Vita da fuorisede: storie di chi ha lasciato Messina e di chi è tornato VIDEO

Vita da fuorisede: storie di chi ha lasciato Messina e di chi è tornato VIDEO

Silvia De Domenico

Vita da fuorisede: storie di chi ha lasciato Messina e di chi è tornato VIDEO

sabato 06 Luglio 2024 - 07:00

"Non siamo niente e nessuno senza le nostre radici". I due fondatori di "Fuori di me" raccontano il loro legame con la città

servizio di Silvia De Domenico

MESSINA – Roberto Saglimbeni vive e lavora da 12 anni a Milano. Roberto Forestieri ha studiato e vissuto per 6 anni a Ferrara. Due amici che hanno condiviso la stessa vita da fuorisede. Il primo continua la sua vita lontano da Messina, il secondo è tornato a vivere in città. Due storie diverse che però hanno in comune il legame con la propria terra. “Non siamo niente e nessuno senza le nostre radici”, dice Saglimbeni.

Hanno fondato “Fuori di me” e collaborano con il portale YoungMe

Insieme ad altri amici ormai 10 anni hanno fondato il network “Fuori di me” con l’obiettivo di tenere insieme i messinesi che vivono fuori. Un modo per sentirsi vicini quando si è lontani. Insieme ad altre realtà come “Resto al sud” stanno collaborando con il portale YoungMe del Comune di Messina. Insieme all’assessora alle Politiche giovanili Liana Cannata hanno pensato ad un modulo per giovani professionisti messinesi in giro per il mondo.

Un modulo per gli under 40 messinesi in giro per il mondo

Tramite il sito del Comune, infatti, si potranno raccogliere i curriculum degli under 40 che, pur vivendo e lavorando fuori Messina, desiderano mantenere un legame forte e attivo con la propria città d’origine. In questo database ognuno potrà inserire le proprie competenze al fine di creare in futuro un network dinamico e interattivo che possa attrarre anche in ambito lavorativo i giovani che sono andati via da Messina.

Basta cliccare sul link e compilare il modulo dedicato.

2 commenti

  1. ecccezziunali….trovano anche il lavoro a Messina..per farli tornare…minzica…

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  2. Ma perché non pensano a pulire le strade che sono sempre sporche, a farci avere l’acqua – cbe rigorosamente paghiamo e abbiamo razionata manco fossimo nel terzo mondo- o a far funzionare gli autobus che hanno ricominciato a funzionare a singhiozzo e non sempre, anziché focalizzarsi sulle cavolate.

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