I difensori di Claudio Costantino mirano a "demolire" l'esame medico legale e la perizia balistica, che raccontano...
Messina – Al processo per l’omicidio di Giuseppe Cannavò e Giovanni Portogallo, vittime della sparatoria avvenuta a Camaro nel 2022, il dibattito in aula si infiamma sulle consulenze tecniche, disposte per far luce sulla dinamica del delitto.
Ieri un’altra lunga giornata di dibattimento, poi aggiornato al 13 settembre prossimo, nel corso del quale le difese hanno “affilato le armi”, contestando su tutta la linea sia la consulenza balistica che quella medico legale. L’udienza di ieri era infatti deputata a sentire il dottor Leonardo Grimaldi, medico legale di Roma, e il dottore Stefano Conti, esperto balistico di Torino.
Anche i frammenti di vetro parlano…
Il consulente medico legale ha spiegato che, in base alle sue analisi, i proiettili che hanno ucciso Cannavò avrebbero attraversato un vetro. Questo il primo punto contestato dai difensori di Claudio Costantino, alla sbarra per il delitto. Difeso dagli avvocati Filippo Pagano e Carlo Taormina, Costantino ha sempre raccontato di aver sparato per difesa, perché Cannavò e Portogallo gli erano “piombati in casa” armati. Secondo l’Accusa, invece, Costantino ha sparato dall’interno, ancor prima che i due potessero avvicinarsi. Per questo il dettaglio del vetro è importante, nell’ambito del processo.
La sparatoria è cominciata dentro o fuori casa di Costantino?
Per lo stesso motivo, l’altro argomento “caldo” dell’esame del perito è stato quello relativo alle tracce di sangue trovate dentro casa di Costantino. Per il consulente medico sono “da trasporto”: la vittima ha sanguinato fuori casa, appunto. I difensori lo hanno a quel punto “torchiato” per bene, facendo emergere il dato che non è possibile stabilire al 100% se si tratta di tracce da trasporto o da gocciolamento. Dalla deposizione è emerso anche che nel corpo del Cannavò è rimasto un reperto balistico che non è stato mai estratto e quindi analizzato.
Difensori all’attacco dei consulenti
Non ha deposto invece il perito balistico, il dottore Conti. I difensori hanno infatti eccepito una serie di questioni, lamentando in particolare la violazione del diritto di difesa, e la Corte d’Assise (presidente Micali) ha chiesto al consulente di effettuare una serie di “catalogazioni” della propria documentazione, che sarà messa a disposizione delle parti. Si torna in aula dopo la pausa estiva, quindi, per ascoltare il dottor Conti.
Perizie da rifare?
Alla prossima udienza la Corte potrebbe sciogliere la riserva sulla prima, in origine di tempo, eccezione di nullità sollevata dai difensori di Costantino: le intere perizie sarebbero nulle per difetto nel diritto di difesa. Se i giudici daranno ragione agli avvocati Pagano e Taormina, gli esami scientifici sarebbero da rifare.
Erano presenti in udienza anche gli avvocati delle parti civili, le avvocate Cinzia Panebianco e Angela Martelli e i pubblici ministeri Marco Accolla e Roberto Conte, titolari del caso.