Dal 2011 ad oggi, nonostante le delibere, il Comune non ha mai fatto alcuna rendicontazione, accettando "sulla fiducia" le somme versate dalle compagnie di navigazione. Ma c'è di più, continuiamo a trasmettere il 35% degli incassi al Comune di Villa in base ad una convenzione mai confermata e ratificata dall'Aula. E chi non vuol pagare inoltre non viene perseguito...
“Il sindaco che voleva fermare i tir con le mani è stato invece alquanto distratto per la gestione Ecopass, che fa acqua da tutte le parti”. Carte e cronistoria alla mano, dalla delibera d’istituzione della tassa di scopo, attraverso le convenzioni per finire all’atto d’indirizzo “Fata Turchina” del direttore generale Le Donne ai dirigenti, il Pd dimostra che sul fronte gestione fondi ecopass l’amministrazione Accorinti è stata quantomeno superficiale, venendo meno ai doveri di controllo e rendicontazione.
E’ stato il consigliere comunale Pietro Iannello ad aprire la conferenza stampa in sala commissioni con una breve cronistoria dell’Ecopass, di provvedimento in provvedimento, sin da quel 2011 quando ha visto la luce per essere applicata fino al dicembre di quell’anno e poi confermata nei successivi.
“Soltanto però nel 2015 che le società di navigazione vengono nominate ufficialmente agenti contabili- ha spiegato Iannello- Nel luglio dello scorso anno inoltre viene attribuito al Dipartimento mobilità il compito di ricevere i proventi ed accertarne l’entità e la conformità a quanto stabilito dalle parti. Nonostante ciò, nel 2016 emergono due criticità: il mancato trasferimento di personale al dipartimento e l’omesso passaggio di consegne”.
Nonostante siano trascorsi 5 anni dalla delibera e 3 anni e mezzo dall’insediamento dell’amministrazione che voleva liberare la città dal traffico pesante, e nonostante sin da marzo 2016 il dirigente Pizzino abbia chiarito al direttore generale che non si possono fare le nozze con i fichi secchi, Le Donne il 13 settembre, nell’atto d’indirizzo chiede allo stesso dirigente entro 7 giorni di predisporre la delibera per installare i varchi elettronici agli imbarchi per consentire al Comune di riscuotere direttamente l’ecopass e così passare “dagli attuali 2 milioni e 100 di ecopass a 4 milioni, cifra da inserire nel Piano di riequlibrio tra le entrate”.
L’amministrazione quindi, dopo una serie di amnesie legate all’applicazione dell’intesa sui fondi, si sveglia nel 2016 e chiede al dirigente, senza soldi e senza personale di provvedere alle riscossione.
“Cosa buona e giusta- spiega la capogruppo Antonella Russo- se però si provvede anche a tutto il resto, e si applica il provvedimento nella piena applicazione della normativa e della trasparenza. E qui ci sono una serie di domande che ci poniamo e che poniamo a chi ha fermato i tir con le mani dimenticando poi di capire quanti soldi abbiamo incassato per quel transito e chi ha pagato e chi no”.
Gli esponenti del Pd sottolineano come il punto di partenza sia l’assoluta fiducia nel fatto che quanto dichiarano le compagnie di navigazione corrisponda a quanto incassato realmente. Il problema invece è tutto del “controllore”, ovvero il Comune, che non ha mai, neanche nel 2011 e 2012 svolto il suo ruolo.
“Stando alla legge ed alle delibere- ha spiegato Claudio Cardile- le somme vengono riscosse con il biglietto unico, che include anche l’ecopass per i non residenti. La riscossione è gestita dalle società di navigazione che entro 30 giorni devono trasmettere le somme al Comune e periodicamente relazionare. L’amministrazione deve inviare tutto sia ai revisori dei conti che, a fine anno, col consuntivo una rendicontazione alla Corte dei conti. Ebbene l’amministrazione non ha mai svolto alcun controllo. Il ragioniere generale si limita ad un’operazione di cassa. Finora queste somme risultano quindi trasmesse ma senza rendiconto. Per non parlare del fatto che non sappiamo da quali dati Le Donne deduca che gli incassi possano essere addirittura doppi, forse non si fida degli armatori. Non capiamo come voglia installare varchi elettronici senza i soldi necessari e soprattutto come voglia destinare le somme al Piano di riequilibrio visto che l’ecopass è una tassa di scopo e i proventi sono destinati alla città, per opere di compensazione come manutenzione delle strade”.
