L’oggetto della controversia riguarda la proposta di progetto finanziario per la concessione di costruzione e gestione dell’ampliamento dei cimiteri comunali. Il giudizio si è svolto in varie fasi ed oggi arriva una notizia positiva per Palazzo Zanca
Un altro punto a favore del Comune nella battaglia legale con l’impresa “Alfano Emilio” S.p.A.
Con sentenza n. 276/2016 (vedi in allegato) il Consiglio di Giustizia Amministrativa ha rigettato il ricorso in appello proposto dal Raggruppamento Alfano (oggi Curatela fallimentare), confermando integralmente la sentenza del T.A.R. Catania .
L’oggetto della controversia riguarda la proposta di progetto finanziario per la concessione di costruzione e gestione dell’ampliamento dei cimiteri comunali avanzata al Comune di Messina nel dicembre 2002 dall’Amministratore unico dell’impresa “Alfano Emilio” S.p.A., in qualità di capofila di un raggruppamento comprendente varie altre imprese, di cui veniva dichiarato il pubblico interesse.
Quando il Comune ha ravvisato “anomalie” e ha deciso di tornare sui propri passi, ritenendo incompleta la procedura – come confermato successivamente in una relazione inviata all’ex commissario straordinario Luigi Croce dai legali che hanno assistito il Comune in tutte le fasi del giudizio, il Raggruppamento Alfano ha instaurato un contenzioso dinanzi al Giudice amministrativo. Il giudizio si è svolto in varie fasi. Nella prima fase, il Comune è risultato soccombente, avendo il T.A.R. dichiarato, prima che il Comune si costituisse in giudizio, l’illegittimità del silenzio serbato sull’istanza di adempimento della presunta aggiudicazione realizzatasi a favore del Raggruppamento Alfano. Il C.G.A. ha successivamente riformato tale pronuncia, dichiarando tuttavia che l’obbligo del Comune di procedere all’aggiudicazione costituiva esecuzione di giudicato.
A seguito di una più approfondita esposizione da parte dei legali nominati dal Comune degli argomenti giuridici e fattuali che avevano caratterizzato la vicenda, tale pronuncia è stata ribaltata, prima, dal T.A.R. di Catania con sentenza n. 589/2015, anche alla luce dei nuovi contributi istruttori provenienti dagli uffici interessati, diretti a far valere la presenza di errori procedurali nonché la mancanza (almeno attuale) dell’interesse pubblico all’aggiudicazione totale delle aree cimiteriali; e poi dal C.G.A., che ha pienamente confermato il diritto del Comune di rivedere il proprio operato, e quindi la piena legittimità delle operazioni di revisione compiute dall’Amministrazione attiva e dagli uffici dei settori interessati.
Gli ultimi interventi del Giudice amministrativo hanno pertanto confermato l’esame critico dell’Amministrazione comunale sull’operazione del progetto finanziario ed hanno evitato al Comune una condanna risarcitoria per oltre dieci milioni di euro.