Numerosi i punti contestati dall'assemblea indetta dai precari degli enti locali del comune di Tripi. Si chiedono contratti a tempo indeterminato e si contesta un eventuale gestione dei contratti a tempo determinato ad opera della RESAIS. "Comunque vada -dichiarano dalla presidenza dell'assemblea- le amministrazioni attualmente in carica scriveranno l'ultimo capitolo di questo lungo precariato degli enti locali".
"Le amministrazioni attualmente in carica sono di fatto chiamate a prendere posizione. Le scelte possibili sono solo due, contestare le procedure del decreto 101/2013 non dando seguito all'approvazione del piano triennale 2016/2018 entro il prossimo 30 settembre in attesa di norme che intervengano a tutela e salvaguardia di tutta la categoria o viceversa procedere in tale direzione con tutto ciò che questo comporta". Queste le parole della presidenza dell'assemblea del personale precario degli enti locali di Tripi che contesta i possibili scenari futuri richiedendo contratti a tempo indeterminato senza sacrificare la professionalità delle singole figure.
La soluzione più vicina alla realtà, infatti, sarebbe l'assunzione con contratto a tempo indeterminato alla dipendenze della RESAIS, società partecipata dalla regione siciliana. Una possibilità contestata in quanto "non si terrebbe più conto del servizio prestato fino ad ora e delle professionalità acquisite". La richiesta, dunque, è di mantenere un rapporto di lavoro subordinato con gli enti, senza mettere in discussione il CCNL del comparto enti locali.
Nessun intervento di "terzi" dunque. E' forte l'accusa lanciata dall'assemblea. "La politica ritorna alle sue vecchie abitudini. Fare ci che vuole fare senza condizionamenti di sorte o logiche burocratiche, senza obbligo alcuno nei confronti di nessuno".
Della questione se ne discuterà domani a Palermo, presso la sede dell'assessorato regionale delle autonomie locali, dove si recherà una delegazione. La richiesta sarà la convocazione urgente dei lavori sul precariato.
Salvatore Di Trapani