Sono rimaste ferite, nella fabbrica al Santo, anche la madre e la sorella. Solo una resta ricoverata al Policlinico di Messina
MESSINA – Paura a Messina. L‘esplosione, intorno alle 12.40, in una fabbrica di fuochi artificiali al villaggio Santo, la Arigò Fireworks di Contrada Calorenne, ha scosso tutta Messina. Non solo la zona sud che ha proprio sentito gli effetti del disastro. Tre i feriti. Il più grave è Giovanni Arigò, in pericolo di vita e trasferito in elisoccorso al Centro grandi ustionati di Genova, con ustioni sul novanta per cento del corpo. Per la madre, Giusi Costa, la destinazione è l’ospedale Civico di Palermo. Cristina Arigò, la meno grave, rimane al Policlinico.
Arigò, nato nel 1981 e padre di due bambini, ha ereditato un’impresa storica nel campo dei fuochi pirotecnici. Tra i suoi ultimi post, il video dei giochi d’artificio in occasione della Madonna della Lettera. Tra i tanti messaggi sui social, quello del Nucleo diocesano di protezione civile, dato che Arigò era stato in passato un volontario.
Dalla ricostruzione emerge che il titolare dell’impresa stava lavorando dentro un piccolo bunker, la struttura per la lavorazione delle polveri, quando è avvenuto l’innesco. L’uomo è stato investito dall’esplosione ed è stata distrutta una struttura di venti metri quadri. Madre e sorella lo avrebbero soccorso, rimanendo ferite a loro volta. L’area è sotto sequestro.