Per il Comitato, ci potrebbero essere problemi di subsidenza in seguito alla grande opera a Messina. E indica dove
pMESSINA -“Lo sapevate che ci sono 944 edifici a rischio cedimenti a Messina? Edifici che potrebbero avere dei problemi di subsidenza a causa del ponte sullo Stretto? Da sottili fessure sui muri a rischio di crollo per la costruzione dei tunnel ferroviari e autostradali. Sapete dove sono? Sulla nostra pagina Facebook, si trova un estratto del lavoro che abbiamo fatto e che illustreremo dettagliatamente al nostro prossimo infopoint noponte a Torrefaro a fine luglio. Chi fosse interessato ad avere il file pdf, con le indicazioni stradali, invii una mail a noponte.capopeloro@gmail.com”. Così il Comitato Noponte Capo Peloro sui possibili rischi.
Da Gazzi e via del Santo a Giostra e San Licandro
Le vie in questione sono distribuite da Gazzi a Serre, da via del Santo a Sperone, passando per viale Europa, via T. Cannizzaro, Giostra e San Licandro. Mette in evidenza il Comitato: “La nostra è un’operazione trasparenza. In teoria basterebbe consultare le carte del progetto ma guarda caso le mappe pubblicate non hanno riferimenti a strade e zone cittadine. Per cui risulta difficile individuare la propria abitazione. Per questo motivo, il comitato Noponte Capo Peloro ha fatto un certosino lavoro di “interpretazione” delle mappe progettuali e individuato strade e quartieri cittadini per consentire a tutte/i di sapere se e come la propria abitazione possa essere interessata dai lavori del ponte anche in centro cittadino. E rischiare di subire da semplici fessurazioni sulle facciate, difficoltà ad aprire porte e finestre, inclinazioni di muri, rotture di tubazioni a perfino instabilità dell’edificio”.
Insistono i rappresentanti di Noponte Capo Peloro: “Il progetto del ponte sullo stretto si dimostra essere sempre di più un progetto devastante che coinvolge l’intera città da nord a sud, mettendo a rischio il nostro territorio e le nostre case. Per questo, continueremo a opporci con forza per impedirne la costruzione e a denunciarne pubblicamente l’inutilità e i rischi”.
I no ponte sono per l’immobilismo ….in ogni dove si costruiscono metropolitane ma a Messina no….in ogni costa porti per il diporto sempre loro dissero NO.. e un NO anche per lavori di demolizioni navi…un NO sempre dagli stessi ambienti è stato il risultato di Messina 90% territorio bloccato da riserve naturalistiche o simili….tanto loro i nostro garanti…sono ricchi e in salute… perfetto
….. Da sottili fessure sui muri a rischio di crollo per la costruzione dei tunnel ferroviari e autostradali……..?? Dunque vediamo, a Milano è in corso la costruzione della 5 linea metropolitana, a Roma è in corso la costruzione della <metropolitana, a Catania è in corso la costruzione della Metropolitana, a Palermo si fanno gallerie per la Metropolitana leggera e per il miglioramento del traffico, tra Messina e Catania e Messina Palermo si fanno gallerie per il raddoppio della linea ferroviaria,.. ecc. ecc.
Ma come mai solo i NO Ponte si ritrovano il problema del rischi di crollo delle costruzioni? Ma proprio credono che prima di eseguire i lavori, in ogni dove , Milano – Roma – Catana – Palermo, ecc. ecc. non si siano prese in considerazioni queste problematiche ? Ma proprio non sapete più quale strana motivazione per dire NO al Ponte? Io ancora una sensata non l'ho letta.
Causa la mia non più verde età, ricordo bene come un impianto sportivo sito sulle colline a Nord del Boccetta subì danni al momento della realizzazione di una galleria autostradale. In tempi più recenti, la batteria umbertina San Jachidfu ha risentito danni strutturali causati dai lavori per la realizzazione di altra galleria. Dati di fatto. Forse in questi casi non erano state studiate le problematiche?
Ormai per i no ponte siamo arrivati all’inverosimile, siamo ai livelli di immani catastrofi, il diluvio universale, una pioggia di asteroidi o addirittura la guerra dei mondi, col tibetano nei panni di Tom Cruise.
Per evitare controversie legali varie, è sufficiente che la società “Stretto di Messina” effettui un’ispezione sugli immobili a rischio e documenti fotograficamente in maniera esaustiva lo stato di fatto. A lavori ultimati, eventuali crepe, fessurazioni o danneggiamenti che abbiano riscontro con la sudetta documentazione verranno risarciti o ripristinati. In Svizzera è prassi obbligatoria, su richiesta dei confinanti, per il rilascio di ogni concessione edilizia. Per la società che progetta il ponte più grande al mondo, è così difficile affrontare in modo trasparente problematiche così ordinarie e socialmente così sensibili?
Il Ponte era indispensabile negli anni ’60, oggi è superfluo. Mi occuperei delle rotaie che stanno andando sott’acqua. I temmpi sono moolto cambiati.