoria ha eseguito questi interventi il dottor Alessandro Calvo. I pazienti trattati sono stati tutti dimessi a distanza di 48/72 ore.
“Con tale strumentazione – spiegano il prof. De Ponte e il dottor Calvo – riusciamo a lavorare sul distretto cranio facciale sfruttando piccoli approcci perché possiamo contare su una visione ingrandita ad alta risoluzione del campo operatorio; ciò ci consente di preservare e salvaguardare le strutture più sensibili in interventi così delicati. Al tempo stesso tale dotazione ha un forte impatto anche sul piano didattico e formativo perché offre una visualizzazione dettagliata della pratica chirurgica”.