E’ la capogruppo Antonella Russo a soffermarsi sullo scambio di lettere tra Le Donne e Pizzino in base alle quali si evince che il dirigente della mobilità aveva avvisato sin da marzo sulle criticità legate ai mancati controlli. Ma c’è di più.
“Oltre a non aver mai effettuato alcuna rendicontazione- continua Antonella Russo- ci lascia perplessi una convenzione siglata dai Comuni di Messina e di Villa San Giovanni nel 2011, con validità di 1 anno, quindi fino al 2012 e mai più rinnovata ma in base alla quale si continuano a versare somme al Comune di Villa. Stando a questa convenzione, che peraltro non è mai stata né riconfermata né ratificata dai consigli comunali che ne hanno competenza, i proventi dell’ecopass vanno divisi per il 65% al Comune di Messina e il 35% a quello di Villa. La convenzione è scaduta nel 2012 ma le somme vengono regolarmente trasferite a Villa tanto che siamo arrivati alla cifra di 5 milioni di euro sui quali vorremmo che fosse fatta chiarezza”.
Sembra, secondo quanto emerso dalla conferenza stampa, che nei giorni scorsi ci sia stato un incontro tra le due amministrazioni per arrivare ad una sanatoria per il passato e decidere cosa fare per il futuro.
“Come consiglio comunale abbiamo lasciato alla futura amministrazione una delibera di grande importanza per Messina- ha commentato a fine conferenza Felice Calabrò che lavorò a quell’atto sui proventi ecopass- Invece nessun controllo è stato fatto, nessuna rendicontazione. Niente. Con la fine dei poteri speciali inoltre la competenza passava direttamente al sindaco, che non ha mai fatto nulla. Nell’estate del 2014 quando Accorinti fermò i tir scesi dalla Cartour tra quei mezzi c’ero anche io, che tornavo da Trieste e mi ero imbarcato a Salerno. Ora mi chiedo, posto che pur senza aver confermato la convenzione con Villa continuiamo a versare il 35% a quel Comune, perché per la tratta con Salerno non si è mai fatto e incassiamo il 100%? Qual è la differenza? E quanto ai controlli sull’ecopass perché si continua ad accettare che l’intesa con la Caronte-Tourist preveda che l’automobilista o il camionista si possa rifiutare di pagare la tassa? In questo modo lasciamo totalmente in mano alle società, che ringraziamo per aver finora fatto tutto questo senza nulla pretendere, la gestione di un ecopass senza sapere realmente quanto viene versato, da chi, senza alcun controllo. E proprio dall’amministrazione Accorinti tutto questo non ce lo saremmo aspettato. Forse in attesa della flotta comunale ha preferito lasciare tutto com’era prima….”.
La vicenda finirà al centro di un’interrogazione a risposta scritta ma anche alla magistratura contabile.
Rosaria Brancato
OH OH OH OH OH si rivede il PARTITO DEMOCRATICO, quello di Matteo RENZI, trombato, pardon, sonoramente battuto da uno con la maglietta del TIBET e NO PONTE. Il partito politico che tutti i sindaci vorrebbero all’opposizione, basta chiederlo a Peppino BUZZANCA, il quale sui bilanci ha fatto quello che ha voluto, sotto lo sguardo attento, attentissimo di Felice CALABRO’, artefice o capro espiatorio, fate voi, della sconfitta di giugno 2013. Mancano poco meno di due anni alla fine del mandato, sono presto per le grandi manovre, in ogni caso a Messina il ruolo del PARTITO DEMOCRATICO sarà da comprimario, forse di ARDIZZONE, vedremo.
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il ribetano oggi era alla LA7 alla trasmissione “l’aria che tira” mica poteva controllare quanti tir sono passati a Messina?
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mariedit stanno aprendo i casting per ZELIG………..perchè non si iscrive……
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Quanto si sostiene nell…articolo è di una gravità inaudita. La città si appassiona alle..pagliuzze e non vede le grosse travi …che stanno sempre più affossando la città, più di un…terremoto.
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